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WRC | La frustrazione di Tanak dopo il Rally Croazia, non totalmente a suo agio con la Hyundai i20 WRC su asfalto

Dietro al podio di Thierry Neuville al Rally di Croazia, per Hyundai Motorsport ci sono stati dei risultati non proprio esaltanti che hanno coinvolto Craig Breen (ottavo) ed Ott Tanak (quarto).

Le difficoltà di Tanak al Rally di Croazia

Scelte delle gomme non proprio azzeccate ed asfalti più sporchi ed insidiosi del previsto hanno messo in croce un po’ tutti i team, ma c’è chi ha faticato un po’ di più: al di là di Breen Tanak, nel suo primo evento del WRC in assoluto su fondo totalmente in cemento a bordo della i20 Coupé WRC, non è riuscito a mettere a segno prestazioni eccelse, escludendo qualche buon tempo a ridosso dei migliori e la vittoria nella PS5. Ma in generale l’estone si è ritrovato impantanato al quarto posto della classifica, posizione che ha occupato praticamente per tutto il rally, senza avere possibilità di assaltare il podio. Già la partenza è stata faticosa, visto che la scelta delle cinque Pirelli P Zero hard, l’unico ad aver optato così nella prima giornata, ha poi compromesso il resto della sua gara. 

“Non sento naturalezza nel guidare la Hyundai i20 WRC su asfalto”

E se Neuville dimostra di riuscire a tirare fuori il meglio dalla i20 WRC su asfalto, i suoi compagni di squadra un po’ meno quando si parla di cemento. Soprattutto Tanak, che sulla stessa vettura ha avuto giusto il modo di correre al Rally di Alba lo scorso anno e al Sanremo di qualche settimana fa, se parliamo di eventi senza condizioni invernali come lo sono stati invece il Monte Carlo o l’ACI Rally Monza. «Probabilmente Thierry ci è abituato», ha spiegato il campione del mondo rally 2019, che non sa se il suo risultato non sfavillante nel Paese balcanico dipenda dallo stile di guida o dalla scarsa abitudine a guidare con la i20 WRC su asfalto. «Sto faticando e guidare la vettura non mi sembra naturale. Ma comunque, proveremo a risolvere il problema e a trovare una soluzione. Questo tipo di eventi, con lo sporco costante e l’asfalto, sono i più impegnativi per i piloti».

“Non riesco ad andare al 100%”

Un rally atipico per le sue caratteristiche non velocissime, finito con la vittoria di Sébastien Ogier con un distacco record da quanto era infinitesimale – solo sei decimi di secondo – dal secondo classificato, Elfyn Evans. Per Tanak non è stato possibile, spiega ancora, andare al 100% con la vettura, ma neanche al 95%, cosa che poi ha impattato sulla sua gara. E, assicura, aver spinto al massimo avrebbe comportato il finire fuori strada, proprio per questa mancanza di fiducia totale con la i20.

“L’asfalto è per me un aspetto critico in questo momento”

«Ora dopo il Rally di Croazia abbiamo più tempo per ripassare quello che abbiamo visto questo fine settimana e poi vedremo», ha spiegato poi l’estone, a suo dire conscio del fatto che gli altri appuntamenti su asfalto come Ypres in Belgio questa estate, la Spagna e il Giappone che chiuderà la serie saranno determinanti nella lotta al titolo, e per le sue speranze di ottenerlo. «C’è sicuramente pressione e l’asfalto è l’aspetto che per me è più critico in questo momento. Vedremo poi su sterrato [fondo in cui si correranno i prossimi appuntamenti, a partire dal Rally di Portogallo di questo mese, ndr], sul quale non corriamo da molto tempo». Di sicuro, la frustrazione è lo stato d’animo con cui Tanak deve attualmente fare i conti: ricordiamo che dopo i primi tre appuntamenti, di cui uno vinto all’Arctic Rally Finland, l’estone è quarto in classifica a 40 punti, 13 in meno rispetto al compagno di squadra Neuville e 21 rispetto all’attuale leader Ogier.

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

 

Luca Santoro:
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