Scatterà domani il Rally Italia Sardegna, quinto appuntamento del WRC 2021 e secondo di fila su sterrato. Gara vinta negli ultimi tre anni da Hyundai Motorsport, in particolare da Dani Sordo nelle recenti due stagioni, e in cui la squadra sarà chiamata a ricucire il gap che la separa da Toyota Gazoo Racing in particolare nella classifica costruttori. Di questo, ed anche di altri argomenti che esulano dalla contingenza del rally in terra italiana, abbiamo parlato con il team principal di Hyundai Motorsport Andrea Adamo.
“Non basta essere veloci, dobbiamo finire davanti”
Al Rally di Portogallo abbiamo visto Hyundai dominare per buona parte della gara, poi sappiamo come è andata. Hanno colpito comunque alcuni dettagli, come Neuville che partiva per secondo nelle tappe successive alla prima giornata ed avere prestazioni migliori delle Toyota dietro di lui, nonostante pulisse la strada. E nonostante una potenziale conquista del podio finale in Portogallo e, in generale, quanto abbiamo visto in questi due anni in termini di miglioramenti prestazionali ed affidabilità delle i20 Coupé WRC, Hyundai sta faticando in questo 2021 ritrovandosi attualmente distante 37 punti dai diretti rivali di Toyota. Cosa non sta andando e come si spiega ciò?
«Più che spiegarlo io, lo spiegano gli attuali risultati, hanno portato a casa più successi e risultati di noi e quindi hanno preso più punti. È abbastanza lineare e semplice la cosa, perché non basta essere veloci, bisogna anche finire davanti e loro sono finiti davanti più volte di noi».
Lei spesso ha puntato il dito contro una scelta non felice delle gomme, è successo al Rallye di Monte Carlo e in Croazia…
«Una volta sola…»
Monte Carlo e Croazia.
«Al Monte Carlo, più che altro, ho imputato il fatto a come avevamo preparato il rally in generale, più che la scelta delle gomme» (In realtà, al Rallye di Monte Carlo 2021 Adamo aveva sottolineato una errata strategia nei pneumatici selezionati per Ott Tanak il venerdì mattina, cosa che ha comportato la perdita della leadership da parte del pilota estone, ndr).
Per quanto riguarda il Rally Italia Sardegna, che peso avrà la scelta delle gomme rispetto a quanto visto in Portogallo, dove alla fine la fornitura delle Pirelli Scorpion KX soft, in misura minore rispetto alle hard, è risultata la più adatta alla gara? Cosa si aspetta in questo appuntamento?
«Assolutamente la stessa cosa [rispetto all’appuntamento precedente], perché la fornitura è la medesima, quindi bisognerà gestire analogamente».
Lei non ama il termine gioco di squadra…
«Perché dice che non amo questo termine?»
Lo ha detto una volta ad ACI Sport TV.
«Forse perché, più che gioco di squadra, non siamo qui per giocare, ma c’è una strategia».
“Il rinnovo di Tanak e Neuville è stato per me un motivo di soddisfazione”
Facciamo lavoro di squadra, in cui ogni ingranaggio lavora in sinergia con gli altri, ottenendo risultati. Da quanto si legge e si sente dai piloti, le vengono riconosciute doti da condottiero ed empatia. Per questo è stato facile far rinnovare così in anticipo sui tempi il contratto a due teste di serie come Tanak e Neuville?
«Non so se sia legato a questo, perché penso che più che abbia pesato il progetto Hyundai in questi rinnovi: io da solo faccio molto poco, e quindi credo che abbiano visto quello che Hyundai sta facendo, come sta investendo nel motorsport a livello globale, perché non c’è solo il WRC, e quindi credo che tutto ciò dia una stabilità di visione. Poi probabilmente avranno visto, firmando il contratto, un lavoro fatto da tutta la squadra, quindi si sentono sicuri a continuare con noi, e questo è ciò che mi ha dato più soddisfazione in questo inizio anno».
“Non escludo un terzo pilota Hyundai fisso tutto l’anno nel WRC 2022”
Lei ha detto «Dani Sordo è un po’ come tenere i soldi nel materasso», cioè una certezza. Lei ha creduto molto anche in Craig Breen, e sta credendo in Oliver Solberg, per il quale ha detto che sarebbe stupido cederlo ad altri team. Possibile che nel 2022 il terzo sedile della i20 N Rally1 venga affidato ad un solo pilota per tutto l’anno, e non a rotazione?
«È una possibilità che non escludo».
“Loubet? Al momento è campione di ritiri in gara”
A proposito di Pierre-Louis Loubet, lei ha detto: il suo unico problema è che mi fa sentire vecchio, perciò gli conviene andare veloce per farmi dimenticare di questa cosa…
«Ed in questo momento sta continuando a farmi sentire vecchio…»
Mi ha bruciato la battuta. Quest’anno, oltre a farla sentire vecchio, l’ha anche delusa un po’ troppo? Cosa deve migliorare Loubet?
«Credo che in questo momento Pierre-Louis sia il campione del mondo di Super Rally [riferendosi alla regola che riammette in gara il giorno dopo i piloti che si ritirano in una tappa, ndr], perciò credo che sia il momento che inizi a finire un rally. Non sono io a decidere cosa farà in futuro, in questa stagione fino ad ora non è che mi abbia impressionato molto, perciò è meglio che cambi registro molto in fretta».
Sta facendo in modo che l’attenzione di Breen si concentri principalmente sul Campionato Italiano Rally, o crede che possa dare sempre il suo contributo alla causa della squadra?
«Breen ha un contratto con Hyundai Motorsport nel WRC, il resto è accessorio». Nei giorni scorsi si è parlato della possibilità che l’irlandese possa comunque lottare per il titolo tricolore italiano.
“L’elettrico nel motorsport? Non penso sia il futuro, credo invece nell’idrogeno”
In un motorsport che sta correndo verso l’elettrico ed inizia pure ad intravedersi l’idrogeno, non pensa che l’ibrido sia arrivato un po’ in ritardo nel WRC?
«È una domanda alla quale non saprei rispondere perché non abbiamo la controparte, però è anche vero che io creda alle cose fatte bene. Non so se il motorsport elettrico sia veramente il futuro, credo nell’idrogeno. L’ibrido secondo me è ancora la soluzione ottimale in questo momento, però è anche vero una cosa, se mi permette: fino a pochi anni fa, se non pochissimi, qualunque costruttore che sviluppava automobili aveva una visibilità per tanti anni, sapendo che qualunque investimento avesse fatto nel miglioramento del suo prodotto, fosse benzina o diesel, avrebbe avuto mercato. Oggi ci troviamo in una situazione in cui i costruttori, quando devono investire i soldi, trovano qualche difficoltà a capire in quale direzione. E questo perché l’elettrico, personalmente, lo vedo un bluff, perché per avere e vendere auto elettriche serve l’energia elettrica, e io non ne vedo così tanta disponibile a breve, onestamente. Probabilmente per certe applicazioni ha senso, ma in generale, faccio fatica. L’idrogeno sicuramente può essere una alternativa, e sui motori a combustioni… beh, non li vedo così esautorati per i prossimi dieci anni, credo».
“La Hyundai i20 Rally ci sta dando meno grattacapi rispetto alla Rally1 ibrida”
Come stanno procedendo i test per la nuova Hyundai i20 N Rally1, per quanto ci possa raccontare?
«Stanno procedendo cercando di far funzionare il sistema ibrido e i suoi componenti, è una sfida molto importante e sicuramente sta assorbendo molta energia da parte di Hyundai Motorsport».
Pur essendo due cose diverse, pensa possa offrire molte più certezze la nuova i20 N Rally2, che non è ibrida, rispetto alla controparte Rally1, in termini prestazionali e di affidabilità?
«Difficile confrontare le due cose, ma di sicuro ci ha dato meno grattacapi la Rally2 che la Rally».
“Veiby? La squalifica se l’è andata a cercare”
Capitolo Ole Christian Veiby: si sente deluso da lui? Che farà adesso e secondo lei riuscirà a riprendersi da questa batosta?
«La batosta se l’è cercata».
Quindi lei considera che il pilota abbia commesso una leggerezza…
«Non lo considero io, ma la FIA. Nel Mondiale la sua stagione è finita, se poi vorrà fare altro valuteremo qualcos’altro. Quando capiremo cosa può fare, ci ragioneremo assieme».
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport