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WRC | “Servono almeno tre anni per capire se l’ibrido sia la scelta giusta per il Mondiale Rally”

Archiviata la partecipazione speciale di due suoi equipaggi al Rally Il Ciocco dello scorso fine settimana, Hyundai Motorsport guarda ai prossimi appuntamenti del WRC, in ripartenza a fine aprile dalla Croazia. Sugli asfalti della Garfagnana hanno corso Thierry Neuville, per cementare la propria partnership dentro l’abitacolo con il nuovo navigatore Martijn Wydaeghe (e superare qualche barriera linguistica), e Craig Breen per riprendere un po’ la mano sul fondo cemento: il primo ha vinto la gara valida come round d’apertura del Campionato Italiano Rally Sparco, il secondo si è dovuto ritirare, ma intanto l’esperienza è fatta e ora è tempo di pensare di nuovo al Mondiale.

Ancora nessuna novità sulla presenza di Hyundai nel WRC 2022

Chi guarda ancora più lontano è invece il team principal Andrea Adamo, che oltre ad organizzare il lavoro del suo team gara per gara, spedendo eventualmente i suoi equipaggi in qualche appuntamento rallistico nazionale tra un evento del WRC e l’altro, deve pensare anche al futuro della squadra e in particolare alla svolta ibrida che si aprirà nel 2022, quando le vetture ex World Rally Car, che si chiameranno Rally1, correranno con l’unità ibrida di Compact Dynamics e ci saranno nuovi regolamenti tecnici. Unità che è in fase di consegna, anche se manca ancora qualche componente e il suo funzionamento pare non sia ancora al 100%, mentre team come M-Sport stanno già iniziando i primi test con la vettura, laddove Toyota Gazoo Racing prevede di cominciare più in là, presumibilmente in estate. Hyundai Motorsport invece sta ancora aspettando il via libera dal colosso coreano dell’automotive, che sta valutando se convenga o meno far parte del WRC ibrido con le proprie vetture dal prossimo anno.

“Cinque costruttori nel WRC è l’obiettivo giusto”

Adamo si è detto ultimamente «ottimista» riguardo ad un nulla osta da parte di Hyundai, con il suo reparto tecnico che comunque non resta con le mani in mano in attesa che venga emanato il verdetto. Intanto il team principal ha di recente espresso il proprio punto di vista sull’introduzione dell’ibrido nel WRC e sull’effettivo successo che potrà avere in questo ambito. Su DirtFish ha spiegato: «Posso affermare che ci vorranno almeno tre anni per capire se la mossa è giusta. Solo una cosa potrà fornire una risposta chiara: quanti costruttori avremo nel WRC tra tre anni? Resteremo con tre, o forse anche meno? In tal caso non si tratterà della mossa giusta. Ma sarà troppo tardi. Ne avremo cinque, sei? Cinque per me è l’obiettivo. Più di cinque non è realistico. Allora potremmo dire che hanno preso la decisione giusta, perché non voglio accollarmi una parte di una decisione a cui non ero veramente affezionato. Ma se ci saranno cinque costruttori, dirò che è stata la decisione corretta. Quello che voglio dire è: abbiamo un’alternativa? Forse no».

Attualmente il WRC può contare su due costruttori ufficiali ed uno impegnato con un team semiufficiale, ben lontani dai tempi – neppure tanto remoti – in cui le case automobilistiche affollavano il Mondiale. Tra crisi finanziarie ed altri imprevisti (come il famigerato dieselgate che mise fine all’epopea d’oro di Volkswagen), senza contare cambi di programma e investimenti dirottati verso altri settori ritenuti più remunerativi, il massimo campionato rally al mondo si è ritrovato a languire con una partecipazione ufficiale ridotta ai minimi termini. Persino Skoda, impegnata con un proprio team invece nel WRC2, negli ultimi anni ha deciso di lasciare la mano ai propri clienti privati. L’ultimo forfait di peso, comunque, è di Citroen, che ha lasciato a sorpresa il Mondiale alla fine del 2019.

“Dobbiamo mettere da parte ogni polemica”

Per ritornare ad una partecipazione più ampia, Adamo ritiene che sia necessario anche lasciare da parte ogni bega di cortile, e remare tutti nella stessa direzione per il bene del WRC: «Ricordo quando furono scritti i regolamenti delle auto da rally specifiche per il WRC, e ricordo che c’erano molti costruttori interessati e che ne discutevano approfonditamente […]. Adesso vediamo. Sicuramente dobbiamo lavorare insieme fianco a fianco per difendere il WRC in questo momento, ed evitare qualsiasi polemica […], perché la cosa peggiore che possiamo fare ora è polemizzare su qualsiasi cosa al riguardo».

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

Luca Santoro:
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