IndyCar | Addio al leggendario giornalista Robin Miller
A causa di una leucemia
Una triste notizia ha raggiunto tutti gli appassionati dell’automobilismo sportivo americano. Robin Miller, leggendario giornalista legato alla NASCAR e, soprattutto, alla IndyCar Series, è morto ieri a causa di una leucemia annunciata nel luglio scorso.
La carriera (in breve) di Robin Miller
Nato a Southport (Indiana) nell’ottobre del 1949, Miller ha fatto visita per la prima volta all’Indianapolis Motor Speedway nel 1957 e due anni dopo, nel 1959, ha visto la sua prima 500 Miglia. Travolto dalla bellezza dell’evento e dalle gesta di Jim Hurtubise, cercherà di entrare nell’ambiente e si unirà proprio al team del pilota di New York nove anni dopo, ma sarà licenziato per aver danneggiato il logo di uno sponsor (ai tempi dipinti a mano) mentre spingeva l’auto. Un mese dopo troverà lavoro al The Indianapolis Star e seguirà gli Indiana Pacers nell’American Basketball Association. Però, il motorsport lo coinvolgerà a tal punto che diventerà uno dei punti di riferimento non solo per The Star, ma anche per Autoweek, Car and Driver, Sports Illustrated, Autosport, Racer e Motor Sport, e diventerà un noto personaggio televisivo con ESPN, SPEED e NBC. Ha stretto amicizia con i più grandi nomi del motorsport americano, tra cui Tom Sneva, Parnelli Jones, A.J. Foyt, Dan Gurney, Bobby e Al Unser, Tony Bettenhausen, Mario Andretti, Johnny Rutherford, Dario Franchitti e Tony Kanaan, ma vicinissimo anche ai proprietari dei team, ingegneri e meccanici.
Una figura di spicco nel panorama americano
Miller ha lavorato negli ultimi anni con la rivista RACER, lavorando praticamente fino agli ultimi giorni della sua vita. Nel 2019 ha coperto la sua 50a Indy 500, ma mostrando una salute già precaria che, purtroppo, lo ha portato alla morte. Proprio in quell’anno, l’Indianapolis Motor Speedway ha annunciato l’istituzione del Robin Miller Award, da assegnare ogni anno a chi “ha portato una passione sfrenata e un’etica del lavoro inesorabile per arricchire questo sport”. Il mese scorso è stato inserito nella Motorsport Hall of Fame. In un lungo messaggio, lo ha ricordato anche Roger Penske, boss del Team Penske e dell’IndyCar Series.
Robin Miller was a one-of-a-kind personality whose writing prowess and intense enthusiasm won over even the largest of critics.
We’ll miss you, Robin. pic.twitter.com/OzOZIRfvhc
— NTT INDYCAR SERIES (@IndyCar) August 25, 2021
Fans knew who the real Robin Miller was, and they knew he’d have something to say.
Robin was a staple at the Indianapolis Motor Speedway for many generations.
His razor-sharp wit and pointed words will be missed at the Racing Capital of the World. pic.twitter.com/GLxY19huOE
— Indianapolis Motor Speedway (@IMS) August 25, 2021
Remembering our friend and colleague, the legendary Robin Miller… https://t.co/2lrMYJIi7Y
— RACER (@RACERmag) August 25, 2021
Love. pic.twitter.com/ykO78pqNKs
— Marshall Pruett (@marshallpruett) August 25, 2021
🇺🇸 Today is a sad day… We lost Robin Miller. You’ll be missed, kid! #RIP pic.twitter.com/Z4hgY2nua8
— Tony Kanaan (@TonyKanaan) August 25, 2021
The news of Robin’s passing is really sad. I’m grateful to have spent time with him over the years including a few weeks ago in Indy. pic.twitter.com/n3QidAeP9b
— Jimmie Johnson (@JimmieJohnson) August 25, 2021
Farewell my friend. When “goodbye” is too hard to say, a hug will tell them what they need to know. Rest in peace Robin Miller. pic.twitter.com/IfPH2IVx9P
— Mario Andretti (@MarioAndretti) August 25, 2021
Copyright foto: Chris Jones / IndyCar Series (la foto ritrae Robin Miller con Helio Castroneves nel secondo Grand Prix di Indianapolis di due settimane fa)
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