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WRC | “Stiamo diventando una minaccia”: Adamo (Hyundai) a muso duro sulle critiche per la i20 di Huttunen

Andrea Adamo non è certo uno che non le manda a dire: il team principal di Hyundai Motorsport da quando è entrato nel WRC si è caratterizzato per essere una mina vagante nell’ambiente, scuotendolo con il suo piglio schietto, ed anche i suoi metodi leciti ma non rientranti nell’ortodossia del campionato quando si è trattato di decidere le line-up da schierare o le tattiche di gara.

Il caso dell’albero di trasmissione della Hyundai i20 R5 di Huttunen

Al Rally di Svezia dello scorso febbraio (sembra passata una eternità) è successo qualcosa che ha esposto Hyundai ad alcune critiche, cosa che ha fatto rimuginare abbastanza Adamo, e riguarda la vittoria di Jari Huttunen (pilota proveniente dallo Hyundai Motorsport Driver Development Program) nella categoria del WRC3. A bordo della Hyundai i20 R5 assieme a Lukka Mikko il finnico ha disputato un weekend di gara davvero ottimo, classificandosi inoltre come l’equipaggio più veloce tra tutte le R5 in competizione sulle nevi (o meglio, sugli sterrati visto il clima troppo mite) svedesi.

Tuttavia Huttunen fu multato con una sanzione di 10.000 euro, poi ridotta alla metà con la sospensione di 5.000 euro, per via della scoperta nelle ispezioni post-gara di una irregolarità nell’albero di trasmissione sinistro, non conferme alle disposizioni regolamentari e che quindi avrebbe potuto rappresentare un vantaggio indebito. Partirono perciò delle critiche, alle quali Adamo dopo due mesi ha risposto a muso duro sulle pagine di DirtFish, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa.

Andrea Adamo ricostruisce i fatti. “Un errore, ma niente vantaggi”

«Sono tutte stron… Lieto di sapere che la gente ha tempo da perdere per riflettere su queste cose», spiega sarcastico il team principal. «Mettiamola così: se ha qualcosa di più grande di quanto dovrebbe essere – riferendosi all’albero di trasmissione della discordia – allora normalmente dovrebbe essere più pesante. Certe gente è così stupida, la situazione è molto semplice. Il nostro fornitore ha commesso un errore quando ha cambiato il piano di produzione e ha sottovalutato le tolleranze imposte nei nostri disegni. Onestamente, avremmo dovuto verificare la cosa internamente, ma poiché il fornitore è una società ben nota, ci siamo fidati della loro certificazione di qualità, cosa che invece non avremmo dovuto fare».

Insomma, c’è stata una disattenzione. Rivela ancora Adamo: «In realtà, c’era un lotto di 20 alberi di trasmissione leggermente più grandi – un decimo di millimetro di diametro – rispetto alle dimensioni omologate con margini di tolleranza. Giustamente, gli amministratori ci hanno multato perché abbiamo fatto un errore. Ma ciò non ha influenzato positivamente le prestazioni dell’auto», assicura.

«Come ti ho detto, sono corbellerie [ok, non si è espresso in maniera così aulica, ma ci siamo capiti, ndr]. Però è interessante che le persone si concentrino molto di più su ciò che Hyundai sta facendo: dimostra che stiamo diventando una minaccia».

Luca Santoro:
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