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WRC | Rallye Monte Carlo 2019: anteprima ed orari

Una nuova stagione del Mondiale Rally è ai nastri di partenza, ed è pronta a dispiegarsi in un calendario di 14 appuntamenti. Questa settimana, dal 24 al 27 gennaio, il primo round della serie, ovvero il consueto appuntamento del Rallye di Monte Carlo.
Il WRC 2019 presenta alcuni piccoli cambiamenti nel format e una serie di assestamenti nella line up dei principali competitori, come abbiamo già visto: una serie di cambiamenti che vedremo realizzarsi questo weekend sulle strade del Principato e delle Alpi francesi.

Breve storia del Rallye di Monte Carlo

Il Rallye di Monte Carlo nasce nei primi del Novecento e diventa il classico appuntamento di inizio stagione del Mondiale Rally nel 1973, anno in cui nasce il WRC. Tra la prova sulle strade monegasche ed il campionato del mondo c’è sempre stata quindi una liaison molto stretta, interrotta giusto per una breve parentesi tra il 2009 e il 2011, per problemi di fondi dell’Automobile Club di Montecarlo.

La prova è stata teatro di imprese rimaste nella storia di questa disciplina, come i quattro trionfi negli anni Settanta di Sandro Munari con la Lancia sia Fulvia (una vittoria nel 1972 da puro outsider, a bordo con Mario Manucci della Fulvia HF 1600) che Stratos (le altre quattro), o di Tommi Mäkinen a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, con quattro trionfi consecutivi. Ma sino ad oggi il più grande in assoluto sulla strade della riviera di Monte Carlo è stato Sébastien Loeb, sette volte vincitore nelle prova di apertura del WRC negli anni Zero del Duemila, ai tempi di Citroen. Il francese è però tallonato molto da vicino dal connazionale Sébastien Ogier, che ne ha raccolto il testimone ed è arrivato a quota sei successi tra Volkswagen e Ford: il campione uscente di Monte Carlo può tentare l’aggancio a Loeb proprio quest’anno, ma la cosa interessante è che ritroverà la sua nemesi proprio nel weekend, tra l’altro su opposti fronti, come vedremo.

Le caratteristiche del Rallye Monte Carlo e il percorso 2019

Universalmente noto per l’imprevedibilità, anche perché si corre in pieno inverno e con strade che potrebbero essere ghiacciate o innevate, il Rallye di Monte Carlo mette a dura prova gli equipaggi chiamati assieme ai loro team nella difficile scelta strategica delle gomme, considerati i livelli di variazione del grip delle strade. La gara è formalmente su asfalto, ma l’aderenza rappresenterà un problema ben maggiore rispetto alle altre prove su questo tipo di fondo, con cambiamenti dall’asciutto al bagnato, dalle neve al ghiaccio – anche in un’unica prova speciale. Nello scenario delle Alpi francesi azzeccare la tipologia più adatta di pneumatico e saperla gestire sarà, ancora una volta, fondamentale in ottica vittoria.

A ciò si aggiungono poi le insidie della variabilità del meteo, con gli equipaggi chiamati a settare le proprie vetture sia per l’inverno che per condizioni di asfalto asciutto. Fondamentale è quindi anche l’esperienza, visto che il Rallye di Monte Carlo non è certo prova per novellini ma per piloti che conoscono la vettura e sanno come gestirla.

Non può essere Rallye di Monte Carlo senza l’iconico Col di Turini, sulle Alpi Marittime francesi, che si affronta sul versante della salita di Sospel (o Sospello). Il passo di montagna che ha segnato e segna tutt’ora il WRC ha un’altitudine di 1.607 metri e una pendenza media del 5% circa, e in questo periodo può essere ovviamente innevato; inoltre presenta 34 stretti tornanti che contribuiscono alla sua fama di tracciato più spettacolare e pericoloso del Mondiale Rally.

Quest’anno l’87esima edizione partirà subito con delle novità: dopo lo shakedown di Gap alle 10 in punto di giovedì 24 si passerà poi in serata alle due nuove speciali in notturna, La Bréole – Selonnet da 20,76 km e la Avançon – Notre Dame du Laus da 20,59 km. Non certo due prologhi ma due speciali subito competitive. Ma la stessa cerimonia di partenza subirà un cambiamento, trasferendosi da Monaco alla cittadina di Gap, sulle Alpi.
Il giorno dopo arrivano altre novità, con la Valdrôme – Sigottier da ripetere due volte e che rappresenta un nuovo ingresso nel programma di gara; sempre venerdì, giornata più lunga del Monte Carlo con i suoi 125,12km, la Roussieux – Laborel (anch’essa da ripetere nel pomeriggio) rimarrà invece abbastanza inalterata mentre i due giri sulla Curbans – Piégut sono da svolgere nella direzione opposta rispetto a quanto avveniva negli anni scorsi.
Sabato si arriva a Monaco, con un programma di gara rimasto sostanzialmente simile al 2018. Infine domenica gran finale con il Col di Turini e La Cabanette-Col de Braus, valida anche come Power Stage finale. Tra l’altro il 27 gennaio si celebra Santa Devota, martire patrona del Principato di Monaco, di conseguenza la Cerimonia di Premiazione finale si terrà nella Quai Albert 1er, la via principale della città che si affaccia sul porto.

In pratica, circa il 40% del tracciato sarà nuovo o rivisto rispetto all’anno precedente. In tutto si contano 1.366,43 km, di cui 323,83 cronometrati per 16 stage.

Rallye Monte Carlo 2019: il programma di gara completo

-Giovedì 24 Gennaio:

10:00 – Shakedown (Gap – Gap), 3.35 km

12:00 – Shakedown (Gap – Gap). 3.35 km

19:38 – SS 1 La Bréole – Selonnet, 20.76 km

20:41 – SS 2 Avançon – Notre Dame du Laus, 20.59 km

21:41 – Service A (Gap)

Distanza totale percorsa:  41,35 km (13% sul percorso completo)

 

-Venerdì 25 Gennaio:

07:30 – Service B (Gap) 

09:11 – SS 3 Valdrôme – Sigottier 1, 20.04 km

10:14 – SS 4 Roussieux – Laborel 1, 24.05 km

11:37 – SS 5 Curbans – Piégut 1, 18.47 km

12:27 – Service C (Gap) 

14:23 – SS 6 Valdrôme – Sigottier 2, 20.04 km

15:26 – SS 7 Roussieux – Laborel 2, 24.05 km

16:49 – SS 8 Curbans – Piégut 2, 18.47 km

17:44 – Service D (Gap) 

Distanza totale percorsa: 125,12 km (39%)

 

-Sabato 26 Gennaio:

07:52 – Service E (Gap) 

08:58 – SS 9 Agnières-en-Dévoluy – Corps 1, 29.82 km

10:16 – SS 10 Saint-Léger-les-Mélèzes – La Bâtie-Neuve 1, 16.87 km

11:26 – Service F (Gap) 

12:47 – SS 11 Agnières-en-Dévoluy – Corps 2, 29.82 km

14:08 – SS 12 Saint-Léger-les-Mélèzes – La Bâtie-Neuve 2, 16.87 km

15:18 – Service G (Gap) 

Distanza totale percorsa: 93,38 km (29%)

 

-Domenica 27 Gennaio:

06:22 – Remote Service H (Monaco – Quai Albert 1er)

08:20 – SS 13 La Bolléne-Vésubie – Peïra Cava 1, 18.41 km

09:08 – SS 14 La Cabanette – Col de Braus 1, 13.58 km

10:55 – SS 15 La Bolléne-Vésubie – Peïra Cava 2, 18.41 km

12:18 – SS 16 La Cabanette – Col de Braus 2 [Power Stage], 13.58 km

Distanza totale percorsa: 63,98 km (20%)

Rallye Monte Carlo 2019: come vederlo in tv e streaming

La copertura mediatica potrà contare anche quest’anno sul servizio streaming offerto da DAZN, fruibile sulle tv e dispositivi compatibili a pagamento, mentre gli utenti Mediaset Premium e Sky (se in possesso del decoder SkyQ) hanno il servizio incluso nell’abbonamento. Saranno visibili in tv – in diretta – tre PS: la prima, la dodicesima e la Power Stage.

Sul web si possono seguire gli aggiornamenti live e gli highlights dal Rallye di Monte Carlo su Red Bull TV e sul canale ufficiale del Mondiale (a pagamento), WRC+ All Live, con dirette di tutte le prove, clip esclusive, approfondimenti e quant’altro.

La startlist del Rallye di Monte Carlo 2019

Si apre una nuova era nel Mondiale Rally, con la scomparsa della categoria WRC3 mentre la WRC2 si sdoppia in due circuiti, uno per i team ufficiali dei costruttori e l’altro per i privati (qui tutti i dettagli). Nel campionato principe, il WRC, la compagnia di giro è sempre rappresentata dalle quattro grandi, ovvero i vincitori uscenti della categoria costruttori Toyota, poi Hyundai, M-Sport Ford e Citroen.

Ad uno sguardo d’insieme non ci sono state rivoluzioni, ma restringendo la lente scopriamo in realtà degli assestamenti profondi in questi team: Citroen che schiera due auto anziché tre e riaccoglie tra le sue braccia il sei volte campione del Mondo, incluso lo scorso anno, Sébastien Ogier e la new entry Esapekka Lappi; Hyundai che saluta il Team Principal Nandan sostituendolo con la risorsa interna Andrea Adamo, l’ingegnere italiano fautore dei grandi risultati nei team clienti con gli sviluppi sulla i20 R5 e i30 N TCR e chiamato a portare la scuderia di Alzenau verso quel titolo che le manca, aiutati anche dal nuovo e clamoroso ingresso di Sébastien Loeb; M-Sport Ford che ricomincia senza Ogier ma rilancia comunque la sua partecipazione con una partnership sempre più stretta con il costruttore americano. L’unica ad aver giusto inserito una pedina nuova (il rientrante Kris Meeke) e poco altro è Toyota, che fedele al motto “squadra che vince non si cambia” scommette sulla Yaris WRC vincitrice nei costruttori del 2018, e al suo terzo anno dal ritorno nel Mondiale Rally affida le speranze di trionfo tra i piloti con l’ex outsider ed oggi serio pretendente al titolo Ott Tanak.

Tra i piloti, insomma, ne vedremo dalle belle, a cominciare dal Rallye di Monte Carlo. L’anno scorso vinse Ogier, allora in M-Sport, ottenendo la sua quinta vittoria consecutiva in questo round, davanti alle Toyota di Tanak e Jari-Matti Latvala: tutti e tre saranno al via in questo weekend, ma il francese dovrà stare attento al suo rivale (tra i due non corre tutta questa simpatia) Loeb, fresco di podio alla Dakar 2019 e di firma con Hyundai Motorsport per un biennale, che quest’anno comprende sei prove da disputare su quattordici. Vedere questi galli lottare tra le strade innevate e ghiacciate di casa loro sarà lo spettacolo che accenderà l’avvio di stagione, e sarà interessante vedere come i due si adatteranno sulle loro nuove vetture.

Tante incognite che renderanno il weekend ancora più interessante e che ci mostreranno chi partirà con il piede giusto e quindi chi ha lavorato meglio nell’inverno: quest’anno Thierry Neuville, per dire, sarà chiamato all’ora o mai più, ovvero a raggiungere quel titolo per lui e per Hyundai troppe volte sfiorato e mai conquistato. Tanak correrà per la consacrazione definitiva e dimostrare di essere il nuovo padrone del WRC, mentre Elfyn Evans, Teemu Suninen e Pontus Tidemand, i tre di M-Sport Ford, avranno il non facile compito di dimostrare che il loro team, senza la gamba d’appoggio di Ogier, non reciterà il ruolo del vaso di coccio tra quelli di ferro. E poi le mine vaganti come Meeke, deciso a riscattarsi dopo l’ignominiosa cacciata dal Mondiale ad inizio 2018 da parte di Citroen… insomma ce n’è per tutti i gusti quest’anno.

Questo il prospetto dei quattro grandi costruttori impegnati nel WRC, con le line-up schierate a Monte Carlo (e i numeri di gara scelti dagli equipaggi, una finezza introdotta quest’anno; Ogier ed Ingrassia hanno comunque il numero 1 essendo campioni uscenti):

Citroën Total WRT Sébastien Ogier / Julien Ingrassia (#1)
Esapekka Lappi / Janne Ferm (#4)
Hyundai Shell Mobis WRT Thierry Neuville / Nicolas Gilsoul (#11)
Andreas Mikkelsen / Anders Jæger (#89)
Sébastien Loeb / Daniel Elena (#19)
M-Sport Ford WRT Elfyn Evans / Scott Martin (#33)
Teemu Suninen / Marko Salminen (#3)
Pontus Tidemand / Ola Fløene (#7)
Toyota Gazoo Racing WRT Ott Tänak / Martin Järveoja (#8)
Jari-Matti Latvala / Miikka Anttila (#10)
Kris Meeke / Sebastian Marshall (#5)

(In neretto  i nuovi ingressi)

Nel nuovo format del WRC2 Pro riservato ai costruttori troveremo sulla Ford Fiesta R5 Gus Greensmith  con Elliott Edmondson, mentreSkoda schiererà la giovane promessa Kalle Rovanperä, sul podio del WRC2 l’anno scorso.

Nel WRC2 riservato ai privati troveremo altri nomi interessanti, come i campioni nazionali francesi Yoann Bonato e Benjamin Boulloud, sulla Citroen C3 R5, oppure Ole Christian Veiby, a bordo della Volkswagen Polo R5, ed il giovane talento (da tenere d’occhio) Nicolas Ciamin; poi Guillaume De Mevius sulla C3 R5 ed Adrien Fourmaux su Fiesta R5. Ci sarà anche l’italiano “Pedro” sulla Hyundai i20 New Generation R5 per il team HMI (a proposito, Andrea Adamo ha confermato che la i20 R5 rimarrà una vettura per i clienti, e non diventerà ufficiale nelle competizioni rally).

In tutto saranno 21 gli equipaggi italiani al Monte Carlo: oltre a Pedro troveremo tra gli altri la coppia Mauro Miele e Luca Beltrame sulla Citroen DS3, classe RC1, e poi Andrea Nucita con Giuseppe Princiotto sulla Hyundai I20 R5, Manuel Villa con Daniele Michi sulla Skoda Fabia R5, la debuttante Rachele Somaschini sulla Citroen DS3 R3T con Sergio Marchetti ed Enrico Brazzoli con Manuel Fenoli sulla Abarth 124 RGT, in gara nella FIA R-GT Cup che si apre proprio a Monte Carlo.

Luca Santoro:
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