WRC | Evans: “Spero di tornare il più presto a correre”. E Makinen spiega come dovranno essere le vetture Rally1 dal 2022
Le ultime da Toyota Gazoo Racing
Sono tempi piuttosto strani quelli che stiamo vivendo: un pensiero eufemistico che condividiamo in molti, compreso Elfyn Evans. Il gallese di Toyota Gazoo Racing come tanti suoi colleghi rallisti è fermo ai box, nella sua casa di Dolgellau, e ha approfittato della situazione di stasi per parlare del momento attuale, secondo alcune dichiarazioni riportate da RallyeSport.fr.
La quarantena di Evans tra esercizi fisici e mountain bike
Evans ha affrontato il discorso partendo dalle restrizioni imposte nel Regno Unito, alle prese con una impennata record di decessi per via del coronavirus ed un crollo del Pil previsto che nei prossimi mesi può portare il Paese sull’orlo di una pesante recessione. Una tempesta che però al momento non tange il microcosmo del gallese: «È un momento davvero strano, ma ritengo di essere davvero fortunato dove vivo. Qui nel Regno Unito ci viene permesso di uscire di casa una volta al giorno per esercitarci e, fuori dalla porta principale della mia casa sino ai margini della città , ho grandi percorsi da poter percorrere ed andare in bicicletta, sino alla sommità delle colline». Il pilota vincitore del Rally di Svezia di quest’anno si allena infatti con la mountain bike, da lui considerata come «un ottimo esercizio nonché una delle parti del mio programma di allenamento che mi piace molto». E questo perché «senti sia la fatica fisica che la necessità di rimanere concentrato. La scelta di correre non sulle strade ma su terreni offroad ha anche un elemento che ha a che fare con ciò che accade con i rally», ha aggiunto.
“Ho vissuto il mio miglior inizio di campionato”
Insomma, nonostante tutto Evans in questo periodo è più in forma che mai, grazie al fatto che può rimanere in casa quando normalmente, in questo periodo, è in giro per ogni angolo del mondo per via delle gare. Peccato però che il suo momento d’oro, con una partenza molto positiva di stagione sino a diventare leader della classifica piloti dopo la Svezia (poi in seguito al Rally del Messico è scivolato al secondo posto, ma comunque ad otto punti di distanza dal primo occupato dal compagno di squadra Ogier), al momento ha subito un brusco stop. «È stato un buon inizio dell’anno, questo è certo. Stiamo ancora cercando di vedere cosa avremmo potuto fare meglio – e guardando indietro, abbiamo avuto alcune frustrazioni [proprio in Messico, ndr] – ma nel complesso, questo è di gran lunga il miglior inizio di campionato che abbia mai vissuto. Spero che ce ne saranno altri, anche se, in questi strani tempi, è ovviamente molto difficile pianificare il futuro. So che tutti stanno lavorando duramente per massimizzare ciò che resta della stagione – conclude Evans – ma non è facile perché al momento ci sono così tanti fattori importanti da tenere in considerazione. Voglio davvero tornare al volante il più presto possibile».
Makinen: “Le vetture Rally1 devono essere spettacolari per i fan”
Restando in casa Toyota Gazoo Racing, il team principal Tommi Mäkinen si è detto convinto che una volta ripartiti dopo la pausa forzata dalla pandemia «non avremo scuse: le vetture dovranno essere pronte meglio che mai», ma ha anche allargato lo sguardo alla tanto dibattuta nuova era che si aprirà nel WRC dal 2022, ovvero ibrida. L’ex pilota – nonché campione – da un dibattito organizzato su DirtFish ha riflettuto sul successo delle vetture scaturite dai regolamenti del 2017, che hanno fatto sì che venissero attirati nuovi appassionati e decretato un buon successo tra i fan. Questo perché le «auto furono sviluppate per essere più spettacolari e potenti» grazie alla nascita delle World Rally Car Plus con motori 1600 turbo introdotti, in luogo dai 2.0 litri precedenti, già dal 2011. «Ricordo che c’era qualche perplessità sul fatto che le 1.6 non fossero affatto potenti», ha spiegato Mäkinen, «ma poi quando furono introdotti i regolamenti del 2017 […] fummo sollevati dal fatto che la potenza sarebbe salita sui 400 cavalli. Tutti erano eccitati da come si presentavano le vetture in quel momento». A suo dire le classe regina deve restare «il più alto livello – come la Formula 1 – e ritengo che le vetture devono avere ancora un aspetto molto, molto spettacolare per i fan, perché è ciò che rende per loro interessante seguire il rally».
Quindi, riallacciandosi alla vecchia polemica sulla nuova classe Rally1 simile all’attuale R5 e che avrebbe caratterizzato la nuova era ibrida dal 2022, Mäkinen fa capire che le future WRC dovranno essere distanti dalle vetture di produzione, che invece determinano l’aspetto delle classi inferiori. Bisogna insomma distinguersi: «Dobbiamo ricordarci che stiamo facendo questo sport per i fan. Se stiamo adottando alcuni nuovi regolamenti che riducono il loro interesse, non sono sicuro che in quel caso sia una buona idea».
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