DA ALGHERO – Nel nostro giro (virtuale) di interviste e partecipazioni a specie di tavole rotonde con i team e i piloti impegnati nel campionato WRC, la cui carovana si è data appuntamento al Rally Italia Sardegna per il penultimo appuntamento del Mondiale, ci siamo imbattuti anche in due alfieri di Hyundai Motorsport, ovvero Thierry Neuville ed Ott Tanak (dopo aver intervistato singolarmente il team principal Andrea Adamo).
Neuville dice la sua sul possibile ingresso di Monza nel WRC 2020
Partiamo dal belga già due volte vincitore di questo appuntamento (nel 2016 e nel 2017), a cui abbiamo chiesto in particolare un parere sul presunto inserimento di Monza come ultimo round del WRC 2020. «Ancora non si sa, attendiamo la decisione domani», ha esordito il pilota, riferendosi al fatto che giovedì 8 ottobre dovrebbero esserci delle novità su questo prolungamento della stagione, oltre ad una possibile ufficializzazione del nuovo calendario 2021. «Se succederà [il fatto che Monza possa entrare come ultimo round] ne sarò ben lieto, perché ho bisogno di più gare per [lottare il] campionato. E aumenterebbe il valore di questo Mondiale». Non c’è il rischio che si scivoli verso un format più da Rally Show, che rally vero e proprio, anche se immaginiamo non si tratterà di un evento che coinvolgerà solo la pista ovviamente? «Monza potrebbe essere un rally vero e proprio», anche Neuville ammette. «Ho corso lì alcuni anni fa, è un evento impegnativo, qualcosa di completamente diverso ma ci sono delle belle prove speciali nell’area, che potrebbero essere valide per il rally».
Tanak: “Il Rally Italia Sardegna sarà diverso da quell’ultima volta in ottobre nel 2012”
È il turno di Ott Tanak, che affronterà il Rally Italia Sardegna per la prima volta con Hyundai e con la i20 Coupé WRC dopo lo smacco del 2019, in cui perse il successo per un problema tecnico alla vettura proprio all’ultimissima prova speciale: «Una delle più grandi delusioni della mia carriera», ha ammesso (e noi, unici presenti quando al ritorno dalla Power Stage del fattaccio accostò la sua Toyota Yaris WRC in un angolo di strada ad Alghero, lontano da tutti, ce lo ricordiamo intento a fissare il vuoto nell’abitacolo, immobile come una statua di sale. Ironia della sorte: oggi l’estone condivide il team con chi vinse quel RIS 2019, ovvero Dani Sordo).
Da notare invece che la sua prima vittoria nel campionato fu proprio in questo evento, nel 2017, e fu anche teatro del suo primo podio nel Mondiale, correva l’anno 2012. Stagione in cui, come in quella attuale, la tappa italiana del WRC si disputò sugli sterrati sardi in ottobre. Sarà una edizione simile a quella volta, viste le insidie di un meteo che otto anni fa condizionò l’allora weekend (sebbene al momento in questa parte della Sardegna le previsioni diano alta pressione almeno sino a venerdì)? «Nel 2012 era abbastanza in là nella stagione ma comunque il clima fu caldo, ma sarà comunque abbastanza diverso da allora». Non ci sarà inoltre spazio per le tattiche in questo penultimo scampolo di stagione: «Dobbiamo fare qualcosa di più che sopravvivere», riferendosi al fatto che venerdì scatterà per terzo sulla strada, e sugli eventuali tatticismi per guadagnare una posizione più favorevole per le due giornate successive. «L’obiettivo è correre per la vittoria», assicura l’estone.