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WRC | Malcom Wilson sulla stagione 2021 di M-Sport: “Sacrifichiamo quest’anno per essere più competitivi nel 2022”

L’avvio di stagione nel WRC 2021 per M-Sport è stata quasi un disastro: un ottavo posto al Rallye di Monte Carlo per uno scoraggiato Gus Greensmith e il ritiro nella PS1 di Teemu Suninen offrono un quadro a tinte fosche, con la parziale consolazione arrivata dalla bella performance nel WRC2 offerta da Adrien Fourmaux.

“Se avessimo piloti di alto livello vinceremmo come nel 2017. Ma ora abbiamo altre priorità”

David Evans di DirtFish ha chiesto un commento a Malcom Wilson, a capo di M-Sport, il quale non ha nascosto una certa frustrazione, pur tenendo la testa alta. «Non vincere quando sai di avere una squadra e una vettura vincente è orrendo. Ma questa è la nostra attuale situazione». Il 2020 ha piegato un team che per un biennio del recente passato ha vinto due mondiali piloti con l’allora Sébastien Ogier: conclusa questa parentesi fortunata e con il francese approdato prima in Citroen Racing nel 2019 e successivamente, dall’anno scorso ad oggi, in Toyota, la formazione guidata dal team principal Richard Millener ha visto la carrozza trasformarsi in zucca, vivendo le ultime due stagioni da anello debole del panorama WRC.

Riferendosi alle critiche social da parte di esperti da divano e commentatori vari ed assortiti, Wilson ha poi spiegato al giornalista di DirtFish: «Non pensano che mi piacerebbe avere Sébastien, Ott [Tanak] ed Elfyn [Evans] in squadra e guidare la vettura come abbiamo fatto nel 2017? Credimi, se potessi, lo farei e se lo facessi non sbaglierei, il risultato sarebbe lo stesso del 2017: vinceremmo tutto. Ma in questo momento abbiamo un’altra priorità», ovvero tenere i conti in ordine. «Tutto quello che sto facendo è volto a mantenere l’azienda in piedi, superare questo periodo da incubo tra Covid-19 e Brexit [il combinato di questi due fattori poteva comportare la non presenza di M-Sport al Rallye Monte Carlo, ndr] e uscirne. E, per noi, la via d’uscita significa l’auto del 2022».

Wilson loda Fourmaux, il futuro dei rally

In pratica, Wilson ammette che quest’anno sarà purgatoriale, in attesa di riveder le stelle nella stagione successiva, che tra l’altro vedrà il debutto dei nuovi regolamenti tecnici e dell’ibrido. Per quest’anno bisogna sobbarcarsi la traversata nel deserto, portare pazienza e concludere dignitosamente il campionato. «Ma – mette ulteriormente in guardia il proprietario di M-Sport –  prima di arrivare al 2022, non bisogna dimenticare che abbiamo ancora molto sviluppo in arrivo quest’anno, come il nuovo motore, per esempio. E vorrei anche menzionare Adrien [Fourmaux]. Abbiamo una lunga storia – una storia di cui vado molto orgoglioso – nella crescita di giovani piloti. Pensa a François Duval, Markko Märtin, Mikko Hirvonen, Jari-Matti Latvala e tutti gli altri [potremmo aggiungere anche Elfyn Evans, una vita in M-Sport prima di consacrarsi lo scorso anno in Toyota Gazoo Racing, ndr]. Adrien è il prossimo per noi. Quello che ha fatto nel WRC2 è stato fantastico. Ha guidato con molta velocità e ha dimostrato assoluta maturità. Era sotto forte pressione per portare la vettura al traguardo, ma lo ha fatto».

“Vogliamo tornare al comando nel WRC 2022”

«Ma per guardare al quadro più ampio […] l’obiettivo per me personalmente è quello di avere un 2022 correndo come abbiamo fatto nel 2017, con l’auto più veloce e il pilota più veloce. Voglio tornare al comando il prossimo anno e se questo significa sacrificare questa stagione per farlo, allora è quello che faremo», puntualizza Wilson. E sulla line-up che vede un solo pilota a tempo pieno – Greensmith, il cui ingaggio non è certo esoso – e un Suninen a tempo parziale, illustra con molta chiarezza: «L’economia di questa cosa è piuttosto semplice: abbiamo già licenziato 100 persone ad oggi e la gente là fuori si chiede perché non impieghiamo un pilota per tot milioni di sterline all’anno? È semplice, perché così facendo possiamo evitare che anche gli altri 100 dipendenti vengano licenziati. Abbiamo Teemu, Gus e Adrien con noi per quest’anno e faremo il meglio in assoluto con loro». Chiosa finale: «Sì, è bello essere andati a punti in ogni rally dai tempi di Colin [McRae] e Carlos [Sainz] al Monte Carlo 2002, ma ad essere onesti se quel record è andato, è andato. La priorità è che i piloti continuino a spingere per mostrare la velocità dell’auto. Ad essere perfettamente onesto, non mi interessa quello che il mondo esterno dice di noi in questo momento. Se qualcuno di loro avesse la minima idea di quello che Richard e tutti gli altri hanno passato solo per portarci a Monte Carlo, forse rifletterebbero un po’ a quello che scrivono».

 

Luca Santoro:
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