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WRC | Mikkelsen, Paddon, Loeb e gli altri appiedati di lusso: quale futuro per loro nel 2022?

Ad ogni mercato piloti del WRC si assiste puntualmente ad un ballo della scopa in cui da un lato abbiamo un eccesso di domanda per poter correre nel Mondiale, dall’altra una penuria sempre più marcata nell’offerta di sedili liberi.

Un passo indietro: l’ultimo mercato piloti

Da quando poi abbiamo tre team ufficiali dopo l’addio di Citroen una volta finita la stagione 2019, i posti a sedere negli abitacoli delle World Rally Car (dal prossimo anno Rally1) sono sempre meno, con una coperta tanto corta da lasciare scoperti nomi anche di un certo peso. Tornando al mercato piloti per il 2020, tolta Citroen rimasero Hyundai Motorsport, M-Sport e Toyota Gazoo Racing: quest’ultima mise alla porta Jari-Matti Latvala e Kris Meeke, mica due stalentati, per creare una formazione solida e notevole con Sébastien Ogier, Elfyn Evans e Kalle Rovanpera, con le scelte più azzeccate che si siano mai potute vedere nel mercato rally degli ultimi anni. Esapekka Lappi, orfano della squadra del double chevron assieme ad Ogier, trovò uno degli ultimissimi posti liberi in M-Sport, mentre Ott Tanak da Toyota si spostava in Hyundai, senza però raccogliere molto in questi due anni a parte un titolo costruttori. Rimasero a fare tappezzeria nomi di livello come quello di Andreas Mikkelsen, oltre ai due ex Toyota che abbiamo citato all’inizio.

Latvala però dopo un 2020 purgatoriale rientrò nella squadra ma da team principal, prossimo a celebrare un potenziale successo nella classifica costruttori al suo primo anno da leader, oltre a quello piloti tra Ogier ed Evans; Meeke si è rifatto una carriera nei rally raid partecipando alla sua prima Dakar. Mikkelsen infine ha passato il 2020 principalmente da tester Pirelli per le vetture WRC, per poi disputare la stagione completa nell’ERC e nel WRC2 2021, dove in entrambi i casi si sta giocando il titolo con la Skoda Fabia Rally2 Evo.

La situazione delle squadre per il WRC 2022

Eppure con lui siamo tornati al punto di partenza, con un altro mercato piloti dove il norvegese rischia di rimanere di nuovo ai margini, nonostante il suo obiettivo di ritorno in grande stile grazie alle vittorie ottenute quest’anno. Hyundai Motorsport ha completato la sua formazione, con Neuville e Tanak a tempo pieno e Solberg Jr e Sordo a dividersi la terza i20 N Rally1, così come Toyota che ha confermato Evans e Rovanpera, aprendo anch’essa alla rotazione di piloti con Ogier part time (ancora non si sa quante gare svolgerà effettivamente il campionissimo francese), in coabitazione con il figliol prodigo Lappi. Brutte nuove (per Mikkelsen) anche sul fronte M-Sport, considerata destinazione privilegiata dal biondone scandinavo: le Ford Puma Rally1 saranno tre, ma su una sicuramente ci sarà Craig Breen, in arrivo da Hyundai, e sulle altre due quasi certamente Adrien Fourmaux e Gus Greensmith.

Mikkelsen, Paddon, Loeb: i nomi ancora in panchina

Ma non c’è solo Mikkelsen a rischio appiedamento. Non dimentichiamoci una risorsa in panchina da troppo tempo quale è Hayden Paddon, confinato nella sua Nuova Zelanda a vincere i campionati nazionali e a sviluppare la nuova Hyundai Kona EV elettrica, mancando ogni volta la possibilità di ritornare nel WRC (dal quale è lontano dal 2018, stagione alla fine della quale ricevette il benservito da Hyundai Motorsport); e poi c’è Sébastien Loeb, che è vero che avrà anzitutto come primo obiettivo per il 2022 la conquista della Dakar a gennaio, ma una volta finita avrà una prateria di potenziali opportunità al di là della partecipazione alla Race of Champions di febbraio: lo stesso nove volte campione del mondo rally ha ammesso di voler provare le Rally1 ibride, e di guardare con interesse a M-Sport.

I privati potrebbero schierare altre vetture Rally1 nel WRC 2022?

La via d’uscita potrebbe essere offerta dai team clienti e privati. Secondo Yves Matton, a capo del settore Rally in FIA, l’interesse per la nuova era ibrida che si aprirà dal 2022 potrebbe far sì che ci possano essere più vetture schierate rispetto a quelle ufficiali, magari non da subito ma dopo qualche mese: si parla di dodici auto, con gli innesti quindi dei privati come avviene attualmente con 2C-Competition, realtà satellite di Hyundai che porta in gara la i20 Coupé WRC Plus. Mikkelsen inoltre non ha mai fatto mistero di avere i mezzi finanziari per poter sostenere un programma nel Mondiale; Paddon, poi, conosce il mondo delle mobilità alternative, anche se qui parliamo di ibrido e non di elettrico, e a Loeb basterebbe uno schiocco di dita per rimettersi a bordo di una vettura di alto livello. Certo, poi c’è anche un certo Teemu Suninen, altro potenziale appiedato di lusso, fresco di separazione con M-Sport e alla ricerca di una nuova dimensione nel WRC: la sua stessa ex squadra potrebbe comunque riaccoglierlo, ma non dimentichiamo che Hyundai Motorsport lo schiererà sulla nuova i20 N Rally2 al prossimo Rally di Spagna.

La coperta insomma resta sempre corta, ma le opportunità di una nuova era nel WRC grazie all’ibrido potrebbero attirare nuovi investitori, ed aprire spazi ulteriori per chi è rimasto senza sedile. Staremo a vedere.

Crediti Immagine di Copertina: FIA ERC

Luca Santoro:
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