SMP Racing è uno dei più larghi progetti motoristici di sempre. Creato nel 2013 da Boris Rotenberg, il progetto punta a dare risalto ai maggiori talenti della Russia all’interno del motorsport e ad accrescere la passione tra i russi per la Formula 1 e non solo. Dopo sette anni, si può dire obiettivo centrato: SMP Racing è uno dei team di punta del FIA WEC, il Gran Premio di Russia è una realtà consolidata e, negli anni, diversi piloti hanno raggiunto la F.1, tra cui Sergey Sirotkin. Abbiamo quindi chiesto a Rotenberg il segreto di tale successo, oltre agli step del futuro recente e prossimo.
Mancano solamente tre gare al termine della Super Season del FIA WEC. Quali sono gli obiettivi? Come vi state preparando per la 24 Ore di Le Mans?
«Questa è la prima stagione per SMP Racing nella classe regina LMP1, e la cosa più importante è che i nostri piloti siano alla guida della BR1 Prototype. Stiamo costantemente facendo dei progressi, sviluppando ogni area della monoposto. Abbiamo poi conquistato il podio nei weekend disputatosi in Gran Bretagna e in Cina durante la nostra stagione di debutto, e stiamo programmando di migliorare i nostri risultati per i rimanenti appuntamenti della Super Season. Il nostro obiettivo principale non è soltanto concludere le corse, ma di competere contro le squadre più forti. Per ovvi motivi dettati dalle diverse peculiarità delle vetture LMP1 – come consentito da regolamento – ci risulta impossibile competere ad armi pari contri le vetture ibride di Toyota. Ad ogni modo sappiamo che durante le gare endurance può accadere di tutto, e così coglieremo ogni opportunità che ci verrà data per conquistare le posizioni più alte del podio. Per quanto concerne il nostro modo di preparare la 24 Ore di Le Mans, tutto è uguale come nelle altre serie: i nostri piloti sono altamente preparati per ogni competizione, lavorando sia nella sede della squadra che sui tracciati per i test, oltre a mantenere in forma muscoli e riflessi in palestra ed al simulatore».
Un’aggiunta importante è quella di Sergey Sirotkin, che non ha avuto il giusto spazio in Formula 1. Come analizzate la sua stagione in F.1? Il WEC sarà un giusto spazio di rilancio per lui?
«Sergey Sirotkin è uno dei piloti russi con più talento al momento. La sua partecipazione al campionato di Formula 1 ne è una prova – è impossibile prendere parte a tali corse se non si ha talento. Sfortunatamente la stagione ormai conclusa si è rivelata estremamente complessa per lui, ha lavorato duramente, provando a massimizzare il suo potenziale e dimostrare di cosa sia realmente capace, in una situazione dove la propria vettura era nettamente inferiore alla concorrenza. Di certo il team ha provato a trovare delle soluzioni per correre ai ripari, ma non è sempre andata nella maniera sperata. Come saprete Sergey ha un’ottima preparazione tecnica, per cui non deve stupire la sua naturalezza nell’interessarsi al lavoro degli ingegneri e nel dialogare con loro. Ha speso anche del tempo in fabbrica, tra un weekend di gara e l’altro, partecipando nella messa a punto di vecchi modelli oltreché lavorando ad uno nuovo. Tutti in Williams sono stati contenti del suo operato e per noi di SMP Racing ciò ha un grande valore.
Ad ogni modo non possiamo permetterci di spendere un altro anno senza la reale opportunità di lottare per i punti. Un’eccellente opportunità per Sergey è l’impegno nel FIA World Endurance Championship di questa stagione. Entrando a far parte di SMP Racing guiderà la BR1 Prototype, che è un progetto russo, a bordo della quale disputerà tre gare inclusa la leggendaria 24 Ore di Le Mans. Si tratta di una delle più grandi corse che il motorsport conosca: si incontrano i più forti piloti provenienti da tutto il mondo, tra cui il due volte campione del mondo di Formula 1 Fernando Alonso, la cui partecipazione nel FIA WEC non è certamente meno significativa delle sue stagioni in F.1. Questo mostra l’altissimo livello ed il prestigio delle gare endurance in tutto il globo. La partecipazione dei nostri piloti in questo campionato è molto importante sia per SMP Racing e per ognuno dei nostri driver. Sono sicuro che Sergey, dal canto suo, darà tutto sé stesso in questo campionato e aiuterà l’intera squadra per raggiungere le posizioni più importanti, oltre a portare la sua conoscenza nello sviluppare ulteriormente la nostra monoposto. E senza dimenticare che nel mentre sarà terzo pilota di Renault in Formula 1; forse l’anno prossimo lo vedremo nuovamente nella massima serie per un’intera stagione come pilota ufficiale, chissà».
Un altro colpo è senz’altro quello di Brandon Hartley, anche lui ex Formula 1 con Toro Rosso e sostituto di Jenson Button. Quanto sarà importante il suo contributo, essendo stato ufficiale Porsche e vincitore a Le Mans? Sarà partecipe anche in Francia dai box?
«Dall’inizio sapevamo che Jenson Button non avrebbe potuto prendere parte ad alcuni round ed abbiamo pensato a varie alternative per rimpiazzarlo temporaneamente. Vi erano diversi nomi tutti molto validi e, alla fine, abbiamo optato per Brandon Hartley – due volte campione FIA WEC nonché vincitore della 24 Ore di Le Mans. Questi risultati parlano già di per sé, definendolo un pilota di grande caratura. Siamo molto contenti che sia al nostro fianco nelle prossime due gare. Sono sicuro che ci aiuterà. E di sicuro lo inviteremo in Francia [a Le Mans, ndr], ma tutto dipenderà dai suoi impegni ovviamente. Ad ogni modo siamo sempre felici di averlo nelle nostre competizioni».
Avete tutti piloti con un passato in Formula 1: Button, Sirotkin, Petrov, Stéphane Sarrazin e Mikhail Aleshin. Quanto conta l’esperienza nel Mondiale per poter correre nelle gare endurance?
«Ogni tipo di esperienza che derivi dalla Formula 1 è importante. Del resto non tutti sono in grado di scalare i gradini del motorsport partendo dai campionati giovanili. Passando attraverso un rigoroso processo di selezione nelle diverse serie i piloti acquisiscono esperienza, affinano le abilità e rivelano il proprio talento. La Formula 1 è una garanzia definitiva della serietà di un pilota, della sua unicità nonché del talento di cui dispone. E sì, le gare endurance hanno le loro caratteristiche peculiari, a cui ogni pilota deve abituarsi, ma per chi arriva dalla Formula 1 è abbastanza facile adattarsi al FIA WEC. Tutti i piloti da lei menzionati ne sono un bell’esempio».
Avete mai pensato di ritornare con una LMP2 nell’European Le Mans Series?
«Negli anni precedenti abbiamo sempre ben figurato nella classe LMP2 con il prototipo russo BR01, le performance non sono mancate così come le vittorie ed i podi. Ora abbiamo costruito una monoposto di classe LMP1 e, finché i regolamenti lo permetteranno, lotteremo per vincere e finire sempre a podio».
Nel vivaio avete giovani talenti come Robert Shwartzman: come sta crescendo il motorsport in Russia anche grazie al vostro contributo?
«Robert Shwartzman è giusto uno dei giovani e promettenti piloti della scuola russa a rientrare all’interno del nostro programma junior, che si svolge a livello internazionale. Ci sono poi molti altri piloti dalla giovane età che stanno attualmente prendendo parte ai Campionati Karting e Junior: Kirill Smal, Nikita Bedrin, Alexander Smolyar, Mikhail Belov, Irina Sidorkova.
Il programma di SMP Racing è cominciato nel 2013 proprio con questo scopo, ossia aiutare i piloti russi ad affrontare per intero una carriera nel motorsport ed essere esempio per i giovani, stimolandoli ad entrare nel mondo del motorsport. Allo stesso tempo, come ben si sa, il motorsport richiedere grandi sacrifici e non ogni pilota, anche il più talentuoso, ha l’opportunità di proseguire ad un certo punto, specialmente se si parla di appuntamenti internazionali. L’”SMP Racing Junior Program” è stato creato per allenare e fornire sostegno ai giovani dunque, dando l’opportunità di partecipare ai più interessanti eventi di kart e ruote scoperte. In tal modo si guadagna esperienza e si cresce sia fisicamente che psicologicamente.
Il programma funziona così: anzitutto scegliamo i giovani talentuosi da tutta la Russia in linea con il nostro metodo che prevede Campionati regionali sui kart, dove gli insegniamo le basi di questo sport presso la SMP Racing Academy, presente in vari punti della Russia. Successivamente i giovani più promettenti proseguono al livello del Russian Karting Championship, e poi ancora nelle serie europee di kart. Il secondo livello prevede le competizioni internazionali junior, ma al contempo – per far pratica e lavorare sulle proprie abilità – i giovani piloti prendono parte alle Russian Circuit Racing Series ed alla SMP Formula 4 Championship, le quali sono delle serie sotto l’egida di SMP Racing. Qui cominciano a familiarizzare con una monoposto ed i primi veri circuiti russi. Gradualmente il o la più promettente pilota procede sempre più in alto nella scala gerarchica del motorsport, dalle serie junior sino a quelle senior, arrivando poi all’apice.
Robert Shwartzman è un esempio di come questo programma funzioni con efficacia. Quest’anno correrà nel FIA F3 e speriamo che possa competere per il titolo. Molti dei nostri piloti senior come Sergey Sirotkin, Mikhail Aleshin, Egor Orudzhev, Denis Bulatov e così via hanno affrontato un percorso classico ed hanno cominciato dalle serie giovanili per poi competere nei principali campionati. Per cui, il sistema con cui SMP Racing prepara i proprio giovani si dimostra decisamente efficace, ed in un futuro non troppo lontano sono sicuro che sentirete parlare di diversi giovani piloti promettenti provenire dalla Russia».