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WRC | Hyundai saluta l’era delle World Rally Car: l’omaggio dei piloti “alla migliore epoca nella storia del campionato”

Siamo ormai vicini alla conclusione dell’era delle World Rally Car per lasciar spazio al balzo verso l’ibrido e verso nuovi regolamenti tecnici che daranno vita alle Rally1. Non solo l’introduzione di una componente elettrica da affiancare al motore termico, ma un ripensamento a livello aerodinamico delle attuali WRC, che cambieranno anche dal punto di vista prestazionale e saranno votate ad una maggiore sicurezza. Aspetti che comunque dobbiamo ancora vedere concretizzati in gara, assieme all’affidabilità.

L’era delle World Rally Car e i due titoli di Hyundai Motorsport

Tra i team protagonisti di questo cambio a suo modo storico c’è anche Hyundai Motorsport, dal 2014 presente nel campionato del mondo in veste ufficiale e che quindi ha vissuto anche l’attuale era della WRC Plus, comparse nel 2017 e prossime alla pensione. «Stiamo quasi alla conclusione di un periodo molto speciale del WRC per Hyundai Motorsport, in cui siamo incredibilmente orgogliosi di aver giocato un ruolo importante», ha commentato il team principal Andrea Adamo. In questi cinque anni Hyundai ha ottenuto due titoli costruttori proprio sotto la sua guida, nel biennio 2019-2020. «Possiamo guardare indietro all’introduzione di quei regolamenti del 2017 e riconoscere l’importante ruolo che hanno avuto nel definire questa epoca del WRC. Per il nostro team, per tutti alla Hyundai Motorsport di Alzenau, i nostri partner, i nostri equipaggi e i nostri fan, questi cinque anni ci hanno permesso di competere ai massimi livelli, di aumentare le nostre prestazioni e conquistare il titolo costruttori per due volte. Abbiamo vissuto ogni emozione possibile: momenti magici, battaglie ravvicinate, celebrazioni, periodi difficili, Power Stage tese, sfide, crepacuore ed euforia: questi sono ricordi che vivranno con noi per sempre», ha proseguito un lirico Adamo, per poi concludere: «Abbiamo investito un’enorme quantità di energia e sforzi nello sviluppo della nostra Hyundai i20 Coupé WRC per competere – e trionfare – sulle prove più difficili del mondo. Partecipiamo ad ogni rally per vincere; potremmo non riuscirci sempre, ma possiamo onestamente dire, con la mano sul cuore, che abbiamo dato il nostro meglio. Quello spirito combattivo rimarrà con noi mentre abbracciamo la nuova era Rally1, un nuovo capitolo per il WRC e per Hyundai Motorsport».

Curiosamente, la casa coreana è stato l’ultimo marchio a dare l’assenso ai nuovi regolamenti tecnici della terza generazione delle vetture rally, mentre M-Sport Ford e Toyota si erano già buttati a capofitto nello sviluppo delle nuove vetture. Un tentennamento frutto di un percorso non molto lineare nell’approccio a questo cambio di paradigma nel WRC, con tanti dubbi ed ostacoli poi alla fine dissipati. E mentre attendiamo di vedere nei test la versione pressoché definitiva della i20 N Rally1, la precedente i20 WRC si appresta a chiudere la sua storia al prossimo ACI Rally Monza di novembre, ultimo round del Mondiale 2021 dove il marchio coreano si giocherà la chance per il terzo titolo costruttori della sua storia.

Neuville celebra le WRC Plus (e resta critico sulle nuove Rally1)

Una storia che si è sviluppata lungo cinque anni e 57 rally, incluso il recente Rally di Spagna vinto da Thierry Neuville, con un bilancio di 17 vittorie, 63 podi ottenuti e 402 successi nelle singole prove speciali, più ovviamente i due titoli mondiali che abbiamo citato. Tra i vari trionfatori anche il citato Neuville, per cinque volte vicecampione del WRC e quindici volte primo in altrettanti rally: «Sono abbastanza sicuro del fatto che abbiamo vissuto una delle migliori epoche del WRC negli ultimi cinque anni, perché queste auto sono state molto esaltanti da guidare e da guardare». Non sono parole di circostanza per il belga, entrato in simbiosi con la i20 WRC: da tempo non sospetti infatti la posizione di Neuville è molto critica con la nuova generazione Rally1, puntando il dito (anche in maniera molto netta) via via contro gli aspetti prestazionali, di guidabilità e di costi. Per il pilota ci sono aspetti ancora non chiari, come la questione del recupero dell’energia in fase di frenata, e teme che i rally possano diventare una sorta di «Formula E ma su strada».

Tornando alla vecchia i20 WRC, il pilota ha quindi aggiunto: «Abbiamo vinto due titoli costruttori nel 2019 e nel 2020, abbiamo avuto una vettura forte e abbiamo potuto lottare per la vittoria su tutti i terreni. Dai suoi primi rally nel 2017, l’auto si è evoluta molto; è molto più veloce di quanto non fosse all’inizio e il team ha lavorato duramente per renderla forte come lo è ora. Mi sono goduto queste ultime cinque stagioni, specialmente i momenti vincenti».

Tanak: “Ci mancheranno le World Rally Car”

Hanno tributato il loro omaggio all’auto anche Ott Tanak, Dani Sordo e Craig Breen. Il primo è entrato in Hyundai Motorsport dal 2020 in veste di campione del mondo uscente (ma con Toyota), ottenendo però solo due vittorie in questi due anni e sei podi, senza risultare davvero competitivo per il titolo (sebbene l’anno scorso alla fine sia riuscito a concludere terzo nella classifica del WRC): «Sono fortunato ad aver potuto guidare così tante auto diverse durante questa generazione di WRC. Passeranno alla storia come una delle migliori, credo. Guidare queste vetture, con la loro aerodinamicità, la stabilità generale e l’emozione che ti danno, è stato puro divertimento e ci mancheranno. Per ottenere il titolo, hai bisogno del pacchetto tecnico completo perché incontriamo così tanti elementi diversi durante la stagione: neve, asfalto, fango e sterrato. Non è facile sviluppare un’auto che possa funzionare in tutte queste condizioni, ma queste non sono state progettate per una sola superficie, è stato possibile guidarle ovunque».

Sordo: “L’ultima generazione delle WRC è stata fantastica”

Sordo, che deve due vittorie sulle tre ottenute in carriera proprio alla i20 Coupé WRC (al Rally Italia Sardegna del 2019 e del 2020), ha illustrato: «Sono stato molto fortunato a guidare tutti i diversi tipi di auto da rally mondiale, ma questa ultima generazione è stata fantastica; il modo in cui le vetture funzionano e si comportano nelle prove è incredibile e penso che questa filosofia ci mancherà un po’. L’estetica di questa generazione ha reso le vetture più ampie, con un’aerodinamica avanzata ed un look più aggressivo. Dall’esterno, da spettatore, è bello guardare queste auto ma anche all’interno dell’abitacolo sono state piacevoli da guidare; puoi spingere davvero forte. Detto questo, sono sicuro che le nuove versioni saranno veloci».

Breen: “Le World Rally Car Plus sono state le auto definitive”

Breen, sebbene sia stato ingaggiato per il prossimo biennio da M-Sport, non dimentica l’esperienza con la i20 Coupé WRC iniziata come pilota saltuario dal 2019: «Sarò per sempre grato di aver fatto parte di questa generazione di WRC; è stato qualcosa di molto speciale e abbiamo avuto dei momenti fantastici. I regolamenti partiti dal 2017 ci hanno probabilmente fornito l’auto da rally definitiva, e tra l’altro sta migliorando ogni anno. Il livello è strabiliante. In termini di tecnologia e prestazioni pure, non c’è niente su questo pianeta come queste auto. In particolare sugli eventi su terra veloci, con i miglioramenti aerodinamici, puoi fare cose che la tua mente non può immaginare [Breen non a caso negli ultimi due anni ha colto tre podi proprio in eventi con queste caratteristiche, ovvero due volte al Rally Estonia ed una in Finlandia, ndr]. Far parte dell’avventura con Hyundai Motorsport, ottenendo due titoli mondiali costruttori, è stato un vero piacere e sarà tra i miei ricordi più cari. È davvero un onore averne fatto parte».

Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport

Luca Santoro:
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