Nella prossima stagione 2019/2020 della Formula E assisteremo all’ingresso di Porsche, che si prepara al debutto nel campionato delle monoposto elettriche con una serie di test che si sono svolti sul circuito spagnolo di Calafat, nella regione della Tarragona.
La squadra Porsche per la Formula E: la situazione di Hartley
Sui 3,25 km della pista iberica hanno girato i piloti Neel Jani e Brendon Hartley, ma solo il primo sarà ufficialmente titolare la prossima stagione in Formula E. Il neozelandese, invece, ricopre per il momento il ruolo di development driver per Porsche Motorsport sulle monoposto elettriche, oltre ad essere tester per Ferrari nella F1 assieme ad Antonio Fuoco, Pascal Wehrlein e Davide Rigon. L’impegnatissimo Hartley orbita principalmente nel settore Endurance, e lo ricordiamo due volte campione nel WEC nelle stagioni 2015 e 2017. Negli ultimi tempi è stato parte dell’equipaggio di SMP Racing nella tappa di Sebring dell’attuale SuperStagione del Mondiale, e avremmo dovuto vederlo in pista anche alla 6 Ore di Spa-Francorchamps e alla Le Mans: invece il team ha da poco annunciato la sostituzione in corsa del neozelandese con Stoffel Vandoorne (che, ironia della sorte, gareggia attualmente nella Formula E, con la squadra HWA Racelab – che poi il prossimo anno aprirà la strada a Mercedes), anche perché Hartley potrebbe diventare il pilota di riserva in casa Toyota alla prossima 24 Ore di Le Mans, ultimo appuntamento del WEC 2018/2019.
Le dichiarazioni dopo i test Porsche
Accantonando questa quadriglia di piloti che si incrociano e si spostano da una casella all’altra come pedine del Monopoli, torniamo ai tre giorni di test per la monoposto Porsche Motorsport che vedremo in Formula E: sono stati percorsi in tutto più di 1.000 km, ma nei prossimi mesi rivedremo i piloti in pista sulla vettura elettrica della casa di Zuffenhausen per altre sessioni di test.
Intanto, per Neel Jani le prove su pista a Calafat sono state «molto positive», come sostiene: «È estremamente importante accumulare quanti più chilometri possibili sulla vettura in questa fase di test, e conquistare così una esperienza di peso – soprattutto dal punto di vista tecnico. Sono stati giorni molto produttivi», afferma il pilota che non vede l’ora di continuare a lavorare con il team nei prossimi mesi.
Hartley invece conferma che al momento il suo impegno principale, nella Formula E, è il lavoro al simulatore nella sede di Weissach, ma poter provare la monoposto su pista «è stata una esperienza al tempo stesso divertente e stimolante». Il pilota che ha aperto alla possibilità di poter correre nella serie a zero emissioni, senza che questo possa inficiare un eventuale impegno nel WEC, sostiene che è un «piacere» collaborare con Porsche Motorsport, mentre in altre dichiarazioni ha confermato il proprio desiderio di poter correre in Formula E, magari già dalla prossima stagione.
Dalla dirigenza filtrano solo dichiarazioni su quello che sarà il lavoro da fare nei prossimi mesi: il Team Manager di Porsche Motorsport Amiel Lindesay spiega infatti che i dati ottenuti in questi test saranno utili per definire lo sviluppo finale della vettura; gli fa eco il capo progetto sul versante tecnico Malte Huneke, che parla dell’affidabilità della monoposto, fulcro principale in questa fase e la cui definizione verrà messa a punto grazie ai riscontri ottenuti nei test. «Poi ci concentreremo in seguito sulle performance. Abbiamo tanto lavoro ancora da fare, ma lo sviluppo è sulla giusta strada», conclude.