Siamo onesti, perdere un rally per appena 7 decimi fa male e pure molto. Non si può però dire praticamente nulla all’attuale penta-campione francese e con tutta sincerità non vogliamo nemmeno buttare la croce addosso al povero Julien Ingrassia. L’errore da lui commesso alla PS 17 è clamoroso e ovviamente influisce sul giudizio finale nella singola gara, ma non si può nemmeno distruggere un navigatore per un errore, per quanto pacchiano. Questo lo sanno in Ford come lo sa lo stesso Ingrassia, che sarà stato il primo a rimproverarsi. Ora, però, c’è il tempo di recuperare, soprattutto mentalmente.
La pausa pre-estiva arriva decisamente a proposito. Sono ben sei le settimane che ci separano dal veloce rally di Finlandia. Ogier avrà modo di fare mente locale e cercare di dare il giusto peso a quei 27 punti in classifica che lo separano dal belga di Hyundai. È praticamente un rally intero, anzi. Persino di più e occorrerebbe sperare che Neuville manchi clamorosamente una delle sei gare rimaste da qui alla fine del mondiale. Sembrerebbe davvero difficile, anche alla luce del fatto che in questo 2018 il pilota della i20 WRC non è mai andato al di sotto del sesto posto, rimanendo di fatto ancorato alle posizioni di testa fino al momento di questa fantastica doppietta tra Portogallo e Sardegna. A Ogier invece pesa come un macigno ora il ritiro in terra lusitana, che improvvisamente sembra proprio quella gara che ora lo separa da Neuville, per quanto pure il decimo posto in Svezia non sia facile da digerire. Due passi falsi che l’avversario non ha commesso, anche quando le cose giravano male e questo sta iniziando a fare la differenza.
Ciò che ci ha impressionato è stata la freddezza mentale di Neuville. Il venerdì sardo del belga avrebbe distrutto molti suoi colleghi, con un distacco di 18,9 secondi che, tenendo conto di chi si trovava di fronte, potevano sembrare ore intere. Invece il pilota non ha mollato. Ha creduto davvero al recupero e l’ha portato a termine, rosicchiando decimo per decimo tutto lo svantaggio che il francese aveva nei suoi confronti. Come detto, non si può deve dare alcuna colpa a Ogier, ma occorre congratularsi con Neuville. Ci sono cinque anni di differenza tra i due e soprattutto cinque titoli mondiali, ma questa volta non si sono sentiti in alcun modo.
È davvero troppo presto per parlare di un Neuville favorito. Sarebbe ingeneroso anche nei confronti del suo avversario, dato che manca ancora metà campionato e oggettivamente tutto può succedere. Il duello tra il belga e Ogier, però, era qualcosa che stavamo aspettando da diverso tempo nel mondo del motorsport e potrebbe diventare leggendario su queste basi.