WRC | Elfyn Evans, l’uomo ed il pilota: “Lasciare M-Sport non è stato facile, ma in Toyota mi trovo benissimo”

Evans si racconta a WRC Backstories

Nuovo appuntamento con il podcast di WRC Backstories, alla scoperta dei lati inediti dei piloti. Tocca ad Elfyn Evans raccontare un po' di sé, tra infanzia e carriera
WRC | Elfyn Evans, l’uomo ed il pilota: “Lasciare M-Sport non è stato facile, ma in Toyota mi trovo benissimo”

Anche questa settimana è tornato l’appuntamento di WRC Backstories, il podcast ufficiale del Mondiale Rally che ci fa conoscere da molto vicino i protagonisti del campionato: così, dopo la prima uscita con Thierry Neuville, a cui è seguita l’intervista a Gus Greensmith, a subire (tra virgolette) il fuoco di fila della giornalista e volto di WRC+ All Live, Becs Williams, è stata la rivelazione di questo primo scampolo di stagione, ovvero Elfyn Evans.

Elfyn Evans e gli inizi nel banger racing

Il gallese di Toyota Gazoo Racing quest’anno ha firmato prestazioni di gran spessore, vincendo il Rally di Svezia e portandosi, prima del round successivo in Messico, in testa alla classifica piloti. Umile ma conscio delle sue potenzialità, il gallese alla prima domanda di rito della Williams su come si definirebbe ha risposto «determinato, concentrato e, se permetti, anche egoista in qualche modo», come dovrebbe essere un pilota che punta ai risultati.

Altro punto fermo del WRC Backstories è il ripercorrere le origini dei suoi protagonisti, ed Evans ha ricordato le sua prima vettura – di scarto – che gli è stata data dalla famiglia all’età di undici anni, «tutto è partito da lì». Con i primi mezzi che gli furono dati a disposizione il gallese ha fatto pratica da meccanico assieme al nonno, montando, smontando ed aggiustando le auto banger (disciplina nota soprattutto nell’Europa del Nord) con cui correva. In verità non esisteva una categoria per ragazzini nel banger racing ma «a quei tempi – ricorda – prima che la salute e la sicurezza fossero una priorità, si potevano fare strappi alle regole per parteciparvi comunque».

Come alcuni suoi colleghi il rapporto con gli studi non è stato molto lineare, visto che il giovane Evans pur andando bene a scuola non era molto incline nel proseguire al college: tanto è vero che preferiva di gran lunga lavorare nell’azienda di famiglia, una concessionaria (ricordiamo che il padre Gwyndaf, proprietario dell’azienda, è stato campione rally britannico nel 1996).

Da M-Sport a Toyota Gazoo Racing

Poi il gallese ha cominciato la sua scalata al rallismo che conta, arrivando a firmare un contratto con M-Sport nel 2013, il primo da professionista e avvio di una lunga parentesi tra il pilota ed il team di Malcom Wilson. «Attualmente sono molto felice di stare nel WRC», ammette. «Il momento più bello da quando sono nel motorsport lo potrei far risalire negli ultimi mesi. Da quando posso vincere con regolarità le prove speciali, da quando riesco ad essere spesso tra i primi tre. Mi sto godendo questi momenti nel motorsport».

Con Toyota il talento di Evans pare, per ora, essere esploso, ed è un peccato che questa lunga pausa che stiamo vivendo non possa farci vedere al momento fino a che punto potrà ancora spingersi. Il gallese ha recentemente incassato i complimenti del suo team principal, Tommi Mäkinen, che ha dichiarato in un altro podcast (però realizzato da DirtFish) che non cambierebbe nessuno dei suoi attuali piloti, essendo soddisfatto di tutta la sua line-up (e curiosamente, nello stesso podcast, Andrea Adamo di Hyundai Motorsport ha ammesso che ingaggerebbe volentieri Evans, «ma perché non avrei abbastanza soldi per assumere Ogier»).

“Makinen ci tiene al riparo dalle pressioni”. E sul futuro…

«Passare in Toyota e lasciare M-Sport è stata una decisione difficile», ha ammesso il 32enne già padre di due figli (e che gli prendono molto tempo, come ha raccontato). «Ho lasciato M-Sport dopo alcuni anni assieme e ho provato un senso di lealtà nei confronti del team. Alla fine ho preso una decisione per vincere, che rappresenta lo scopo del motorsport, non è certo un segreto. Ho deciso di correre con Toyota perché il suo progetto è molto solido, perché dentro ci sono persone che lavorano con grande entusiasmo e grande competenza. Penso sia la soluzione migliore per cercare di raggiungere i miei obiettivi». Ma comunque, ribadisce, «è stato molto difficile lasciare M-Sport da un punto di vista puramente affettivo», e rivela inoltre di aver stretto molte amicizie «solide» nel WRC.

Ma ora Evans si ritrova in un squadra dal clima molto «positivo» e rilassato, con un team principal che, memore della sua carriera di pilota, cerca di alleggerire la pressione sulle spalle dei suoi equipaggi, racconta ancora il gallese. E sul futuro una volta appeso il casco al chiodo, l’alfiere Toyota riconosce di non aver pensato a qualcosa di preciso, ma di non escludere magari una opportunità a capo di un team. Si vedrà.

 

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