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WRC | Hayden Paddon non demorde: “Mai guidato meglio. Voglio dimostrare di cosa sono capace”

Avevamo lasciato il povero Hayden Paddon ad un passo dal suo rientro nel Mondiale WRC dopo l’ultima gara disputata in Australia la scorsa fine stagione. Quella occasione poi svanì nel nulla come in uno schiocco di dita di Thanos, ma la cosa non ha piegato il neozelandese, anzi.

L’occasione persa da Paddon e le nuove opportunità

Paddon avrebbe dovuto correre il Rally di Finlandia con M-Sport, che gli avrebbe fornito la terza Ford Fiesta WRC per dar man forte agli altri due equipaggi ufficiali. Poi uno spaventoso incidente durante i test di preparazione ha fatto sì che la vettura venisse distrutta, anche se fortunatamente il pilota e il suo navigatore John Kennard (che non hanno avuto colpe dirette nell’innescare il volo dell’auto) ne erano usciti incolumi. Mancando i tempi tecnici per rimettere in sesto la vettura, al povero kiwi non rimase altro che dover, obtorto collo, gettare la spugna e rimandare a data da destinarsi il suo tanto agognato ritorno nel WRC.

Dubitiamo però che il team di Richard Millener voglia rinunciare ad un tale potenziale asso, considerando anche il fatto che un equipaggio in più in selezionati eventi del calendario possa essere utile per concludere dignitosamente la stagione. Al tempo stesso, Paddon ci crede ancora, e non ha intenzione di rinunciare alla possibilità di rimettersi in gioco nel Mondiale, come sta facendo il collega Craig Breen con Hyundai Motorsport (curioso poi che la branca neozelandese di quest’ultimo team schieri in questa stagione lo stesso Paddon nel campionato rally di casa sua, e poi abbia puntato sull’ex Citroen: ma questa è un’altra storia).

L’impegno di Paddon per tornare nel WRC

Paddon perciò si sta dedicando in questo periodo in una serie di incontri con gli sponsor per definire il suo immediato futuro e magari riprendere il discorso iridato con M-Sport. Saltate le ricognizioni, comunque programmate, per il Rally di Finlandia (ricordiamo che nelle recce non si usano le vetture da gara ma quelle di serie), il neozelandese è tornato a casa proprio per trovare un appiglio per proseguire la stagione ad alti livelli. Tra l’altro il tempo stringe, mancano solo cinque appuntamenti al termine del WRC 2019 ed, inoltre, inizia ad impazzare il rallymercato degli equipaggi che vedremo schierati nel 2020 (con il principale protagonista Ott Tanak che potrebbe essere tentato da M-Sport o da Hyundai, mentre Toyota cercherà nelle prossime settimane di trattenere la sua punta di diamante con un rinnovo di contratto).

«Sto lavorando a tutto campo per mettere insieme i pezzi in modo che possa tornare con M-Sport e con Fiesta. Guiderò ovunque, in qualsiasi evento per il resto dell’anno. Voglio solo l’opportunità di mostrare cosa posso fare», dichiara un pugnace Paddon, come riporta WRC.com. Il kiwi dichiara di essere ancora scottato per la piega degli eventi in Finlandia, ma comunque non perde il piglio fiducioso: «Non sarà la fine della mia esperienza nel WRC. Mi restano ancora molti anni e, come ho detto prima del Finlandia, onestamente credo di non aver mai guidato meglio o di essere stato in forma migliore di adesso».

Rally Turchia per Paddon?

Girano una serie di voci sia sul prossimo impegno stagionale di Paddon, ovvero il Rally di Turchia che si corre a settembre (terzo posto per il pilota di Geraldine, a bordo della Hyundai i20 Coupè WRC, l’anno scorso), che sul possibile ingresso di Ford come costruttore ufficiale, e non più a sostegno di un team privato, dal 2022, ovvero quando inizierà ufficialmente l’era ibrida nel Mondiale rally. Voci, appunto, ancora senza riscontri concreti: il presente vede impegnato il team di Richard Millener, che conferma l’interesse per il pilota neozelandese e per il suo navigatore, per vedere se sia possibile usufruire ancora una volta di un equipaggio il cui talento non è mai stato messo in discussione dalla squadra.

Il busillis, semmai, è economico: «Il fatto è che, semplicemente, abbiamo bisogno del budget necessario per riportare Paddon a bordo della vettura», spiega un realista Millener.

Luca Santoro:
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