C’è aria di grandi novità per il WRC in vista della rivoluzione ibrida nel 2022: il Consiglio Mondiale della FIA ha gettato la scorsa settimana le basi regolamentari, dalle quale trapelano ora i dettagli tecnici relativi alle vetture e non solo.
La nuova Rally1, che ricorda le vecchie R5
Anzitutto, entrerà a regime dal 2022 la nuova denominazione delle classi: le World Rally Car diventeranno Rally1, dove si inseriranno vetture a quattro ruote motrici con trasmissione a cinque velocità: in pratica saranno simili alle attuali R5, classe che si chiamerà a sua volta Rally2. Non saranno dotate del differenziale centrale, a differenza delle WRC attuali, e monteranno una sola catena cinematica, ovvero il sistema trasmissivo che collega il motore alle ruote. Durante l’anno si potranno sfruttare al massimo sei unità di trasmissione per ogni singola vettura, mentre gli ammortizzatori subiranno anch’essi una semplificazione, con una portata ridotta ed una minore corsa della ruota, alla pari delle barre anti rollio; inoltre sarà previsto un solo tipo di braccio trasversale obbligatorio e ci sarà il divieto di utilizzo del liquido di refrigeramento.
Semplificazione in vista per le nuove Rally 1 anche sul fronte del serbatoio del carburante, che ricorderà quello delle R5; infine per quanto riguarda l’aerodinamica sarà mantenuto un design grintoso per le vetture, ma saranno semplificate le parti aerodinamiche posteriori e al tempo stesso non più tollerate alcune appendici come prese d’aria inserite artatamente sulle auto.
In buona sostanza la nuova generazione delle WRC cerca di preservare le prestazioni (dovrebbe essere previsto un extra boost grazie all’elettrico), ma al tempo stesso di venire incontro ad una razionalizzazione dei costi, come aveva già preannunciato il Direttore Rally della FIA Yves Matton qualche mese fa. Mancano ancora i dettagli sul motore ibrido e sugli standard della cellula di sicurezza, ma intanto dal Consiglio Mondiale FIA sono arrivate altre novità per i campionati rally.
Nasce la Rally3, tra la R5 e la R2
Sono stati definiti infatti i dettagli della nuova classe Rally3, a metà strada tra le vecchie R5 ed R2 e che vedremo in azione dal prossimo anno: parliamo di vetture quattro ruote motrici e dai costi ridotti, ideali per chi inizia a muovere i primi chilometri in questa disciplina o i gentlemen drivers. Il rapporto peso/potenza sarà di 5,6 Kg / CV, peso regolamentare delle auto (che avranno tutte il medesimo livello prestazionale, con una potenza di 210 cavalli) di 1.180 kg; monteranno un turbocompressore, avranno sospensioni ed altre parti anteriori e posteriori comuni, saranno dotate di una carrozzeria standard e presenteranno una larghezza simile al modello di serie. Semplificato il serbatoio e un solo rapporto trasmissivo. In pratica una vettura tarata per le competizioni ma dai costi contenuti, che non dovranno essere superiori ai 100.000 euro.
Verso un WRC più sostenibile?
Infine, il Consiglio si è espresso anche sulla sostenibilità di campionati come il WRC. Al di là della tecnologia ibrida, saranno presto istituiti dei gruppi di lavoro per operare su altri settori, come l’utilizzo di carburanti alternativi, la riprogettazione dei pneumatici per renderli più efficienti, eventi meno impattanti dal punto di vista ambientale e così via, come riferisce Rallye Sport. A giugno dovrebbero arrivare le prime conclusioni, sul tavolo della prossima riunione della Commissione WRC.