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WRC | Safari Rally nel Mondiale sino al 2026? La FIA frena

«È con grande piacere che annuncio l’accordo raggiunto con la Federazione automobilistica internazionale (FIA) e il Campionato mondiale di Rally (WRC) per continuare a ospitare il Safari Rally in Kenya, ogni anno fino al 2026. A questo proposito, la mia amministrazione inizierà immediatamente i preparativi per l’edizione 2022 e mi impegno a investire finanziariamente per un altro campionato di successo in Kenya», questo in buona sostanza il proclama di un entusiasta Uhuru Kenyatta, presidente del Kenya, a neanche pochi minuti dall’incoronazione dei vincitori del Safari Rally 2021, ritorno del WRC in Africa a diciannove anni dall’ultima apparizione nel Mondiale.

Il successo del Safari Rally

Un rientro in grande stile per una gara che doveva essere in calendario già nel 2020, saltando però il giro a causa della pandemia, e che in questa stagione ha strabiliato gli addetti ai lavori, in primis equipaggi e team, per una gara sì durissima, ma carica di fascino e di avventura, come il rally dovrebbe essere. Per non parlare poi della calda accoglienza da parte del pubblico: insomma, se un anno fa il cammino del Safari era pregno di imprevisti tra minacce terroristiche, sciami di locuste e quindi il Covid, nell’edizione appena terminata ogni ansia e preoccupazione ha lasciato il campo ad uno spettacolo che, permetteteci di affermare, è stato il migliore offerto in questa prima parte di stagione. E sì che che comunque stiamo continuando a vivere un momento ancora abbastanza complesso sul fronte della pandemia, e nella start list finale dell’evento ci sono state una serie di defezioni, tra difficoltà logistiche e il Covid.

Yves Matton, direttore per il settore Rally in FIA, oltre a promuovere il Safari ha apprezzato l’impegno da parte del Governo del Kenya, che si sa quanto sia importante il supporto economico da parte degli organi politici affinché un evento si possa tenere e mantenere nel calendario. «Credo che questo rally abbia dato ed aggiungerà un grande valore per il campionato», ha commentato Matton su DirtFish. «È stato davvero positivo quello che abbiamo visto e quello che è successo durante il fine settimana».

Un accordo pluriennale per il Safari Rally

Un evento unico quindi, ma che replicherà nei prossimi anni. Ora, dalla FIA non confermano direttamente le parole cariche di ottimismo di Kenyatta, che ha rivelato un piano quinquennale per il Safari all’interno del WRC. Ma sempre la Federazione ha assicurato ad AutoSport che esiste in effetti un «accordo pluriennale», ovvero di «almeno tre anni», ha sempre spiegato Matton. Inoltre questo successo potrebbe risvegliare l’interesse di altri Stati africani, come fa notare DirtFish intervistando a tal proposito il pilota kenyano nonché vincitore nella categoria del WRC3 al Safari Onkar Rai: «Per l’Africa è stata aperta una strada – ha commentato -, sono certo che molti altri [Stati] proveranno a mettersi in gioco: c’è il Sud Africa, la Zambia, molti altri posti, la Tanzania, e magari potremmo avere un altro round del WRC in Africa. Forse non il Safari, ma sempre in Africa».

Sia come sia, sappiamo che a livello teorico il Safari in Kenya tornerà nel 2022, e poi dovrebbe comparire nel calendario nel biennio successivo. Se resterà nel Mondiale anche nel 2025 e nel 2026, quando dovrebbe tra l’altro iniziare una nuova era dopo quella ibrida che si aprirà il prossimo anno, beh, come si suol dire, ai posteri l’ardua sentenza.

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

Luca Santoro:
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