WRC | Il senso di Esapekka Lappi per le neve: le impressioni prima del Rally di Svezia 2019
Le dichiarazioni di Lappi prima del Rally di Svezia
«Alla pari di molti scandinavi, ho guidato una vettura da rally per la prima volta su un lago ghiacciato, quando avevo undici anni. Era un modello a trazione posteriore, l’unica che avessi guidato, e apparteneva a mio fratello maggiore», così ricorda Esapekka Lappi il suo primo approccio alla guida da rally in condizioni puramente invernali: il pilota che quest’anno è stato ingaggiato da Citroen Total WRT ha rilasciato all’ufficio stampa della divisione Racing della casa francese le sue impressioni, alla vigilia del Rally di Svezia 2019.
Facile immaginare la massima aspirazione a cui possa tendere il finlandese: entrare nel largo novero dei piloti scandinavi che hanno vinto nell’unica tappa del WRC che si corre tra la neve ed il gelo, andando innanzitutto a migliorare il risultato ottenuto allo scorso Rally del Monte Carlo, finito in maniera un po’ rovinosa con due ritiri a condizionare una prestazione comunque buona sulla Citroen C3 WRC. Per non rischiare di diventare semplicemente lo scudiero di Sébastien Ogier, vittorioso nel primo appuntamento del Mondiale Rally 2019, il finlandese proverà a riannodare i fili di un discorso che sembrava positivo al Monte Carlo, cercando il successo in Svezia.
Le esperienze sulla neve di Esapekka Lappi
Lappi ammette di avere più esperienza sugli sterrati che sulla neve (anche perché la maggior parte degli eventi WRC sono su più questo tipo di fondo che sull’altro). Ma ricorda comunque le scorribande nel campionato nazionale di casa sua, con «tre round su sette sulla neve, incluso il famoso Arctic Rally che si disputa nella zona di Rovaniemi, in Lapponia», spiega il pilota navigato da Janne Ferm sulla C3 WRC. Aggiunge come altro dettaglio: «Quando ero più giovane, dai circa undici ai quindici anni di età , quando non riuscivo a prendere parte alle gare di kart durante l’inverno, mi esercitavo a guidare su laghi ghiacciati nelle vicinanze».
Alla domanda su cosa apprezzi di più guidando sulla neve e ghiaccio, l’ex pilota Toyota non va sul tecnico ma la butta sull’aspetto più romantico: «Quando sei in una foresta immersa di una scintillante e purissima luce, su strade coperte di neve bianca incontaminata, con temperature gelide e circondato da enormi banchi di neve, è davvero un magnifico scenario per la guida. Non c’è posto migliore per guidare un’auto da rally, secondo me!». Ma Lappi non tralascia anche il vantaggio dato dagli snow banks, i muri innevati che se sfruttati a dovere – e non troppo soffici – possono dare un vantaggio competitivo alla vettura e al suo passo. E rivela di non inserire nelle note del suo navigatore quali sono i muri più solidi, perché «non puoi mai essere sicuro che sarà ancora così quando ti ritroverai a correre nella prova!».
I ricordi al Rally di Svezia di Esapekka Lappi
Ammettendo una preferenza particolare per le prove che si tengono il venerdì nello sconfinamento in Norvegia («sono più tecniche di quelle svedesi […] e c’è più neve e ghiaccio»), il pilota Citroen ricorda anche i momenti più lieti e quelli meno lieti al Rally di Svezia. Tra i primi quelli vissuti lo scorso anno, quando in Toyota vinse due delle tre PS della giornata finale di domenica, tra cui la Power Stage: un risultato che spinse Lappi e Ferm al quarto posto finale, a 45,8 secondi dal vincitore Thierry Neuville e a poco meno di una ventina dall’ultimo gradino del podio. Il momento peggiore lo fa risalire invece al 2016, quando rimase bloccato con la Skoda Fabia R5 in un banco di neve nell’unica prova speciale «dove c’era una discreta copertura innevata» (fu un anno piuttosto mite per le temperature, tanto è vero che otto speciali furono cancellate prima dell’avvio del Rally, e la penultima in corso d’opera: alla fine furono disputate 12 PS su 21 previste).
Infine Lappi consiglia anche il miglior posto dove seguire la gara: «Mi posizionerei in un posto sicuro dove ci sono una serie di curve veramente veloci, in cui le auto si trovano praticamente in prossimità di un fuorigiri: in questo modo si può scoprire chi ha maggiore feeling con la vettura e chi no».
Crediti Immagine di Copertina: Ufficio Stampa Citroen Racing
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