Jamie Chadwick, Formula 3 e budget limitato: cosa c’è di vero?
Il problema sono i soldi o il management di lei?
Nelle scorse ore, è saltata alla luce una questione relativa a Jamie Chadwick. La ragazza britannica, due volte campionessa della W Series, ha riconfermato la sua presenza nella serie, ammettendo inoltre che la vincita milionaria del 2021 non è bastata per assicurarsi un sedile in Formula 3, dove è richiesto il quadruplo del budget. Sarà vero?
Le vere cifre per correre in Formula 3
A inizio febbraio, Chadwick ha detto alla rivista Motor Sport che «voglio fare uno step in avanti e uscire dalla W Series, per sfruttare l’opportunità che mi ha dato. Ma è ancora difficile, anche con i montepremi. Serve quattro volte il budget che ho». Ovviamente si riferisce alla Formula 3, che garantisce una visibilità necessaria per procedere oltre, verso la Formula 1.
La W Series sgancia 1 milione di dollari per la vincitrice, dunque – secondo la Chadwick – serve davvero quattro volte la somma per un sedile in Formula 3? Non facciamo troppi giri di parole: balle!
Ogni anno, le squadre di fascia medio/bassa della F.3 chiedono a ogni pilota una cifra che parte da mezzo milione di euro, salendo fino a 1 milione e mezzo di euro per i top team. Molto più alte le somme richieste in Formula 2: 1 milione e mezzo di euro per i sedili “minori”, addirittura 5 milioni di euro e oltre per i posti più pregiati.
Non serve una riserva aurea alla Paperon de Paperoni per correre. Bastano un ottimo management alle spalle, i risultati in pista e un minimo di soldi in valigia. Non tutto assieme, ma il sedile lo trovi e senza spendere cifre esagerate.
Il problema è nel management di Chadwick
Forse, il problema della britannica è proprio il suo management, incapace di guidarla vesto un percorso valido e che sperpera denaro senza rigor di logica. Come, da due anni, per ricoprire il ruolo di pilota di sviluppo della Williams in Formula 1. O per correre due gare in Extreme E con Veloce Racing.
Intendiamoci, sono esperienze utilissime, non lo nascondiamo. Ma davvero è il miglior percorso per la F.1, se punta al vertice dell’automobilismo sportivo? Serve davvero, a una ragazza che non ha ancora corso in F.3, assicurarsi un posto “inutile” in Williams? Perché non concentrare tutto il budget su un unico elemento, se sai di averlo limitato?
Il problema non sta nella W Series, categoria utile per rilanciare delle ragazze che fanno fatica a trovare un posto nel grande caos delle formule addestrative e che dà il sostegno economico per una stagione alla vincitrice, ma nelle scelte che si fanno sulla propria carriera. Quelle che Chadwick e management hanno sbagliato. Anche perché la ragazza ha annunciato di correre una terza volta in W Series (iscrizione gratuita, ricordiamo) e che ha anche un programma parallelo in ballo: sono i piani di qualcuno che non ha i soldi necessari per correre in F.3?
Per chiudere, sfatiamo il mito della “brava e talentuosa”. Nel 2020 si iscrisse al Formula Regional European Championship con Prema, team di punta di tutte le categorie addestrative e vincitore del titolo in quell’anno da Gianluca Petecof. Stagione disastrosa, chiusa in nona posizione su 17 piloti (di cui 9 effettivamente presenti a tutte le gare, compresa lei). Casualità?
Copyright foto: W Series
[Articolo revisionato nel 2022: corretti alcuni errori di battitura]
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