CIR | Campedelli sul CIR 2019: “Un passo in avanti. Rischio flop per il Rally Italia Sardegna, ma il tentativo andava fatto” [INTERVISTA]
L'opinione di Simone Campedelli sul CIR 2019
Ieri è stata data l’ufficialità riguardante quelli che saranno gli appuntamenti del Campionato Italiano Rally 2019 (e anche del CIRT e del CIWRC, mentre per le date bisogna aspettare il primo dicembre prossimo). Nel frattempo noi di Motorionline abbiamo voluto chiedere l’opinione dei protagonisti del Tricolore, e farci dare il loro punto di vista sul format della prossima stagione.
L’opinione di Campedelli: “Peccato per il Rallye Elba”
Partiamo da Simone Campedelli, il pilota di Orange1 Racing reduce da una annata di campionato tra alti e bassi, ma che ha dimostrato più di una volta la sua capacità nel mettere a segno prestazioni di rilievo a bordo della Ford Fiesta R5, con il supporto alle note di Tania Canton (il resto l’ha fatto la sfortuna, che ha reso alcune volte in questa stagione il cammino del cesenate un calvario).
Abbiamo perciò risentito il pilota dopo la lunga intervista di qualche settimana fa, il quale è riuscito a ritagliarsi qualche minuto tra i suoi tanti impegni per offrirci la sua disamina sul CIR 2019. «Dire che mi piaccia il calendario del prossimo anno sarebbe una affermazione non molto sincera da parte mia – esordisce Campedelli – ma credo comunque che sia stato fatto un grande passo, e questo va riconosciuto alla Federazione che si è impegnata in questo senso». E spiega: «Io e Umberto Scandola avevamo chiesto la possibilità che ci fossero quattro gare su terra a fronte di altre quattro su asfalto; siamo arrivati a cinque su cemento e tre su sterrato, perciò hanno aumentato di una gara rispetto al 2018, quindi siamo andati nella direzione giusta».
Il diavolo però, si sa, si nasconde nei dettagli, difatti il portacolori di Orange1 Racing aggiunge: «Hanno tolto due gare come il San Marino e l’Adriatico che a mio avviso sono bellissime» ma, specifica, «purtroppo negli ultimi due anni questi appuntamenti hanno avuto, diciamo così, dei percorsi a mio modestissimo parere poco idonei rispetto agli standard del Tricolore. Alcune prove infatti erano corte, altre erano quasi completamente in asfalto sebbene sulla carta dovevano essere su terra, perciò non venivano valorizzate in alcuni casi anche le location. Credo quindi sia stato giusto essere meritocratici nei confronti degli organizzatori e ricercare gli scenari migliori per le gare».
Siamo andati poi a toccare un tasto dolente per Campedelli, ovvero la defezione del Rallye Elba, tappa molto apprezzata dal cesenate, come ci aveva confermato nell’intervista rilasciata una volta concluso il CIR 2018: «Mi dispiace moltissimo per l’Elba: come dissi magari si poteva migliorare qualcosa ma si tratta di una gara molto bella in una cornice fantastica, e i contenuti ci sono; quindi l’averla persa subito dopo il suo rientro nel CIR è stato un peccato [il Rallye Elba tornava quest’anno nel programma del Tricolore dopo 25 anni di assenza, ndr]».
Poi ci siamo soffermati sul ritorno nel Campionato del Rally Italia Sardegna, diviso per i nostri piloti impegnati nel Tricolore in due manche distinte: «Per quanto riguarda il RIS e Gara 1 e 2, sicuramente si tratta di un azzardo, e potrebbe rivelarsi un possibile flop, ma è anche vero che fintanto sono stati estromessi San Marino ed Adriatico non è facile trovare eventi all’altezza che possano sostituirli. La Federazione perciò ha dovuto correre questo rischio. Chiaro che se uno avesse un incidente importante in Gara 1 comprometterebbe anche quella successiva: una eventualità che va messa in conto. Ma alla fine il Rally Italia Sardegna si può mettere in relazione alle gare di coefficiente 1,5 che abbiamo disputato sino ad oggi: un ritiro all’Adriatico o al Due Valli di quest’anno pesava molto più rispetto ad un qualsiasi altro appuntamento».
Qui nel dettaglio la stagione 2019 del CIR.
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