DA ALGHERO – Ci saranno altre edizioni del Rally Italia Sardegna, ma nessuna sarà come quella del 2020. O almeno da un certo punto di vista ce lo si augura, visto che dopo una serie di rinvii causa pandemia è capitata in un periodo in cui aleggiano i primi freddi (e fin qui nulla di male, anzi) ma anche dei nuovi tentativi di lockdown all’orizzonte.
La vittoria di Sordo per il secondo anno consecutivo
In un porto di Alghero blindato al pubblico fino ad un certo punto, perché comunque gli assembramenti ci sono stati – nessuna polemica, ça va sans dire, perché era inevitabile – Hyundai Motorsport è stata premiata con due equipaggi sul podio, ovvero Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul da una parte, secondi classificati, e Dani Sordo con Carlos Del Barrio dall’altra, ovvero i vincitori del Rally Italia Sardegna per il secondo anno consecutivo. Lo spagnolo domina la gara dalla PS4 in poi, resistendo agli attacchi di Sébastien Ogier in particolare e contando sul ruolo di stopper di Neuville, che comunque è andato a tutta soprattutto nell’ultima giornata, ingaggiando una lotta contro il sei volte campione del mondo in una battaglia sul filo dei secondi per conquistarsi la piazza d’onore.
La doppietta dei piloti, separati da 5,1 secondi (motivo per cui lo spagnolo ammette di non essere molto soddisfatto della prestazioni nell’ultima tappa di gara, in cui ha sentito molto presente il fiato sul collo del compagno di squadra e di Ogier), rappresenta la terza consecutiva nel campionato per Hyundai e il secondo 1-2 dopo il successo al Rally Estonia, dove salirono sul podio Ott Tanak sul gradino più alto e Craig Breen a seguire. A proposito del primo, quest’ultimo ha pagato problemi di affidabilità con la Hyundai i20 Coupé WRC, in particolare nella prima giornata di gara con un grattacapo alle sospensioni che lo ha fatto precipitare nelle retrovie della classifica. Alla fine l’estone risale la china e salva il sesto posto conclusivo, più cinque punti extra di bonus nella Power Stage, dove ha firmato il miglior tempo.
Le parole dei piloti Hyundai dopo il Rally Italia Sardegna
«Questo è un risultato straordinario e sono davvero felice di aver ottenuto la mia seconda vittoria per Hyundai Motorsport, nella gara dove ottenni la prima lo scorso anno. Questo posto è davvero speciale; abbiamo visto una buona prestazione in tutta la squadra», ha dichiarato Sordo, che in effetti ha un feeling molto particolare con la Sardegna e la sua gara, conquistata sia d’estate che d’autunno: per lo spagnolo inoltre si tratta del terzo successo in carriera nel WRC. Neuville dal canto suo sperava nella vittoria, ma comunque deve ritenersi soddisfatto del podio e del fatto che nella classifica piloti è l’alfiere di Hyundai meglio piazzato, terzo a 24 punti di distanza dal leader Elfyn Evans e 10 da Sébastien Ogier. Infine Tanak, che cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno (ed è a 28 punti dalla vetta della classifica, ma ci sono ancora due appuntamenti quest’anno, Covid permettendo): «Siamo riusciti a completare il rally in maniera un po’ più positiva, con cinque punti extra nella Power Stage. La squadra sta lavorando molto duramente, così come in tutta la stagione, e stanno facendo un ottimo lavoro. Le cose non sono andate a nostro favore, ma andremo avanti e sicuramente i miglioramenti arriveranno». Chiosa Sordo: «Le cose si sono fatte un po’ incerte alla fine. Tuttavia, siamo stati in grado di portare a termine il lavoro e di aiutare il team a passare al comando della classifica costruttori. Missione compiuta».
Hyundai riconquista la vetta della classifica costruttori
Già perché il grande obiettivo di Hyundai è bissare il titolo costruttori, e per la prima volta dopo mesi il team torna in vetta alla classifica, pur avendo sempre Toyota alle calcagna con soli sette punti di differenza. Abbiamo sentito il team principal Andrea Adamo per un bilancio di questo sesto appuntamento nel WRC, in particolare gli abbiamo fatto notare che se è vero che ci sono stati molti aspetti positivi (per non parlare delle cinque i20, tra WRC e R5, piazzatesi nella top ten, tra cui quella del giovane Jari Huttunen, trionfatore nel WRC3), è anche vero che non sono mancati, come abbiamo visto, problemi di affidabilità, seppur non al livello della mezza caporetto dello scorso marzo al Rally del Messico.
Adamo e gli ordini di scuderia
«Io sarò soddisfatto quando faremo 1-2-3 sul podio con ampio margine, quindi…», ribatte con la consueta franchezza l’ingegnere. Ai microfoni di DirtFish Adamo ha confermato di non aver voluto dare ordini di scuderia, che avrebbero lasciato spazio sul finale alla rimonta di Neuville ai danni di un Sordo che, per volontà del team, avrebbe potuto rimediare una penalità e scambiarsi di posto sulla vetta, con l’esito di una vittoria per il belga (dicesi anche metodo Adamo): una manovra che comunque avrebbe comportato il rischio dello slittamento dello spagnolo al terzo posto, con Ogier che ne avrebbe infatti approfittato ed il risultato perciò di ottenere decisamente meno punti per il campionato costruttori. Tra quest’ultimo e la classifica piloti il primo ha la priorità, e a ben vedere tutto sommato anche questa scelta è stata frutto di una tattica ragionata.
“Il WRC 2021? Ci sono dei compromessi che vanno accettati”
Infine, una domanda sul futuro: Adamo era uno dei team principal ad aver espresso riserve su un campionato 2021 con più di dieci appuntamenti, e poi il WRC Promoter ha ufficializzato un calendario che il prossimo anno ne conterà dodici, con in più una serie di eventi di riserva casomai ci fosse una raffica di cancellazioni come nel 2020. Insomma, non dovremmo rimanere a corto di gare rally mondiali, ma come l’avrà presa il responsabile di Hyundai? «Credo che ci siano dei compromessi che vanno accettati, vedremo cosa succederà l’anno prossimo. Anche perché onestamente la situazione mondiale legata alla pandemia è in evoluzione continua. Sapere cosa succederà tra un mese è difficile, figuriamoci tra un anno».
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport