È giovanissimo, ha soltanto 8 anni ma uno sguardo già serio quando si parla di corse (vedesi foto per credere!). Il pilota in questione si chiama Mattia Caminiti. Abbiamo recentemente avuto il piacere di porgli alcune domande riguardanti la sua giovane carriera da pilota ed il suo mondo. Ecco come ha risposto.
Mattia, sei giovanissimo, raccontaci della prima volta che sei salito a bordo di un kart. È stata una tua scelta o qualcuno vicino a te ti ha trasmesso la passione per i motori?
«La passione per i Kart, anzi per i motori è veramente tutta mia. Nessuno dei miei familiari conosceva o aveva contatti in questo mondo. La storia è lunga e divertente, vediamo di raccontarla rapidamente. Già da piccolissimo, all’età di un anno e mezzo adoravo qualsiasi cosa avesse 4 ruote, conoscevo tutti i modelli di macchine, una passione innata. Ero e sono tuttora pieno di Hot Wheels in casa! Poi una sera, avevo 3 anni e 10 mesi, siamo andati a cena in un ristorante che si trovava all’interno del kartodromo di Jesolo. Appena ho sentito il rumore dei kart a noleggio sono subito corso a vedere. Per me è stata una vera illuminazione. Ho chiesto a mio padre, essendo la prima volta, di provare l’ebbrezza dei kart su di uno a noleggio con 2 posti. Volevo perlomeno stare a lato del conducente e girare in una pista vera. Una volta sceso mi sono reso conto che quella era la mia vita. Ho “rotto le scatole” a mamma e papà talmente tanto che qualche settima dopo mi hanno portato in pista, questa volta con istruttore apposito ed un Mini kart tutto per me, dove finalmente potevo guidare io. Di solito si comincia a girare in kart verso i 5 anni, io invece non ne avevo ancora compiuti 4! L’istruttore disse che se riuscivo a riconoscere acceleratore e freno subito e fare qualche giro…piano piano…avrei potuto comunque fare il corso. Ragazzi, ho fatto tutto alla grande…e da qual giorno è partita la mia piccola grande avventura.»
Raccontaci quali esperienze hai affrontato con i kart fino ad ora.
«Sono ancora piccolo, ho 8 anni, ma ne ho trascorsi la metà a bordo di un kart. Ho girato tanto, prima con il 50 cc. nella pista piccola di Jesolo, sognando la pista grande, che però era veramente pericolosa per me inizialmente. Poi ho fatto un anno di lezioni con la scuola Jesolo Kart, che mi è servita molto per imparare le regole, le tipologie di bandiere e come guidare in tutta sicurezza. Poi verso i 6 anni è arrivato finalmente il kart da 60 cc. e da li ho cominciato a girare in pista grande ed in altre piste presenti nelle mie zone. In questo sport non si possono fare gare ufficiali fino al compimento degli 8 anni, quindi ho girato, imparato e partecipato a delle gare promozionali fino a poco tempo fa. Da quest’anno ho iniziato il campionato nazionale EasyKart, un campionato molto duro, con piloti dagli 8 ai 12 anni. Sono tra i più piccoli del gruppo, ma mi sto comportando abbastanza bene!»
Ti piace di più correre sull’asciutto o sei un “mago della pioggia”?
«Durante l’inverno mi alleno, spesso con la pista molto umida, a volte anche con la neve, e sempre con le gomme slick, quindi ho preso una buona sensibilità, tengo bene in pista il kart con qualsiasi condizione. Proprio nell’ultima gara della settimana scorsa abbiamo girato sotto il diluvio, ed io sono entrato in finale A ed ho ottenuto un 4° posto finale, quindi diciamo che me la cavo piuttosto bene anche sul bagnato.»
Parlaci un po’ del tuo kart: quali sono le emozioni che provi salendoci a bordo? E come mai hai scelto il numero 24 da applicare su di esso?
«Tutti mi chiedono perché mi piace, perché faccio questo sport. La mia risposta è sempre la stessa: quando ci salgo mi piace la velocità, mi piace guidare. Insomma non so spiegare esattamente il perché, mi piace e basta! Il numero 24 è una storia molto strana, me lo hanno chiesto in molti, ma ancora non l’ho detto a nessuno.»
Come sta andando la tua attuale stagione? Come ti trovi con gli altri piloti della tua stessa categoria, ti sei già fatto qualche amico e, magari, qualche “nemico” in pista?
«Sto imparando moltissimo, girare con oltre 50 piloti, tutti molto forti, ti fa crescere enormemente. Cerco di imparare dai più grandi, di stare dietro le loro traiettorie, il che è veramente un’ottima palestra. Per ora le gare con i piloti della mia categoria (8 e 9 anni) vanno bene, sto crescendo gara dopo gara ed ho fatto 2 podi su 3 gare. Mi trovo attualmente quarto in classifica generale. per essere il primo anno c’è da essere molto contenti!
Si, mi sono fatto degli amici e durante i weekend di gara nel paddock ci divertiamo un sacco: si gioca, si cena assieme in camper, insomma…una bella festa! Poi in pista, quando si abbassano le visiere, siamo tutti rivali però!»
Guardando al futuro, dove ti piacerebbe correre tra qualche anno?
«Non ci penso troppo, per ora giro e mi diverto un sacco, poi vedremo cosa succederà. Sappiamo tutti qual è il sogno di ogni pilota, raggiungere la vetta, la massima serie.»
Quali sono i tuoi hobby? E come ti prepari ad un weekend di gara?
«Oltre a Kart faccio nuoto, poi per il resto faccio tutto quello che fa un bambino della mia età. Gioco con i miei amici e con il mio fratellino. Ecco come cominciano i miei weekend pre-gara: di solito si parte tutti assieme in Camper il venerdì sera, poi da Sabato mattina iniziano le prove libere. Per me sono molto importanti, in quanto sono tutte piste nuove, che vedo per la prima volta, ed ho solo un giorno per impararle come si deve.»
C’è qualche pilota in particolare a cui ti ispiri? Guardi le Gare di Formula 1 o preferisci altre categorie?
«Guardo le gare di F1 in Tv e mi piace molto anche il Rally. Un pilota al quale mi ispiro al momento non c’è, anche se mi piacciono molto Alonso e Sebastian Loeb per carattere e stile di guida.»
Sei molto seguito sui social network. Ti senti molto popolare?
«Mi seguono, si sono appassionati alla mia storia, ma la popolarità è un’altra cosa, io sono solo un bambino che fa quello che gli piace!»
Quanto sono importanti i tuoi genitori nella tua carriera da pilota?
«Mi accompagnano e fanno il tifo per me. Sono fondamentali, soprattutto visto la mia età.»
Lancia un saluto a chi vorrebbe intraprendere una carriera simile alla tua!
«Spero di vedervi presto in pista e magari un giorno incontrarci!»
Abbiamo poi rivolto delle domande ai genitori del giovane Mattia. Ecco le loro risposte.
Al giorno d’oggi è difficile riuscire a seguire il proprio figlio nell’aiutarlo a coltivare quella che è la sua passione. Raccontateci il vostro segreto!
«Per noi non è difficile, ci piace seguire Mattia, siamo contenti che coltivi la sua passione e finché sarà possibile continueremo a sostenerlo. Lo abbiamo visto crescere molto, imparare a confrontarsi con gli altri, a gestire meglio il proprio carattere, tutte cose positive che lo aiuteranno sicuramente nella vita.»
Fate i genitori-manager di Mattia: c’è qualcuno in particolare che si occupa anche dell’aspetto meccanico del kart?
«Noi facciamo i genitori e basta, Mattia non ha manager e non pensiamo servano a quest’età. Per ora pensiamo solo a divertirci. Purtroppo noi siamo negati con i motori, quindi Mattia si affida ad un meccanico che lo segue in pista.»
Come è nata l’idea di far nascere un sito dedicato a Mattia? E l’iscrizione ai social networks ne è stata una diretta conseguenza?
«L’idea iniziale era quella di creare un Blog nel quale caricare le foto delle nostre giornate assieme, un modo per segnarle, una cosa nostra. Poi pian piano è nato tutto il resto. Dobbiamo dire che è stato spontaneo e molto bello vedere quante persone si sono appassionate a Matti ed alla sua storia.»
Come si comporta Mattia nella vita di tutti i giorni? E quando invece sale a bordo del kart?
«Ogni tanto per scherzare ci dice che ha una doppia personalità, fuori e dentro la pista. Mattia è un bravo bambino, va bene a scuola e gli piace molto frequentarla, ha un sacco di amici e si diverte come tutti i bambini della sua età. Quando sale sul kart a volte impressiona anche noi, non ha paura di nulla, cerca di concentrarsi e di dare sempre il massimo. Ci piace molto il fatto che non si abbatta mai, ne esulta troppo per le vittorie, sembra più grande della sua età per la maturità dimostrata e nel modo con cui affronta ogni sfida.»
Quali valori avete e state ancora trasmettendo a Mattia?
«I valori sono gli stessi che ogni genitore dovrebbe trasmettere ai propri figli: la gioia di vivere, il rispetto per gli altri e per se stesso, una buona educazione e la capacità di capire cosa è giusto e cosa sbagliato. Non è sempre facile, ma Mattia è molto sveglio, apprende velocemente queste cose e pertanto ci aiuta.»
Economicamente quanto pesa una stagione di kart come questa? E dal punto di vista del tempo necessario a compiere gli spostamenti, allenamenti, gare ecc.?
«E’ sicuramente uno sport costoso, ma preferiremmo non parlare di cifre. Dal punto di vista del tempo ci impegna molto, ma lo facciamo volentieri, del resto è un modo bello e divertente per passare un weekend tutti assieme.»
Come si concilia uno sport così logisticamente impegnativo con la scuola e lo studio?
«Per ora Mattia non ha mai saltato un giorno di scuola. Si parte il venerdì sera e si rientra la domenica notte. Da un certo punto di vista è più impegnativo il calcio, dove si fanno 3 allenamenti a settimana più partita.»
Dove vorreste vedere vostro figlio tra qualche anno: impegnato più nel mondo delle competizioni motoristiche, nello studio o in entrambi?
«Vorremmo vederlo felice, contento di fare quello che gli piace, con impegno e passione. A Mattia la scuola piace molto, vorrebbe diventare ingegnere e costruire macchine. Chissà che un giorno non lo diventi!»
Quale consiglio dareste a dei genitori che vorrebbero portare il proprio figlio nel mondo delle competizioni?
«Diremmo loro semplicemente di fargli fare quello che più piace al proprio figlio, di non forzarlo e di non aspettarsi nulla di più del suo puro divertimento. Deve essere vissuto come uno sport uguale agli altri, dove dei bambini di 8, 9, 10 anni vanno a divertirsi, niente di più!»
Sito: http://www.mattiacaminiti.it/
Andrea Villa