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Il presidente di Toyota punta sull’idrogeno per il futuro del WRC

Al precedente Ypres Rally che si è tenuto in Belgio, valido come nono appuntamento del WRC 2022, Toyota Gazoo Racing ha colto l’occasione per dare un saggio della GR Yaris H2, alimentata con un motore ad idrogeno.

Il test della Toyota GR Yaris H2 in Belgio

Era la prima volta che la casa automobilistica metteva alla prova questo prototipo in Europa, e per l’occasione a bordo c’era un equipaggio d’eccezione, formato dal presidente di Toyota Akio Toyoda (sotto il suo consueto pseudonimo da pilota Morizo) e dal quattro volte campione WRC (tra cui un titolo proprio con Toyota, nel 1993) Juha Kankkunen. In particolare, la GR Yaris H2 ha compiuto un giro dimostrativo nella PS11 della seconda giornata, lungo un percorso asfaltato di 15 km e prima della consueta ricognizione della vettura di sicurezza per appurare l’integrità della PS per i concorrenti.

«Sono grato a Juha per la cortesia nell’avermi permesso di guidare», ha commentato Toyoda. «Mi ha affiancato in sincronia con il mio stile di guida, facendomi sentire a mio agio. Le strade erano difficili – non solo scivolose ma anche strette – e la loro superficie sembrava cambiare ogni momento. Era presente all’evento anche una Toyota Mirai, veicolo a celle a combustibile, per una dimostrazione sulla possibilità di generare corrente elettrica, e credo che, insieme alla prova di guida di una vettura con propulsione ad idrogeno, siamo riusciti a testimoniare in Europa il potenziale dell’idrogeno come opzione per raggiungere la neutralità carbonica». Kankkunen ha aggiunto: «La performance di guida di Akio è stata fantastica. E il motore a idrogeno ha una coppia notevole, che non lo rende diverso da un motore a benzina. Poiché sono a zero emissioni di CO2, credo che i motori a idrogeno diventeranno una delle opzioni per raggiungere la neutralità carbonica non solo nel mondo degli sport motoristici, ma anche nel mondo delle auto di tutti i giorni».

Toyota crede nell’idrogeno nel WRC, più che nell’elettrico

Non è stato quindi un divertissement sperimentale, ma probabilmente il primo mattone posato da Toyota verso il prossimo livello tecnologico della mobilità, sia stradale che sportiva. Già di recente il team principal di TGR Jari-Matti Latvala aveva dichiarato che il futuro dei rally, per quanto gli riguardava, non dovrebbe contemplare l’elettrico bensì l’idrogeno, tesi sposata dai suoi stessi datori di lavoro (e ricordiamo che lo stesso ex pilota finlandese lo scorso giugno ha corso alla 24 Ore del Fuji con la GR Corolla H2 Concept, altro prototipo ad idrogeno, assieme allo stesso Morizo).

Toyoda stesso è infatti convinto che questa tecnologia a zero emissioni debba essere utilizzata nel WRC, essendo inoltre «divertente da guidare e che come output produce acqua», come ha spiegato ai media durante l’Ypres Rally. Certo, bisogna anche implementare delle infrastrutture adatte: «Abbiamo giusto una stazione di idrogeno in una sola città in Belgio, quindi abbiamo bisogno di quel tipo di infrastruttura. Tuttavia se ci muoviamo con questo tipo di attività e andiamo avanti, e tutte le persone saranno concordi sulle sensazioni offerte, allora possiamo costruire il nostro futuro insieme. La questione mondiale per l’industria automobilistica è la neutralità del carbonio», ha ribadito Toyoda.

Kankkunen: “Ecco perché è più sensato implementare l’idrogeno nei rally”

E Kankkunen gli ha fatto eco, spiegando in maniera più concreta perché bisogna puntare su questo salto quantico nei rally: «Non so cosa accadrà, ma sicuramente [l’idrogeno] è una soluzione. I rally sono troppo lunghi per le auto completamente elettriche, inoltre sono molto pesanti e non fanno rumore, ma se hai carburante pulito come quello, penso che sarà il futuro per i rally. [La GR Yaris H2] bisogna confrontarla con una GR Yaris standard, il motore è diverso, c’è più coppia e forse un po’ più di potenza. […] Brucia meglio del carburante che puoi comprare dal distributore di benzina, o meglio così mi è sembrato ed è stata la prima impressione per me. La risposta è buona dal motore. Era sorprendentemente buona. Ho pensato che sarebbe stato meno pigro, ma è più veloce dell’auto standard. Non c’è differenza [nel freno a motore] perché è sempre il motore a benzina. Quando togli l’acceleratore, frena automaticamente e la compressione è la stessa».

Luca Santoro:
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