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WRC | Ott Tanak chiede un piano per salvare il campionato 2021

In una serie di dichiarazioni riportate da AutoSport Ott Tanak ha espresso tutto il suo pessimismo (o dobbiamo dire pragmatismo?) riguardo la prossima stagione del WRC, sulla quale pende la minaccia del Covid tanto quanto si è visto in quella corrente.

Il Covid tormenta anche il WRC

Già all’indomani della sua partecipazione al Rally di Alba dello scorso agosto l’estone aveva lanciato un appello alla FIA e al WRC Promoter, affinché si muovessero per garantire una regolamentazione adeguata per azzerare i rischi sanitari negli eventi del campionato. Eravamo a poche settimane dalla ripartenza del Mondiale, e le parole del pilota di Hyundai Motorsport non caddero nel vuoto visto che nei round della seconda metà della stagione – Estonia, Turchia, Italia – i protocolli addottati hanno funzionato e non ci sono stati focolai a causa degli appuntamenti rally. Ma per quante precauzioni e regole vengano inserite, se la pandemia accelera con i contagi causando ulteriori restrizioni nei vari Stati allora in quel caso non c’è altro da fare, si annulla la gara e basta, come abbiamo visto di recente con l’Ypres Rally in un Belgio ormai entrato in lockdown.

Ora, in questo 2020 si cerca di salvare il settimo ed ultimo round, previsto a dicembre a Monza in piena seconda ondata del Covid, ma il 2021 come sarà se si ipotizza un vaccino a regime dalla prossima primavera? Abbiamo capito che in attesa di cure definitive, saremo costretti ad andare avanti tra chiusure e riaperture per cercare di appiattire la curva dei contagi e allegerire la pressione sugli ospedali. Lo sport deve riuscire ad inserirsi nelle finestre più favorevoli, ma il WRC ripartirà da gennaio con il Rallye di Monte Carlo, seguito a febbraio dalla Svezia per poi fare una pausa strategica sino ad aprile, nella speranza che le cose si sistemino.

“Serve un approccio diverso per salvare il WRC 2021”, spiega Tanak

«Le attuali circostanze nel mondo sono estreme – ha spiegato Tanak -, ma è comunque un peccato vedere come altre discipline [del motorsport] siano in grado di elaborare un piano per convivere con il Covid mentre il WRC si affida alla speranza di organizzare ancora degli eventi. La prima parte del prossimo anno attualmente non sembra molto diversa [in termini di diffusione del virus] e se continuiamo con lo stesso [approccio] allora anche il prossimo anno non avremo alcun campionato».

La soluzione arriva dagli eventi con pista?

Il j’accuse di Tanak al fatalismo in cui sembrano essersi rintanati la FIA e il WRC Promoter riecheggia lo scetticismo di Andrea Adamo, suo team principal, che proprio in questi giorni ha sostenuto con la sua tagliente schiettezza l’impossibilità di contare su un calendario normale, almeno nella prima parte del 2021. Il punto è che le competizioni su pista possono affidarsi ad una specie di bolla circoscritta e controllata, mentre i rally per loro natura sono eventi diffusi su diversi territori, quindi gestibili con un po’ più di difficoltà dal punto di vista sanitario: per quanto i protocolli siano molto precisi e chiari, nulla ha impedito che ad esempio al Rally Italia Sardegna le persone si accalcassero alle transenne che perimetravano il parco assistenza nel porto cittadino, o che qualche sparuto gruppo di spettatori andasse a vedere le prove speciali (per non parlare di certe resse da parte dei giornalisti, di cui siamo stati testimoni). La soluzione per il futuro la potrebbe indicare Monza, ovvero eventi a ridosso di un circuito, ma nel calendario 2021 non c’è praticamente traccia di appuntamenti di questo genere.

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

Luca Santoro:
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