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Ascesa e caduta del Gruppo B: riviviamo l’epoca rombante e tragica dei rally [VIDEO]

Nel frattempo che questa nuttata adda’ passa’ e che si torni a gareggiare (in estate? Autunno? Prossimo anno direttamente?), il punto di riferimento per gli appassionati e feticisti delle vetture, sportive e non, CarScoops ci fa rivivere un’epoca tanta affascinante quanto pericolosa delle gare rally: quella del Gruppo B.

Gli anni delle Gruppo B

Parliamo di un epoca che partì nel 1982 e si concluse nel 1986, quando questa categoria fu bandita dopo l’incidente di Joaquim Santos al Rally del Portogallo (morirono tre spettatori) e soprattutto dopo i tragici fatti del Tour De Corse, con la terribile morte dell’equipaggio a bordo della Lancia Delta S4, formato da Henri Toivonen e Sergio Cresto. Da quel momento il Gruppo A divenne il riferimento della massima categoria rallistica mondiale, fino all’avvento delle WRC.

Le vetture del Gruppo B erano estremamente performanti, con una potenza che arrivava anche a 600 cavalli nel loro apogeo finale: tanta prestazione però non andava di pari passo con la stabilità delle vetture, che toccavano una massa di 900 kg e si distinguevano per una accelerazione che andava oltre i 200 km/h (considerate che ai tempi le misure di sicurezza sulle strade delle gare non erano le stesse rigorose di oggi: fanno impressione le scene di eventi come il Rally del Portogallo con il pubblico non a bordo del percorso, ma proprio sulla strada).

Le vetture più iconiche del Gruppo B

Quattro anni di eccessi con protagoniste, nel bene o nel male, vetture come le Peugeot 205 T16 di Ari Vatanen (che pure subì un grave incidente nel 1985), Michèle Mouton, Timo Salonen e Juha Kankkunen, oppure le Audi Quattro della casa americana che poi, dopo i fatti del Portogallo 1986, ritirò la propria delegazione dal WRC. Ed ancora, la Ford RS 200 con quel design un po’ così, la compatta MG Metro 6R4 e la già citata Lancia Delta S4, nota purtroppo per la tragedia di Toivonen e Cresto che contribuì ad archiviare un’epoca che difficilmente tornerà: riviviamo quel periodo ai limiti dell’incoscienza nel video realizzato da Antti Kalhola e diffuso da CarScoops (sono quindici minuti, perciò se siete in quarantena e non sapete che fare questo filmato fa al caso vostro).

Luca Santoro:
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