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WRC | Andrea Adamo boccia le Rally1: “Le auto ibride non dovevano proprio esserci nel Mondiale”

Siamo ormai alla fine di un 2022 che ha segnato l’ingresso del WRC della tecnologia ibrida con le vetture Rally1, che hanno soppianto le precedenti World Rally Car Plus.

Un primo bilancio di questa innovazione (più sulla carta che nei fatti, a dirla tutta) l’ha fatto l’ex team principal di Hyundai Motorsport, ovvero quell’Andrea Adamo che a fine 2021 e nel pieno dei test della nuova i20 N Rally1 chiuse il proprio rapporto con la scuderia di Alzenau, che per tutto il 2022 ha avuto sulla tolda di comando come vicedirettore il mite e gentile Julien Moncet, sorta di team principal de facto e che pare possa lasciare l’incarico per la nuova stagione (si vociferava nei giorni scorsi anche delle dimissioni del team manager Pablo Marcos, indiscrezione però che non ha trovato alcun fondamento).

Adamo: “Era meglio puntare sulle Rally2 potenziate”

Adamo, dicevamo, ai microfoni di DirtFish e prima che Hyundai annunciasse la nuova formazione piloti per il 2023, ha spiegato con la sua consueta schiettezza: «Alla fine della stagione mi guardo indietro e resto dell’idea che queste auto da rally non sarebbero mai dovute esistere [sarà per questo che ha lasciato il team? Ah, saperlo…, ndr]. Invece, per me le nuove regole avrebbero dovuto eleggere le Rally2 come vetture principali, dando loro un po’ più di potenza e un po’ più di aerodinamicità». Poi l’attuale Project Advisor di Gino WRC Invest ha proseguito, tratteggiando prospettive fosche: «Questa cosa dell’ibrido alla fine ha creato più polemiche che vantaggi. Nessuno capisce davvero perché abbiamo questa tecnologia, non ci sono state storie di auto che funzionano da nessuna parte con la potenza completamente elettrica, abbiamo vetture molto costose e nessun costruttore nuovo entrerà nel WRC. Mi spiace, ma questa è la verità».

“Con le Rally2 potremmo avere più costruttori, ma stando così le cose non ne vedremo altri”

Già l’anno scorso lo stesso Adamo aveva definito ai nostri microfoni l’elettrico puro un bluff. Poi ha spiegato a DirtFish: «Se vedi i risultati delle gare durante l’anno, a volte non ci sono in top ten molte Rally1, cosa che è piuttosto triste. Cinque costruttori sarebbero per ora un sogno, ma forse con le Rally2 potresti averne di più e potenzialmente forse più piloti in grado di correre». In effetti, con le Rally1 si sono impegnati per ora e per i prossimi anni tre costruttori, mentre nel WRC2 delle Rally2 i marchi pullulano sino a rendere questo campionato del mondo cadetto qualcosa che non è certamente una serie B del rally di livello mondiale, tutt’altro.

 

Luca Santoro:
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