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WRC | Hayden Paddon, e adesso? Il pilota sfoga la propria frustrazione

La cancellazione del Rally Australia ha di fatto concluso la stagione 2019 del WRC, e con essa le speranze di Hayden Paddon di tornare nel Mondiale a bordo di una vettura della classe regina.

Le occasioni mancate di Hayden Paddon nel WRC 2019

Il neozelandese avrebbe dovuto debuttare quest’anno già al Rally di Finlandia sotto le insegne di M-Sport, che gli avrebbe messo a disposizione la Ford Fiesta WRC: poi però un incidente durante la fase di test (qui la ricostruzione) ha costretto Paddon ed il suo navigatore John Kennard a dover rinunciare loro malgrado, visto che la vettura non poteva essere riparata in tempo utile. All’orizzonte, almeno nell’immediato, non si intravedevano altre opportunità nel Mondiale per il neozelandese che, dopo l’avventura nel WRC con Hyundai iniziata nel 2014 e conclusasi a fine 2018, era ripartito dalle competizioni nazionali del suo Paese disputate con ottimi risultati, oltre a vincere la FIA Pacific Cup con una vettura Hyundai.

Ma Paddon confidava di giocarsi ancora il suo posto al sole nel campionato iridato, e la chance è arrivata non molto tempo dopo, con M-Sport che mise a punto un programma per il pilota che contemplava la partecipazione al Rally del Galles sulla Fiesta R5 e, finalmente, l’approdo sulla WRC al Rally Australia, ultima gara disputata nel 2018 da Paddon prima della conclusione del contratto con Hyundai e conclusa allora al secondo posto.

«Dopo quello che è successo nel periodo seguente alla Finlandia, era chiaro che molti fan fossero desiderosi nel vedere Hayden di nuovo al volante. Gli abbiamo fornito alcuni punti di vista e consigli su ciò che era necessario per competere di nuovo con noi e in tre settimane era praticamente pronto»: aveva dichiarato a suo tempo il team principal Richard Millener. Il neozelandese concluse la gara in Gran Bretagna quarto nel WRC2 Pro, tra qualche difficoltà ed imprevisto. Una sorta di prova generale in vista del clou, l’occasione che poteva dargli luce in vista di un mercato piloti per il 2020 ancora aperto: ed invece sappiamo come è andata, con l’emergenza roghi che ha fatto terminare prematuramente il Mondiale.

Certo, come insegna quanto sta avvenendo in Australia le disgrazie nella vita sono ben altre, e ne sarà conscio anche Paddon che già alla vigilia della competizione ostentava un profilo basso ed umile. Ma certamente il suo 2019 è stato un beffardo giro a vuoto nel WRC, sebbene sia entrato nell’orbita di M-Sport. E, senza avere in mano risultati recenti di rilievo a livello iridato e senza aver fatto un buon numero di chilometri, le sue speranze per rientrare nel WRC 2020 si sono fatte ulteriormente più esigue.

Paddon: “Tanti sforzi per niente”

Cosa che il 32enne ha ammesso candidamente alla testata del suo Paese 1 News: «È una situazione sicuramente frustrante – ha spiegato, pur dicendosi d’accordo con la decisione di cancellare il Rally Australia – perché è qualcosa fuori dal nostro controllo, è abbastanza incredibile. Nelle due gare che ho provato a fare quest’anno non siamo stati nelle condizioni nemmeno di poter partire. A livello emotivo, non è facile da sostenere visto l’aiuto da parte di tutti quelli che ci hanno aiutato e supportato. Abbiamo dovuto racimolare oltre 600.000 dollari per poter rendere possibile la mia partecipazione a questi due eventi, e non ha condotto a niente». In un messaggio sul suo profilo Twitter, dopo il doveroso omaggio a chi sta soffrendo in Australia, ha affermato: «sembra che gli dei del WRC non stiano dalla nostra parte».

Parole cariche di amarezza quelle di Paddon, che prosegue con le dichiarazioni a 1 News come un fiume in piena: «Negli ultimi due o tre anni siamo stati messi un po’ ai margini quando sapevo che avremmo potuto ancora dare molto, e sapevo che avremmo potuto ottenere risultati per un team. Semplicemente, non ci è stata data una giusta possibilità. E questo è l’aspetto più frustrante».

Futuro fuori dai rally per Hayden Paddon?

Paddon aggiunge ulteriore carne al fuoco al suo sfogo: «Tanti altri piloti si limitano a sedersi e ad aspettare che le cose accadano, noi invece abbiamo cercato di essere proattivi e far accadere le cose, ma ancora non è successo nulla. Almeno possiamo dire di averci provato, ma le cose stanno così. Siamo ormai a corto finanziariamente parlando, tante persone hanno messo molti soldi a disposizione investendo su di noi». Il pilota riconosce che il suo budget non è «un pozzo senza fondo», e che la partecipazione alle gare sarebbe servita come base negoziale da mettere sul tavolo, mostrando i risultati ottenuti, con i team per il 2020, «ma visto come sono andate le cose non siamo stati in gradi di farlo. Siamo ormai agli sgoccioli».

Paddon comunque conserva una piccola speranza, aprendo eventuali altre strade oltre il rally: «Non ci arrenderemo mai, ma probabilmente è il momento di tornare a casa e riorganizzarsi. Non possiamo concentrarci su una sola cosa, dobbiamo rivolgerci a molte altre opportunità nel mondo del motorsport».

Luca Santoro:
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