WRC | Hyundai non lascia il Mondiale Rally, assicura Ott Tanak
Tanak respinge ipotesi di addio al WRC
Tira aria di rassegnazione e di resa in casa Hyundai Motorsport? Il Rally Estonia appena conclusosi ha messo in luce i limiti di una Hyundai i20 N Rally1 sviluppata in ritardo rispetto alla concorrenza, anche se i problemi di affidabilità che tartassano la vettura in particolare in questa stagione non sono apparsi nel settimo appuntamento del WRC 2022, o perlomeno non ci sono stati i drammi delle precedenti gare.
I piloti di Hyundai a corto di motivazioni?
Ma il team di Alzenau sembra destinato a lottare quest’anno solo per confermarsi seconda forza del campionato, con Toyota Gazoo Racing che ha raggiunto la perfezione tra prestazioni ed affidabilità della GR Yaris Rally1 e la presenza di un fuoriclasse come Kalle Rovanpera, giunto a maturazione e ben avviato al titolo 2022. Tanto è vero che gli stessi Thierry Neuville ed Ott Tanak sembrano ormai aver tirato i remi in barca: il primo in Estonia per la prima volta ha ceduto sulla propria combattività per uno stile di guida cauto, oseremmo dire pure rassegnato (pure l’aspetto del pilota non sembrava dei migliori, con una faccia un po’ sbattuta e una cera un po’ così); l’estone, che pure giocava in casa, sembra d’altro canto ormai conscio che con la sua i20 non può cavare certo sangue dalle rape, e si adatta semplicemente a fare il proprio lavoro. Certo, quest’ultimo ha vinto al Rally Italia Sardegna, si è preso un podio nell’evento dello scorso fine settimana, ma sembra che ormai al terzo anno di vacche magre con Hyundai le motivazioni siano belle che svanite da tempo.
Le voci di una Hyundai Motorsport vicina al redde rationem
In tutto ciò, trapelano voci di rese di conti all’interno della squadra, con il povero Julien Moncet prelevato dallo sviluppo del powertrain a dirigere il team in luogo del carismatico Andrea Adamo, che se n’è andato (forse con lungimiranza) prima che iniziasse la stagione 2022. Il quale Moncet fa del suo meglio per gestire la formazione, ma è chiaro che il suo ruolo è quello del traghettatore, più che del team leader. In tutto ciò aggiungiamo pure una serie di problemi relativi all’approvvigionamento delle parti per la vettura, a causa dell’infelice congiuntura globale tra economia stagnante e guerre, e il quadro desolante di Hyundai Motorsport è completo.
Ma Hyundai non lascerà il WRC
In questo scenario è stata rivolta a Tanak una domanda particolare durante la conferenza stampa finale del Rally Estonia, ovvero se Hyundai stesse considerando di chiudere la sua avventura nel WRC (ricordiamo che il marchio coreano ha aderito tramite la sua divisione Motorsport al ciclo ibrido del Mondiale che andrà avanti sino al 2024). L’estone ha così risposto, come riporta Autosport: «Hyundai continuerà sicuramente, c’è un grande supporto dalla Corea. Di sicuro tutti volevano di più, ma diciamo che c’è più che altro la necessità di alcuni cambiamenti incisivi nella struttura generale. Ci stiamo lavorando, quest’anno sembra difficile ma a lungo termine è importante anche per lo sport tornare ai livelli del passato».
Insomma, come si diceva in Napoli Milionaria, adda passà ‘a nuttata. Intanto Hyundai Motorsport ha incassato il rinnovo per altre tre anni con un partner storico come Shell, quindi l’impressione è che questo sia un anno di transizione, una traversata nel deserto con la speranza che le cose possano volgere a favore dei bicampioni tra i Costruttori nel WRC 2019 e 2020.
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