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WRC | Safari Rally, poker Toyota: trionfa Rovanpera, seguito da tutti i suoi compagni di squadra

Kalle Rovanpera torna a stupire conquistando il durissimo ed implacabile Safari Rally, sesto appuntamento del WRC 2022 che ha regalato un lungo fine settimana di grande spettacolo ma anche una fatica immane agli equipaggi, coinvolti in una corsa che sembrava più la Dakar per estensione competitiva (ben 362,62 km totali cronometrati, anche se nell’ultima giornata la PS15 è stata poi annullata a causa degli eccessivi banchi di polvere, e la sua ripetizione valida come terzultima prova è stata accorciata di 3,10 km) e per la già citata durezza, causata da sterrati carichi dell’ostico fesh fesh (una specie di sabbia tipica delle zone desertiche, estremamente volatile, densa e incline ad attaccarsi addosso), pietre, rocce e pure un meteo ballerino che ha reso la giornata di sabato ancora più imprevedibile.

Un altro trionfo per Rovanpera

Dicevamo di Rovanpera, che ottiene il suo quarto successo in sei gare del WRC 2022, dominando su neve (in Svezia), sull’asfalto (Croazia) e su terra (Rally di Portogallo e Safari, con l’unica eccezione del Rally Italia Sardegna di inizio giugno, dove pure aveva colto un dignitoso quinto posto), aprendo quasi sempre le strade. Dettaglio non da poco, visto che già nella prima giornata il finlandese aveva acquisito il comando della gara, pur spazzando il terreno agli avversari (e pensare che a momenti rischiava di cappottarsi con la GR Yaris Rally1 in una curva della PS1: poi non ha più sbagliato nulla). Arrivati a quasi metà stagione, ormai possiamo dire che Rovanpera tiene in pugno il Mondiale, annichilendo assieme al suo team Toyota Gazoo Racing un campo avversario che paga deficit di affidabilità rispetto alla compagine attualmente salda in testa nella classifica Costruttori del WRC.

Poker Toyota al Safari Rally

Toyota infatti trionfa in Kenya non solo con il suo pilota sempre più leader del campionato del mondo e praticamente in fuga, ma con tutti, e ribadiamo tutti i suoi equipaggi che occupano le quattro posizioni di vertice dei piazzamenti finali. Al secondo posto a 52 secondi troviamo infatti un redivivo Elfyn Evans, che ha confermato la sua piazza d’onore dalla seconda giornata in poi, conquistando così lo stesso risultato finale del Rally di Portogallo: la sua corsa al titolo è alquanto compromessa dai risultati non eccellenti nelle altre gare disputate, ma il gallese ha dimostrato intelligenza e costanza in un rally, quello africano, dove non bisognava andare a tavoletta come in uno sprint ma avere una condotta più lucida da maratoneta. 

Terzo posto per Takamoto Katsuta con un minuto e 42 di ritardo, mentre al quarto si posiziona Sébastien Ogier, vincitore del Safari 2021 e alla sua terza uscita part-time nel WRC 2022 con Toyota. Il francese accumula due minuti e 10 di ritardo, e su questo risultato ha avuto il suo peso una foratura – e relativo tempo perso per la sostituzione della ruota – nella PS7 che aveva chiuso la prima giornata, dove era giunto anche in testa alla classifica prima di questo imprevisto.

Disastro Hyundai: Neuville salva un posto in top 5

Dietro al trionfo Toyota, solo macerie per i rivali. Il migliore dei non eletti è Thierry Neuville, quinto e ancora una volta alle prese con una Hyundai i20 N Rally1 non facilmente guidabile nella prima giornata, più il fesh fesh che ha inceppato il filtro dell’aria levando potenza al motore, più una foratura: e questo solo nella tappa di venerdì. Sabato è costretto al ritiro per altri problemi tecnici e un motore che si è spento, per poi ripartire e schiantarsi con la i20 su un albero, salutando così la lotta per il podio che nonostante tutto sembrava a portata di mano. Inoltre Neuville si è beccato dieci minuti di penalità per non aver concluso la prova, e alla fine si consolerà con il miglior tempo nella Power Stage conclusiva e cinque punti bonus per la sua classifica.

La frustrazione in casa Hyundai Motorsport è stata tangibile anche con Ott Tanak, che dopo il successo al precedente Rally Italia Sardegna si ritrova gambe all’aria con ben due ritiri al Safari: nella prima giornata gli si spezza la leva del cambio, poi si è giocato pure l’albero di trasmissione, ed infine domenica saluta definitivamente la gara per un guasto al servosterzo. Stesso disastro per Oliver Solberg, decimo assoluto e protagonista di una serie di imprevisti e guasti alla i20 con la beffa finale subita domenica, quando nella prima prova speciale della giornata il fesh fesh eccessivo ha costretto il pilota, con i tergicristalli ormai andati, a fermarsi e sostituire il filtro dell’aria, determinando lo stop e la cancellazione della prova. Se non altro riesce a portare la vettura al traguardo.

Catastrofe M-Sport

Male anche M-Sport, se non malissimo. Il migliore è stato Craig Breen, sesto e già fuori dalla contesa per la vittoria nella prima giornata, alla pari dei suoi compagni di squadra. L’irlandese affronta la rottura dello sterzo andando fuori strada, ritirandosi per poi tornare in gara il giorno dopo, ma ormai la frittata era fatta anche se il pilota, al debutto assoluto in Africa e al Safari, ha sempre lottato per un dignitoso piazzamento nella top ten e per i primi sei posti, con una condotta di gara frustrata ma cauta. Al settimo, zitto zitto, si è piazzato Jourdan Serderidis, primo privato della storia a correre con una Rally1, in questo caso proprio la Ford Puma di M-Sport, mentre all’ottavo, con oltre mezz’ora di ritardo, troviamo Sébastien Loeb.

Alla sua terza uscita stagionale, alla pari di Ogier, il nove volte campione del mondo rally che affrontò il Safari l’ultima volta nel 2002 (piazzandosi al quinto posto) è stato costretto al ritiro per il danneggiamento di un piccolo componente della sua vettura, un anello di giunzione, che ha provocato un principio di incendio al mezzo. Il giorno dopo Loeb ha dovuto fare i conti anche con una  foratura alla ruota anteriore sinistra e con una sospensione andata totalmente, ma se valutiamo al netto di tutti questi imprevisti (uno dei quali imputabile ad una scarsa affidabilità della Puma) il campionissimo avrebbe potuto ambire a ben altri risultati.

Tirata d’orecchie invece per i restanti M-Sport. Adrien Fourmaux non ce la fa proprio a finire un rally quest’anno, a parte il Portogallo: rompe il differenziale posteriore sinistro nella prima giornata, fora nella seconda e danneggia la sospensione. Se non altro, il francese stringe i denti e ripaga il team con una piccola soddisfazione, vincendo la PS14 (si tratta della seconda affermazione in carriera in una prova del WRC, e la prima avvenne proprio al Safari dello scorso anno). Gus Greensmith, similmente, ha pagato il venerdì una foratura che ha vanificato la sua corsa per un posto tra i primi cinque, e non aver sostituito la gomma ha poi comportato il danneggiamento della carrozzeria della Puma; il giorno dopo si ribalta su un fianco distruggendo il parabrezza, e poi si ritira per un problema al motore. Tornerà in gara oggi, ma il britannico chiude mestamente 15esimo, pur essendo arrivato sino alla fine. Curiosità finale: sia Fourmaux che Greensmith ieri hanno lavorato al parco assistenza di metà giornata sulle proprie auto incidentate, ma con uno staff molto ridotto di meccanici a coadiuvarli, su decisione del capo di M-Sport Malcom Wilson.

Kajetanowicz vince nel WRC2, la giovane Wahome nel WRC3

Chiudiamo con i risultati nel WRC2, dove a vincere è stato Kajetan Kajetanowicz su Skoda Fabia Rally2 Evo, anche nono assoluto e nuovo leader di campionato di categoria giacché il precedente primatista Yohan Rossel era assente. Nel WRC3 trionfa la giovane pilota di casa Maxine Wahome, sulla Ford Fiesta Rally3 e ad appena il suo secondo anno nei rally.

A proposito di classifiche, chiudiamo con uno sguardo a quelle del WRC: Rovanpera vola a quota 145 punti, 65 in più di Neuville, secondo, e oltre il doppio rispetto a Tanak, terzo e a pari punteggio con Katsuta. Toyota ovviamente svetta sempre di più nei Costruttori, con un vantaggio di 62 punti su Hyundai.

Safari Rally 2022, classifica finale

WRC 2022, classifiche aggiornate

Costruttori

POS. PILOTA PUNTI
1. Toyota Gazoo Racing 246
2. Hyundai Shell Mobis World Rally Team 184
3. M-Sport Ford World Rally Team 144
4. Toyota Gazoo Racing NG 68
Piloti
POS. PILOTA PUNTI
1. Rovanperä 145
2. Neuville 80
3. Tänak 62
4. Katsuta 62
5. Breen 60
6. Evans 57
Luca Santoro:
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