CIR | Coronavirus, rinviata anche la Targa Florio
Nuovo rinvio per il CIR 2020
Si allontana sempre di più la partenza del Campionato Italiano Rally. Dopo il rinvio a giugno del primo appuntamento del Rally Il Ciocco, previsto inizialmente a marzo, e il posticipo per ora sine die del Rally 1000 Miglia di aprile, anche la successiva Targa Florio è costretta a spostarsi.
Rinvio a data da destinarsi per la Targa Florio
Automobile Club Palermo ha confermato che il terzo appuntamento del CIR 2020, nei paesaggi siculi delle Madonie, verrà «rinviato a data da destinarsi». Gli organizzatori speravano di poter confermare sino all’ultimo la data del 7-9 maggio, ma considerata la delicatissima situazione che sta vivendo il nostro Paese alle prese con l’emergenza coronavirus, non poteva non esserci altre decisione che annullare per ora l’evento. Per quanto negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un lieve rallentamento dei contagi e dei casi colpiti dal COVID-19, è innegabile che ci vorrà tempo prima di riprendere la normalità anche dopo un azzeramento dell’espansione dell’epidemia.
Ha dichiarato a proposito del rinvio della Targa Florio il presidente AC Palermo Angelo Pizzo: «Siamo grandi appassionati, ma allo stesso tempo persone responsabili. La gara più antica del mondo deve essere intanto accessibile a tutti, siciliani e non, essendo dal 1906 una grande festa mondiale dello sport. E deve essere possibile per tutti viverla in sicurezza e con serenità. È pertanto, con grande dispiacere, ma con altrettanta fermezza e determinazione, che in accordo con ACI Sport, ho deciso di rinviare la 104esima Targa Florio a data da destinarsi. Cercheremo di recuperare la gara non appena l’emergenza e le sue restrizioni saranno alleggerite, magari entro il prossimo autunno come speriamo tutti».
Il rebus dei calendari sportivi si complica sempre più
Attenzione perché la situazione nei calendari inizia a farsi però molto complicata: abbiamo detto dello spostamento del Ciocco dal 18 al 20 giugno, subito dopo il Rally Italia Sardegna del 4-7 giugno: tuttavia quest’ultimo evento, valido sia per il CIR che per il WRC, è stato a sua volta rinviato non si sa bene quando (si vocifera autunno, ma si tratta di una indiscrezione senza prove concrete). Se il Ciocco resisterà, essendo un evento non internazionale come il RIS e quindi senza rischi di eventuali contagi di ritorno da parte di persone che importano nuovamente il coronavirus da noi, resta ancora da decidere che fare con il 1000 Miglia, che si svolge nel territorio più duramente colpito dall’epidemia, ovvero il bresciano.
Dall’autunno in poi, confidando che il COVID-19 possa lasciarci finalmente in pace, potrebbe esserci un intasamento di eventi da recuperare, non solo nel CIR (ricordiamo anche le altre competizioni rally nazionali, quelle di regolarità, di salita, su pista, i calendari internazionali…). Quindi, o si sfrutterà il mese di agosto, generalmente di pausa, per piazzare qualche gara, oppure la stagione potrebbe allungarsi sino a dicembre, oppure ancora entrambe le opzioni. Ma nel frattempo domina, per ora, l’incertezza: «Ricerca del recupero del maggior numero di gare – aveva precisato qualche giorno fa il Presidente ACI Sticchi Damiani – calendario in base alle validità, e riconsiderazione del numero delle gare valide per ciascuna serie in base alla fattibilità del loro recupero».
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