WRC | Per Neuville il Safari Rally 2020 non si farà : “Non credo che ci sia qualche team o pilota che voglia andare in Kenya quest’anno”
Lo scetticismo di Thierry Neuville
Ieri vi avevamo dato conto delle ultime indiscrezioni riguardo il Safari Rally, che prosegue indefesso nei lavori organizzativi (tanto è vero che tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima dovrebbero partire le iscrizioni e le procedure di accreditamento) ma sul quale si adombra un eventuale rinvio (si dice a fine estate), che gli addetti ai lavori giudicano molto plausibile.
“Penso sia chiaro che non andremo in Kenya”
Domani dovremo finalmente scoprire la verità per bocca del Governo kenyota, che ci auguriamo possa mettere un punto fermo a mesi di tira e molla su questo appuntamento da cui, in teoria, dovrebbe ripartire la stagione 2020 del WRC. Ma, come abbiamo detto, tra gli attori interessati pervade e prevale lo scetticismo. È il caso dell’asso di Hyundai Motorsport, Thierry Neuville, che su Rallit.fi sentenzia i propri dubbi sul normale procedimento della gara. «Ci sono molte voci di tutti i tipi ora – spiega il belga – ma tuttavia, penso sia abbastanza chiaro che non andremo in Kenya».
“Sicurezza igienica ed ospedali sono carenti” secondo Neuville
Le parole del vicecampione iridato uscente collimano con l’intenzione dei team di boicottare il Safari Rally: troppi i rischi legati al diffondersi del Covid-19 nel continente africano, per non parlare dei rischi terroristici sullo sfondo e di cui vi avevamo già parlato qualche mese fa. E come conferma Neuville, «non credo che nessun pilota o membro del team voglia andarci in questa situazione. È in qualche modo difficile credere che una manifestazione possa essere tenuta date tutte le restrizioni». Arriva quindi il siluro: «A tal proposito, la sicurezza igienica e gli ospedali non sono esattamente allo stesso livello di altri Paesi».
In ogni caso, se bisognerà bere questo amaro calice, il belga non si tirerà indietro: «Se mi viene detto che dobbiamo andarci, allora ci andrò. Questo è il mio mestiere e devo fare come dice il mio datore di lavoro. Tuttavia, non credo che parteciperemo tutti al Safari Rally».
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