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WRC | Rally Messico, come Toyota è riuscita a vincere con Ogier

La profezia autoavverante di Elfyn Evans si è realizzata, suo malgrado potremmo dire: il compagno di squadra in Toyota Gazoo Racing Sébastien Ogier ha vinto il Rally del Messico, cogliendo la prima vittoria stagionale e sulla Yaris WRC, e lanciando un chiaro messaggio agli avversari e ai colleghi di team. Ovvero, non è ancora giunto il momento per il suo pensionamento.

Ogier e la vittoria adombrata dal coronavirus

In teoria il sei volte campione del mondo avrebbe dovuto essere al settimo cielo per questo risultato, che tra l’altro lo proietta in testa alla classifica piloti con otto punti di vantaggio su Evans e venti dall’arcirivale Thierry Neuville, staccando ulteriormente l’altro temibile avversario Ott Tanak. Eppure, sarà che ormai si trova al suo ultimo anno prima di appendere il caso da pilota WRC al chiodo, sarà l’età (non ce ne voglia), sarà che dopo tanti titoli forse inizia non tanto a tirare i remi in barca ma a dare il giusto peso alle cose, fatto sta che Ogier ha fatto capire in maniera netta come questa vittoria sia stata ottenuta in un evento che non si doveva correre, vista la situazione globale con una pandemia che sta mettendo il ginocchio il pianeta (non a caso, il programma del Rally del Messico ha subito anche una piccola decurtazione).

Per come lo conosciamo, il perfezionista Ogier, animale da competizione, è anche persona sensibile a quello che lo circonda (già in tempi non sospetti aveva espresso il suo interesse per le tematiche ambientali); e come tutti noi, sente il peso di una situazione che sta sfuggendo di mano un po’ in tutto il mondo e che sta cambiando radicalmente la nostra vita. In ogni caso, quando è in gara il francese e trova il feeling giusto non ce n’è per nessuno: da professionista quale è, è riuscito a mantenere sangue freddo e sigillare la sua leadership dalla quarta prova speciale in poi, godendo anche di un ottima posizione di partenza – a differenza di Evans, che da ex leader della classifica è dovuto scattare per primo all’inizio del rally.

Sesta vittoria per Ogier in Messico

«È stato un buon fine settimana -ha commentato alla fine Ogier – Abbiamo avuto un buon feeling sin dall’inizio e abbiamo colto l’occasione per prendere il comando venerdì mattina. Oggi [ieri, ndr] abbiamo avuto una migliore posizione di partenza e abbiamo spinto subito e aumentato il divario, e quindi abbiamo provato a controllarlo fino alla fine». Per Ogier si tratta della sesta vittoria in otto anni di partecipazione al Rally del Messico, ottenuta con un margine finale (sempre in crescendo) di 27,8 secondi su Tanak e 37,9 su Teemu Suninen, e con la quarta vettura diversa. Ma, come abbiamo detto, il suo pensiero è andato oltre la contingenza sportiva. «È una vittoria strana ed è difficile festeggiare in queste circostanze. Ma grazie al team, hanno fatto un lavoro fantastico questo fine settimana. L’auto è stata impeccabile per tutto il fine settimana. È stata davvero affidabile e veloce e questi sono buoni punti per il campionato».

Toyoda: “Ecco perché non vincevamo in Messico”

Ogier ha ricevuto gli onori dal presidente di Toyota Motor Corporation, Akio Toyoda: «Abbiamo finalmente vinto il Rally del Messico, gara dove abbiamo incontrato alcune difficoltà da quando siamo tornati nel WRC. Congratulazioni e grazie, Sebastien e Julien [Ingrassia, il copilota, ndr]!». Toyoda poi svela un dettaglio che spiega il perché il team abbia fatto fatica, da quando si è rimesso in gioco nel Mondiale, ad ottenere un risultato di pregio in Messico (al limite un secondo posto lo scorso anno con Ott Tanak). «I primi due anni in Messico non abbiamo potuto lottare in gara a causa del surriscaldamento [del motore, ndr]. Ma i nostri ingegneri hanno fatto molti sforzi per migliorare il sistema di raffreddamento e alla fine abbiamo raggiunto la vetta del podio. Ringrazio anche i loro spiriti combattenti per il loro Kaizen [in giapponese è un concetto che pressapoco esprime il continuo migliorarsi, ndr]».

Conclude Toyoda, con un pensiero alla situazione attuale che tutti stiamo vivendo e a come è stata gestita in Messico «Ho sentito che l’organizzatore e le autorità locali hanno pianificato bene e implementato misure per tenere questo evento in condizioni di sicurezza. Voglio esprimere il mio apprezzamento per il loro duro lavoro nell’aiutare i fan a godersi la gara. Voglio anche condividere il mio apprezzamento con i piloti per aver cercato di intrattenere i fan il più possibile in tali circostanze. Anche se il prossimo round, il Rally Argentina, è rinviato, spero davvero che possa arrivare il più presto possibile il giorno in cui i fan potranno rivedere la Toyota Yaris WRC in gara». Per ora, il Mondiale Rally affronterà una lunga traversata nel deserto prima di tornare alla normalità.


Luca Santoro:
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