Formula E – Uruguay: Vergne respinge Di Grassi e aumenta la propria leadership in campionato
Sembra inarrestabile Jean-Eric Vergne in questa prima parte della quarta stagione dell’ABB FIA Formula E Championship. Sempre nei primi cinque, due vittorie e tre pole position in sei corse. Un ruolino di marcia impressionante che gli permette di aumentare ulteriormente la propria leadership in campionato. Ereditata la pole position a causa di una penalità che ha colpito molti piloti al termine delle qualifiche, JEV non si è fatto scappare l’occasione, si è messo al comando e ha gestito per 37 giri la pressione di Lucas Di Grassi, che le ha provate tutte ma alla fine ha dovuto arrendersi al proprio rivale. Vergne ora può vantare ben trenta punti di vantaggio nei confronti di Felix Rosenqvist, ottimo quinto in rimonta dopo la difficile qualifica.
Il pilota brasiliano può comunque essere contento di essere ritornato sul podio dopo l’inizio di stagione da incubo, ma sicuramente brucia perdere la corsa dopo essere rimasto a portata di attacco per tutto il tempo. Per un ritrovato Di Grassi, Audi ha perso Daniel Abt, terzo dopo il pit stop ma costretto a fermarsi ai box perché le cinture erano state allacciate male. Il venticinquenne tedesco ha così terminato quattordicesimo, alle spalle del nostro Luca Filippi, autore di una gara decente.
Terzo posto in rimonta per Sam Bird, che avvicina così Rosenqvsit in campionato. Bird ha sopravanzato Lynn ai box, a causa di un errore del proprio compagno che ha tentato di scendere dalla vettura con il volante ancora inserito, chiudendo poi solo sesto dopo aver subito un sorpasso bellissimo da parte di Mitch Evans, ottimo quarto al termine di una strepitosa rimonta.
Oliver Turvey, settimo, non ha saputo confermare la velocità espressa in qualifica, mentre le Dragon hanno messo in pista una buona prova, chiudendo entrambe in zona punti, chiuda da Maro Engel. Sebastien Buemi ha commesso un grave errore, sbattendo contro il muro dopo una buona partenza, mentre Nick Heidfeld ha parcheggiato la propria vettura già al secondo giro, causando l’entrata in pista della Safety Car.
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