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WRC | Rovanpera ed Evans: “Il Safari è un rally da affrontare in modo diverso rispetto agli altri”

Con il quinto posto ottenuto al precedente Rally Italia Sardegna Kalle Rovanpera ha dimostrato di non essere una entità sovrannaturale dopo aver vinto tre round di fila nel WRC su neve, asfalto e terra (nell’ordine: Rally di Svezia, Croazia e Portogallo, in quest’ultimo caso pure aprendo le strade), ma ciò non toglie che la sua continuità, costanza e sangue freddo siano notevoli, tenendo presente tra l’altro la giovane età. D’altronde, il pilota di Toyota Gazoo Racing ha centrato una top 5 in un’altra gara, quella sarda, in cui era chiamato a partire per primo nella prima giornata, spazzando le strade agli avversari, e resistendo di fronte ad un rally caldissimo e dalle mille insidie.

Rovanpera: “Il Safari è un rally speciale, ci sono cose che non si vedono nelle altre gare”

Rovanpera resta quindi leader del WRC, e nel Safari Rally che si svolgerà in Kenya il prossimo fine settimana dovrà ancora una volta scattare al primo posto nella giornata inaugurale. Lo scorso anno, al debutto nell’appuntamento africano del Mondiale, il finlandese era riuscito persino a conquistare il comando nella prima tappa, per poi doversi momentaneamente ritirare dopo essersi fermato con la vettura, senza possibilità di ripartire. Tornato in competizione il giorno dopo, riuscirà alla fine a conquistare un onorevole sesto posto finale.

In prospettiva del ritorno in Africa, Rovanpera ha commentato: «Penso che il Safari Rally rappresenterà un altro fine settimana interessante. La Sardegna forse non è andata come avremmo voluto, ma spero che in Kenya non perderemo così tanto tempo aprendo la strada, provando invece a mettere a segno un buon fine settimana. L’anno scorso è stato un buon rally per noi nel complesso, siamo stati solo un po’ sfortunati a rimanere bloccati alla fine di venerdì. Quest’anno cercheremo di evitare cose del genere e di affrontare meglio l’evento, perché ci saranno condizioni difficili e cose che normalmente non vediamo nei rally moderni. Quindi di sicuro è un posto speciale, che va affrontato in modo un po’ diverso».

Evans: “È sempre difficile sapere cosa aspettarsi dal Safari Rally”

D’altronde, il chilometraggio competitivo totale è il più alto sino ad ora quest’anno, ed il Safari oltre ad offrire paesaggi da cartolina proporrà strade accidentate ed anche rocciose, e le incognite del meteo ballerino e della fauna allo stato brado che a volte si può incontrare nelle incontaminate prove speciali. A proposito infine di Toyota, lo scorso anno anche il compagno di squadra di Rovanpera Elfyn Evans ebbe qualche grattacapo, chiudendo decimo con un ritardo di una cinquantina di minuti. Un risultato dovuto ad un ritiro nella prima giornata a causa della rottura della sospensione anteriore destra dopo l’impatto con una roccia.

Attualmente sesto nella classifica del WRC con un ritardo di 81 punti dalla vetta, il gallese ha commentato: «Anche se abbiamo esperienza dell’anno scorso, è sempre difficile sapere esattamente cosa affronteremo in un evento come il Safari Rally. Ci sono sempre delle incognite, e l’anno scorso abbiamo visto che le condizioni possono cambiare enormemente da una zona all’altra. Alcune sezioni possono essere di sabbia molto soffice, alcune parti sono molto più compatte e in altri punti la strada è molto ruvida. È una grande sfida per i piloti, per le vetture e anche per gli ingegneri. Finora ho avuto un buon feeling con la GR Yaris Rally1 su terra, con una buona velocità. Il Safari richiede qualcosa di leggermente diverso in termini di assetto, ma si spera che quella sensazione positiva possa continuare ad esserci».

Luca Santoro:
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