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WRC | Millener (M-Sport): “Non penso si possano disputare rally a porte chiuse”

L’incertezza che sta generando la pandemia del coronavirus pesa anche sul WRC, dove si discute e si lavora su quello che sarà dell’attuale stagione e degli effetti – soprattutto economici – su quella successiva (si parla anche del 2022, ma per altri motivi).

Le preoccupazioni dei team del WRC

I team hanno le loro preoccupazioni, sia per quanto riguarda un campionato che dopo i primi tre appuntamenti non è chiaro come potrà proseguire (al momento, tre gare di fila sono state annullate e rinviate a data da destinarsi, con il Safari Rally di luglio che potrebbe seguire la medesima sorte) sia per il WRC 2021, quando la congiuntura economica causata dal coronavirus – sperando che quest’ultimo diventi un brutto ricordo – avrà fatto riverberare i suoi effetti sul budget a loro disposizione (ricordiamo che il settore automotive sta soffrendo e non poco attualmente, e la cosa potrebbe pesare sui margini che avranno i team ufficiali derivati dai costruttori). Inoltre ricordiamo che il blocco dei test, anche quelli privati, mette in difficoltà Toyota Gazoo Racing, che nella prossima stagione dovrà presentare una nuova vettura in gara: questo stop potrebbe complicare e non poco i suoi piani.

Millener: “Cercheremo di salvare quante più gare possibili”

Tra le tante voci preoccupate segnaliamo anche quella di Richard Millener, team principal di M-Sport che qualche tempo fa aveva parlato della necessità di rendere più flessibile il format del campionato per cercare di salvare la stagione in corso. Così si è espresso al portale DirtFish: «Ci sono al momento discussioni in corso tra tutti i team e la FIA per vedere cosa possiamo ottenere quest’anno. Il nostro obiettivo è fare quanti più eventi possibili, ma la realtà è che dobbiamo attendere e scoprire ciò che i vari Paesi permetteranno di fare, ed i nostri margini di manovra al riguardo. Quindi cercare di tirare fuori il meglio dalla situazione chi si verrà a creare».

Millener inoltre fa notare una opzione che, per la loro disciplina, non considera praticabile. «L’unica altra cosa è che molti sport stanno cercando di essere disputati a porte chiuse, ma penso che non sia davvero possibile con il rally. E non credo che possiamo permetterci di smorzare lo spettacolo dicendo semplicemente che proveremo a chiudere le porte e farlo dietro le quinte». Quindi conclude: «Abbiamo bisogno di qualche settimana in più per vedere cosa succederà, e da lì ripartire».

 

Luca Santoro:
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