Nell’imminenza del Rally Italia Sardegna 2021, che parte domani, proseguono i nostri incontri (rigorosamente in remoto, visto i rigidi protocolli FIA per gli eventi WRC) con i protagonisti del Mondiale. Dopo il team principal di Hyundai Motorsport Andrea Adamo, abbiamo scambiato qualche battuta con Sébastien Ogier, durante la tavola rotonda virtuale di Toyota Gazoo Racing con i giornalisti.
Ogier e la strategia delle gomme al Rally Italia Sardegna
Il tempo a disposizione era poco, così abbiamo condensato il tutto in poche domande, partendo dall’ultima gara disputata dal campionissimo francese, ovvero quel Rally di Portogallo in cui l’attuale leader del WRC è stato costretto ad aprire le strade il primo giorno, per altro dovendo acclimatarsi con le nuove Pirelli Scorpion KX studiate per gli sterrati, con mescola hard e soft. Ogier ha faticato alquanto, conscio della strada in salita che sarebbe a lui toccata il primo giorno pulendo le strade per gli avversari, ma alla fine si è detto soddisfatto di come è andato il Portogallo, dove si è classificato terzo e ha mantenuto la leadership della classifica, pur con due punti di vantaggio sul compagno di squadra Elfyn Evans, vincitore della scorsa tappa del WRC.
Il francese, quindi, anche in Sardegna dovrà aprire le strade il primo giorno: perciò si aspetta di riuscire a comprendere di più le gomme Pirelli, le stesse del Portogallo ma con condizioni che dovrebbero essere differenti? E ritiene che la fornitura sarà più adatta a questa gara, rispetto a quella precedente? «Non saprei, penso ci sia ancora qualche preoccupazione al riguardo essendoci stati dei problemi di recente e che non sarebbero dovuti esserci», ha illustrato Ogier. «Se non altro per me si tratta di uno di quei parametri in cui posso fare la differenza nel weekend, anche perché il mio stile di guida di solito non è aggressivo con le gomme, ed inoltre il fatto che apriremo le strade come nella scorsa gara non dovrebbe usurare i pneumatici. Sicuramente questo è uno dei punti in cui dovremo fare qualcosa, e fare la differenza, anche perché parliamo sostanzialmente di uno degli strumenti che ci serviranno per fare risultato in questo fine settimana».
Ogier rimanda il suo ritiro a tempo pieno dal WRC?
Circola una voce dal parco assistenza del Rally Italia Sardegna, riportata da DirtFish, e che avrebbe del clamoroso: pare che se Ogier vincesse il suo ottavo titolo in carriera quest’anno, potrebbe riconsiderare l’idea di un ritiro dal WRC a tempo pieno, e disputare la stagione 2022 in maniera completa. Supposizioni, fake news o realtà futura su cui si sta lavorando? Abbiamo colto l’occasione per chiedere della cosa al diretto interessato, che sicuramente non ne potrà più di questa domanda a cui ha risposto «così tante volte», e se eventualmente le prestazioni delle Rally1 ibride il prossimo anno (dove, ricordiamo, al momento dovrebbe disputare solo qualche gara a partire dell’amato Rallye di Monte Carlo, per poi dedicarsi ad altro, come la pista o la tanto agognata 24 di Le Mans) potrebbero eventualmente convincerlo a restare.
“Nella vita ci sono cose più importanti del numero dei trofei nel WRC”
«Sicuramente non farò un campionato a tempo pieno il prossimo anno, a prescindere che finisca questa stagione con il titolo numero otto della mia carriera. A mio punto di vista, questi numeri [le vittorie nel WRC, ndr] non sono così essenziali, e nella vita ci sono cose più importanti di queste. Ci sono alcuni confronti al momento su una stagione parziale, ma dobbiamo proseguire queste discussioni con il team, ma speriamo di avere ad un certo punto un piano per il futuro da condividere con voi», mette in chiaro Ogier.
“Il mio desiderio è correre in pista”
Va bene la pista, va bene la Le Mans, ma visto che Toyota ha un programma nella Dakar e visto che il campione francese è ambasciatore dell’Extreme E, che verte su temi ambientali molto cari allo stesso pilota, potremo vederlo magari impegnato in futuro in una di queste due competizioni off road? «Ho diversi desideri al momento – sostiene Ogier – e come ho detto sono più orientati al mondo dei circuiti, ma sicuramente per me sarebbe più semplice passare dai rally ai rally raid. Tuttavia, al momento sono più interessato alle piste, perché si tratta del tipo di sfide più difficili che mi attraggono di più, e che non ho mai affrontato prima d’ora. Sono comunque realista, non spero di andare in pista ed essere al livello dei piloti più forti ed esperti, ma sicuramente di arrivare quanto più vicino possibile a loro». E su un futuro da team leader, dietro le quinte, ribatte: «Mai dire mai».
Crediti Immagine di Copertina: Toyota Gazoo Racing