WTCC – Tarquini: “L’età non è un problema”
Il pilota della Honda spera nel riscatto dopo una stagione deludente
Il mondiale turismo 2015 scatterà dall’Argentina il prossimo 8 marzo. Tra i protagonisti al volante della sua ormai fidaHonda Civic ci sarà pure il buon veterano Gabriele Tarquini che abbiamo incontrato a Barcellona in occasione della presentazione del nuovo calendario e della sessione d’apertura dei test ufficiali.
Allora, come ti sembra la macchina dopo il primo assaggio?
Diciamo che siamo in una fase di lavori in corso, dunque è difficile definire il livello. Qui tra l’altro abbiamo montato il vecchio motore senza l’evoluzioni della prova privata effettuata a Valencia e che comunque avevano dato buoni risultati. Insomma dobbiamo ancora unire i pezzi del puzzle tenendo conto delle nuove regole che prevedono solo cinque possibilità di intervento. In queste settimane analizzeremo bene il pacchetto e decideremo cosa modificare. Solo a quel punto passeremo all’omologazione in modo da evitare l’errore dell’anno scorso quando per la fretta abbiamo fatto passare tutto e poi ci siamo trovati a dover tenere un mezzo con forti problemi strutturali in particolare relativi al servosterzo che si bloccava e al subframe del propulsore eccessivamente flessibile.
Quali sono gli aspetti cui vi siete concentrati finora?
Sulle sospensioni anteriori e posteriori, poi sul differenziale che è libero dai vincoli regolamentari e sull’aerdonamica.
Ti sei posto qualche particolare obiettivo per questa stagione?
Come sempre si parte per vincere, poi però è la pista a decidere. Nel 2014 Citroën si è dimostrata imprendibile e noi abbiamo faticato parecchio un po’ per il balance of performance, un po’ perché la macchina non era al top
La tua carta d’identità segna 52 anni, dove trovi la voglia di continuare? Hai mai pensato di cambiare terreno di battaglia?
Fisicamente mi sento bene e non ho grosse difficoltà a concentrarmi. So di avere un grande bagaglio di esperienza e la velocità è ancora quella di un tempo, per cui non vivo questo fatto come qualcosa di negativo, anzi dopo Macao lo scorso novembre già non vedevo l’ora di rimettermi all’opera. Per quanto riguarda il guardare altrove, amo troppo questa formula sprint adatta al mio stile aggressivo. In venti minuti devi dare il 100% e spingere dall’inizio alla fine.
A maggio sarete protagonisti all’interno del weekend della 24 H della Nordschleife. Hai mai gareggiato lì? Come pensi di preparati?
L’ho provato nel VLN. Alcuni colleghi mi hanno riferito che per impararlo ci vogliono ameno 500 giri, io ne ho fatti appena 16, quindi credo che effettuerò un test e poi un’altra manche del campionato endurance, se non altro per prendere un po’ la mano
Riguardo invece agli altri tracciati inediti qual è il tuo parere?
La Thailandia e Vila Real saranno una sorpresa per tutti, mentre Motegi mi è noto anche se avrei preferito fosse rimasto Suzuka, in sé poco spettacolare ma molto bello. Peccato poi per l’uscita di Spa dove è sempre una grande esperienza correre.
E a proposito di appuntamenti eliminati. Pensi che prima o poi si tornerà in Italia?
Sfortunatamente il nuovo responsabile Ivan Capelli mi ha confessato che la situazione di Monza è piuttosto complessa. L’augurio è che si riesca a mantenere almeno la F1. Come layout non mi piace, preferisco decisamente Imola o il Mugello, tuttavia sarebbe fantastico riavere una gara nel nostro Paese.
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