WRC | Il Rally di Estonia si candida per entrare nel Mondiale
Vedremo il Rally di Estonia nel WRC?
Grandi ambizioni in quel dell’Estonia: la patria del Rally nato nel 2010 ed entrato quattro anni più tardi nel circuito del Campionato Europeo FIA avvia l’iter per cercare di intraprendere il salto di qualità, ovvero far parte del WRC.
Lo sviluppo economico e sociale dell’Estonia
La repubblica baltica non si sta gettando in un azzardo giusto per meri motivi di visibilità o di soft power, ma perché le carte in regola per ospitare eventi sportivi mondiali, effettivamente, le tiene saldamente in mano: di acqua sotto i ponti ne è passata dalla transizione dal regime comunista al libero mercato, ed ecco quindi che l’Estonia è diventato tra i Paesi più in crescita e prosperi dell’Europa orientale, con un ottimo potere di acquisto dei suoi cittadini e i primati riguardanti la libertà economica, il basso debito pubblico in rapporto al PIL, un’amministrazione efficiente e, dulcis in fundo, il terzo posto nella graduatoria degli Stati europei più virtuosi in fatto di fonti rinnovabili, secondo fonti UE.
A questo sviluppo economico e sociale si aggiunge il fatto di ospitare un evento come il Rally di Estonia (tra l’altro, la disciplina in questione è tra le più popolari nel Paese), i cui organizzatori non temono ogni stagione di alzare l’asticella e, qualora non riuscissero, di potersi permettere lo stop di un anno (è successo nel 2017) per rilanciare ulteriormente la qualità dell’appuntamento, dagli sterrati non aspri come in altri appuntamenti in giro per l’Europa.
Parte la candidatura dell’Estonia per il WRC
Ebbene, le autorità estoni sono pronte a rompere gli indugi: con il sostegno formale del primo ministro Jüri Ratas il Paese baltico si candida ufficialmente ad entrare nel WRC. Ciò è avvenuto grazie alla firma dell’intesa tra il Ministro della Cultura Indrek Saar con i rappresentanti promotori del Mondiale Rally, dell’Unione Autosport Estone e l’Estonia Rally. Non parliamo solo di una formalità burocratica, in quanto il Governo potrebbe contribuire a coprire una parte dei costi, praticamente la metà (dovremmo essere sui 900.000 euro o poco più).
La prossima tappa dovrebbe essere quella di una ispezione formale da parte della FIA il prossimo luglio, in cui si disputerà la tappa europea del Campionato nel Paese, in cui dovrebbero esserci anche alcuni protagonisti del WRC: infatti i quattro costruttori impegnati nel Mondiale sono stati invitati per iscrivere una delle loro vetture come test in vista del successivo Rally di Finlandia, che si disputerà i primi di agosto. Inevitabile ci possa essere la gloria nazionale, quell’Ott Tanak che nel 2014 vinse il Rally di casa sua (replicando nel 2018, con 11 PS vinte su 16) e qualche anno dopo ha iniziato a macinare successi nel WRC in un crescendo esponenziale, sino a ritrovarsi attualmente in piena corsa per il suo primo titolo iridato. Inoltre il team di Tanak, Toyota Gazoo Racing, ha fissato una nuova base a Tallinn, in cui vengono reindirizzate le Yarsi WRC per essere rifinite dopo ogni gara rally.
Oliver Ciesla, managing director per il Promoter del WRC nonché presente per la firma, ha dichiarato a tal proposito: «Ott Tanak ed il suo navigatore Martin Järveoja sono due degli sportivi più famosi dell’Estonia: i tifosi che sventolano la distintiva bandiera nera, blu e bianca del Paese sono uno spettacolo popolare nelle prove speciali e nei parchi assistenza in tutto il mondo in questi giorni». Una partecipazione di fan ed appassionati estoni che trascina il Rally di casa loro verso il palcoscenico mondiale: gli ascolti sulla tv pubblica nazionale che trasmette le prove del WRC si attestano in genere, per quanto riguarda le Power Stage, su 100.000 spettatori su una popolazione, si badi bene, di 1,3 milioni di anime. Per fare un raffronto, è un’audience quasi da finale Mondiale di calcio. Inoltre sulle strade dell’ultimo Rally di Estonia sono stati conteggiati circa 40.000 appassionati. Numeri che potrebbero ulteriormente salire in caso di ingresso nel WRC.
«Il Rally di Estonia non è attualmente un round del campionato mondiale, ma l’opportunità per i fan di ottenere un assaggio del WRC sul loro territorio genererà molto entusiasmo», aggiunge Cielsa. Intanto, il direttore del rally Urmo Aava, fiero di una firma che ripaga loro «otto anni di sacrifici», è al lavoro per cercare di portare quest’anno diversi piloti del mondiale. E conferma: «Abbiamo fatto una buona impressione sul governo estone, sul promoter del WRC, sulla FIA, sui team WRC, sui nostri sponsor e su tutti i tifosi del rally nella nostra regione».
Crediti Immagine di Copertina: © WRC Promoter GmbH
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