Dopo mesi di quarantena e di incertezza sulla stagione rallistica italiana, finalmente qualcosa inizierà a muoversi in questa settimana con il Rally del Casentino. La quarantesima edizione dell’evento di Scuderia Etruria aprirà l’International Rally Cup – Pirelli e sarà il primo appuntamento della disciplina di questo 2020, nonché sempre il primo a disputarsi a porte chiuse vista la situazione legata al coronavirus, con i contagi in flessione a fronte però dei rischi sempre attuali di nuovi focolai.
Le novità del percorso del Rally del Casentino 2020
Abbiamo visto in precedenza il programma con il percorso, con quest’ultimo che subisce una modifica in extremis per un non meglio precisato problema tecnico la cui risoluzione è in carico alla Provincia di Arezzo. La Corezzo godrà infatti di una terza ripetizione e quindi non verrà disputata solo due volte, valendo quindi come PS1, 4 e 6 e facendo salire il numero di prove speciali da sei a sette in tutto (ma il chilometraggio è invariato: 89 km competitivi, 250 se contiamo anche i trasferimenti). A sua volta, sempre la Corezzo acquisisce sì un terzo giro ma subisce un ridimensionamento notevole, passando da 19,56 a 9,50 km.
Il Rally del Casentino 2020 a porte chiuse
Confermata l’assenza di pubblico: una prospettiva inedita per una gara rally, resa necessaria dalle norme di sicurezza sanitaria. Questo significa che gli spettatori non potranno avvicinarsi al parco assistenza, né assistere alla partenza e all’arrivo e persino posizionarsi lungo il tragitto delle prove speciali. Spiega il presidente di Scuderia Etruria Sport Loriano Norcini: «Chi vuole bene a questo sport deve restare a casa. È stato fatto uno sforzo senza precedenti per organizzare questa manifestazione e abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Da parte delle istituzioni c’è stata grande apertura: oltre ai rappresentati di Prefettura e Questura e di tutte le forze dell’ordine – Polizia, Carabinieri, Polizia Provinciale, Guardia di Finanza – al tavolo tecnico che abbiamo fatto per l’evento tutti hanno mostrato la stessa disponibilità, per questo dobbiamo ripagare la loro fiducia. Anche gli enti territoriali hanno capito l’importanza della ricaduta positiva sul Casentino a livello economico e ci hanno aiutato, il mio grazie va quindi all’Unione dei Comuni e a tutti i Sindaci dei Comuni coinvolti. Da parte nostra ci sarà il massimo impegno per vigilare sul rispetto delle regole. La Scuderia Etruria si avvarrà della collaborazione di una agenzia di Stewart, i cui addetti controlleranno tutti gli accessi alle prove speciali, ma sarà fondamentale il buon senso delle persone». Un dispiegamento di risorse e forze impegnativo per l’organizzazione del Casentino, in modo da evitare la benché minima presenza di pubblico durante l’evento.
Rally del Casentino 2020: come vederlo in streaming
Se il rally non potrà contare sulla presenza degli spettatori dal vivo, questi ultimi potranno consolarsi con una copertura mediatica che rimedierà con gli interessi: sulla pagine Facebook di Scuderia Etruria sarà possibile seguire le fasi salienti della gara con il collegamento streaming per ogni prova speciali in programma, oltre a contenuti speciali come riprese dall’alto con dei droni ed interviste. Inoltre, sempre su Facebook questo venerdì si potrà seguire in diretta la trasmissione di Sportitalia Rally Dreamer, condotta da Alice Brivio e Mirco Tognarini.
Nel frattempo, il Rally del Casentino festeggia il superamento di quota 100 iscritti (107, per la precisione), dove le auto moderne fanno la parte da leone con 97 adesioni (tra cui alcuni protagonisti del Campionato Italiano Rally che partirà da Roma tra poche settimane, presenti per fare un po’ di allenamento, come Andrea Crugnola, Davide Nicelli e Christopher Lucchesi), a fronte di 10 presenze in gara nell’Historic Rally Vallate, appuntamento che inaugura il 2020 del Campionato Italiano Rally Auto Storiche. Confermato il montepremi già annunciato a marzo, che garantirà al primo classificato 1.500 euro.
Le prime gare rally del 2020 partite in Europa
Intanto questo weekend sono già partite nel resto d’Europa una serie di competizioni rally valide per i campionati nazionali. In Romania, ad esempio, si comincia con il Raliul Argeșului Catena, evento su asfalto nel sud del Paese. E subito si sono messi in mostra Simone Tempestini e Sergiu Itu, equipaggio che sulla Skoda Fabia R5 conquista la gara e conferma il proprio status di tetracampioni nazionali romeni.
Si è corso anche in Spagna con il Rally Villa de Santa Brigida, nelle Isole Canarie, vinto da Yeray Lemes su Hyundai i20 R5, ed in Repubblica Ceca con il Multi-S Radouňská Rallye vinto da Karel Štochl su Fabia R5.