F4 Abarth | Faccia a Faccia con Aldo Festante [INTERVISTA]
Il giovane pilota correrà nell’F4 italiano e francese la stagione 2017
Correre un campionato in giro per l’Europa è già di per sé impegnativo, ma addirittura due sembra una sfida ai limiti del possibile. Eppure c’è un giovane italiano che in questa stagione 2017 si cimenterà nel campionato F4 by Abarth italiano ed in quello francese: è Aldo Festante. A parte l’avere in comune la sigla, si tratta di guidare monoposto piuttosto diverse comunque. Ma chi è questa giovane promessa del Motorsport nostrano? L’abbiamo incontrato durante l’appuntamento di Monza, dove porta il numero 51 sulla sua vettura.
Come hai cominciato a correre?
All’età di 4 anni mio padre mi comprò un kart, vedendo che mostravo un certo interesse per i mezzi a quattro ruote. Però per problemi di asma ho dovuto smettere, in quanto i gas di scarico erano per me un grosso problema. Ma la voglia di salirci di nuovo a bordo e sfrecciare non svaniva col passare del tempo e così, una volta guarito, la fiamma si è riaccesa definitivamente. Avevo 11 anni ed invitato da un amico a girare su dei kart a noleggio, quasi per gioco, ho cominciato ad andare forte e da lì ho poi convinto mio padre al grande passo. Ossia acquistare un kart per le competizioni vere e proprie.
Che sfide hai affrontato inizialmente?
Ho fatto un anno nella categoria KF4 per apprendere le basi. Poi sono passato al KF3 ed una mezza stagione con i KF2, kart molto prestazionali.
E poi il grande salto nelle monoposto con il 2016 che ti ha visto come rookie della categoria F4.
Sì ero un debuttante nella categoria F4 Abarth ed ho avuto molte difficoltà dovute all’inesperienza ed a trovare le giuste sinergie con la squadra. Ho accusato questo deficit ed ho dovuto lavorare molto duramente questo inverno per mettermi al passo degli altri.
La categoria F4 Abarth è inoltre una categoria con davvero tanti concorrenti in pista.
Assolutamente sì ed il livello è molto alto! Siamo tutti lì per lo stesso motivo e non c’è nessuno che lasci nulla al caso, la mentalità è quella di un pilota professionista nonostante l’età media molto bassa. Questo porta a richiedere un impegno veramente grande.
E quest’anno avrai un doppio impegno per di più. Potendo fare un confronto tra campionato francese ed italiano?
Rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare, ossia entrambi facente parte della categoria F4, sono molto diversi. Differiscono sotto molti punti di vista: anzitutto i team. In Italia ci sono team privati mentre in quello francese c’è un’Academy, la FFSA, tutto è aperto e quindi è possibile conoscere il setup degli altri piloti. È quindi più semplice trovare il motivo per cui si è più lenti. In Italia al contrario c’è un lavoro più personale sulla tua macchina e se c’è un compagno di squadra valido si può fare un confronto.
Anche in Italia ci vorrebbe un modello di scuola come quello francese?
In fondo credo di no, perché comunque più si sale nelle categorie, più il meccanismo è simile a quello della F4 Italia. Per cui ritengo che il format francese sia ottimo in quanto si può apprendere in fretta, avendo una crescita migliore finché si è giovani ed in maniera più diretta. Dal punto di vista professionale è invece meglio il campionato italiano.
Come reagiscono gli altri quando dici di essere un pilota?
Fanno moltissime domande! Chiedono come ho iniziato, com’è fatta la mia macchina e la velocità massima – quello è sempre il punto di interesse maggiore! Sono sempre molto curiosi, anche perché non è da tutti fare il pilota.
E nel frattempo hai anche una carriera da studente.
Esatto. Ho seguito il percorso della scuola pubblica fino allo scorso anno, mentre da questa stagione ho visto che a causa del doppio campionato avrei retto a fatica anche i ritmi scolastici ed ho deciso di ritirarmi e studiare tramite insegnante privato, dando successivamente un esame d’integrazione.
Potendo consigliare ad un giovane di cominciare una carriera nelle quattro ruote, cosa gli diresti?
Cominciare sicuramente dai kart ed in un’età molto giovane, magari verso i 7-8 anni con i kart da 60 cc. Mini e poi successivamente fare un salto in quelli più potenti.
Dove vorresti vederti un giorno?
Mi piacerebbe essere dove tutti vogliono, in Formula 1. Per ora voglio solo fare il massimo, gara per gara, centrando sempre gli obiettivi prefissati. Il resto verrà da sé.
Hai qualche gesto scaramantico?
Salgo sempre dal lato sinistro della monoposto!
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