È sicuramente una delle sorprese dei nuovi calendari dei campionati titolati rally 2020, riscritti in virtù della ripartenza delle competizioni dopo l’emergenza più acuta del coronavirus. Parliamo del Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina, che nel weekend del 9 agosto aprirà la stagione del Campionato Italiano Rally Terra e Cross Country.
I protagonisti nelle edizioni del Rally Città di Arezzo Crete Senesi e Valtiberina
In un colpo solo l’evento di Valtiberina Motorsport si aggiudica due titolarità per il Tricolore, conquistandosi così un palcoscenico che ripaga un lavoro iniziato nel 2007, quando ci fu la prima edizione di questo rally nato come ronde su sterrato e che ispirò la serie del RaceDay sulle strade bianche italiane. Da quella stagione di acqua sotto i ponti ne é passata, con tanti protagonisti della disciplina di casa nostra a scrivere il proprio nome sull’albo d’oro del Crete Senesi, a partire dall’equipaggio formato da Tonino Marchetti ed Andrea Giannini che a bordo della Ford Focus RS WRC di Errepi Racing vinse la prima edizione. Il duo concedette il bis anche nel 2011, mentre tra gli altri trionfatori del Valtiberina troviamo altri grandi protagonisti dei nostri rally come Paolo Andreucci, Nicolò Marchioro (vincitore dell’ultima edizione), Luca Hoelbling, lo svizzero Federico Della Casa e Denis Colombini, attuale detentore del maggior numero di vittorie, ovvero tre. Tra gli altri primi classificati della gara su terra, anche un certo Hayden Paddon nell’edizione 2012, assieme a Fabrizia Pons.
Crete Senesi e Valtiberina, cenni sul percorso
Arriviamo così al 2020, con il quattordicesimo Rally Città di Arezzo-Crete Senesi e Valtiberina che si aggiudica lo slot di inizio agosto del CIRT dopo essere già stato sede anche della tappa del CIRT Autostoriche, nonché appuntamento del TER, il Tour European Rally. Un curriculum che, unito al fatto di ospitare a suo tempo la finale del Challenge Raceday Rally Terra, ha fatto sì che la gara di Valtiberina Motorsport potesse compiere il salto di qualità. Inevitabilmente il percorso verrà limato, mantenendo le sue prove speciali nella location della zona aretina e senese. Tra le PS iconiche, ricordiamo l’Alpe di Poti, croce e delizia dei terraioli e nota infatti come “l’università dei rally su terra” per la versatilità che richiede nell’affrontarla (ne vediamo un tratto con il caratteristico salto nel video in testa, caricato da Epic Rally Tribe), oppure la Cerbaiolo, prima ad apparire nel programma della allora Ronde, o La Battaglia di Anghiari, introdotta nel 2018. Attendiamo quindi gli ultimi dettagli sul programma 2020, che verranno divulgati dagli organizzatori nelle prossime settimane. Organizzatori che, spigolatura finale, hanno anche dato il loro contributo durante l’emergenza legata al Covid-10 donando un migliaio di mascherine alla Misericordie di Asciano, Anghiari e Pieve Santo Stefano e alla Croce Rossa di Arezzo, nei territori insomma toccati dal rally.