Tocca ripeterci, ma non c’è proprio pace per il campionato WRC 2020, che sta per riprendere il 4-6 settembre dal Rally Estonia (di cui è stata pubblicata la lista iscritti, e nei prossimi giorni la approfondiremo assieme al ritorno delle nostro consuete guide alle tappe del Mondiale Rally): un altro round pare possa correre qualche rischio di annullamento.
Rally del Giappone 2020, possibile annullamento?
Parliamo del Rally del Giappone, unico evento rimasto nella seconda parte del calendario fuori dai confini europei. D’altronde, la ripartenza del WRC cade proprio in un momento in cui la pandemia sta correndo a ritmi molto elevati, ed in alcuni Paesi del vecchio continente sta rialzando la testa dopo mesi di cali dei contagi. Il Paese del Sol Levante, dal canto suo, ha avuto a che fare negli ultimi tre giorni con una crescita di 1.000 casi ogni ventiquattr’ore, ed è proprio la pandemia – riporta una fonte locale intercettata e riportata da DirtFish – la causa alla base di un eventuale annullamento nel 2020 e di un altrettanto eventuale (visto che gli spazi nel prossimo calendario sono un po’ ristretti) rinvio al 2021. La stessa gola profonda si riallaccia alla cancellazione delle Olimpiadi di Tokyo, ed il fatto che «portare in Giappone altri grandi eventi sportivi non sarà facile», ammettendo un clima intorno alla tappa del WRC prevista il prossimo 19-22 novembre non molto possibilista.
Le chance per l’Ypres Rally
Se così fosse, in teoria il Rally Italia Sardegna da penultimo diventerebbe ultimo appuntamento di questa tormentata stagione, con il Giappone che dovrà attendere ancora, prima del rientro nel Mondiale dopo l’ultima apparizione nel 2010. Tuttavia non dimentichiamo che il WRC Promoter ha due eventi in panchina, messi come riserva per una eventuale sostituzione o ingresso, ovvero una non meglio specificata gara in Croazia e l’Ypres Rally. Ora, sappiamo che nel primo caso c’è da fare i conti sempre con il malnato coronavirus, in un Paese in cui i contagi salgono ma comunque non a livelli insostenibili. Anche con il Belgio il problema a monte resta sempre il Covid, ma qui parliamo di una gara su asfalto dalla sua esatta fisionomia, praticamente pronta (era prevista inizialmente a giugno, per poi essere spostata dal primo al 3 di ottobre) e che resta tra le più papabili ad entrare nel WRC a prescindere dal destino del Giappone: prova ne é l’anticipo di data del Rally di Turchia, che precederebbe Ypres e darebbe tempo ai tempo ai team per organizzarsi per l’evento belga.
Neuville: “Le possibilità per Ypres nel WRC sono molto alte”
Tuttavia le stesse squadre considerano dal punto di vista logistico non semplice affrontare nel giro di un mese e poco più due eventi su sterrato, Estonia e Turchia, e poi a rotta di collo il Belgio. Perciò l’opzione di cui si vagheggia è la sostituzione del Giappone con l’Ypres Rally spostato quindi in coda alla stagione, anche se questo potrebbe significare per la gara europea l’impossibilità di sfruttare nell’ultimo giorno il circuito di Spa-Francorchamps, in condivisione invece il 3-4 ottobre con la concomitante gara del WRX. Secondo l’idolo di casa, Thierry Neuville (che vedremo a breve al South Estonia Rally del 21-22 agosto, assieme ad Ott Tanak e ai rivali di Toyota Gazoo Racing al completo e due piloti M-Sport, per un totale di un centinaio di iscritti circa), l’ingresso nel Mondiale Rally di Ypres è sempre più fattibile. «Penso che le possibilità siano molto alte di vedere questo evento nel calendario WRC», ha dichiarato a DirtFish, aggiungendo che «è un rally molto impegnativo su asfalto, probabilmente uno degli eventi su cemento più atipici che i piloti abbiano mai visto prima. Non vedo l’ora che arrivi».