La prima giornata di gara del Rally Ungheria, terzultimo appuntamento dell’ERC 2020, ha visto dominare un corpo estraneo al campionato europeo quale è Andreas Mikkelsen. L’ambizioso pilota, già WRC sino allo scorso anno, ha infatti conquistato il primo posto alla fine questa tappa, tenuto ben saldo per tutto il corso della giornata assieme al suo ritrovato navigatore Ola Fløene, a bordo della Skoda Fabia Rally2 Evo schierata dal Topp-Cars Rally Team.
Rally Ungheria, il podio della prima giornata
Su asfalti resi ostici dalla pioggia e dal fango, e con tutte le conseguenze del caso per quanto riguarda grip e scelte dei pneumatici (quasi un deja vu del precedente round del Rally Fafe Montelongo), il norvegese fatica un po’ con le gomme da asciutto e subisce pure una girata nella PS3, ma alla fine si ritrova dopo le prime nove prove speciali del programma con un vantaggio di 23,6 secondi sull’ex rivale nel WRC Craig Breen, sulla Hyundai i20 R5 del team MRF Tyres.
L’irlandese è stato uno dei piloti ad andare in bambola nella prima prova spettacolo di ieri del Rabócsiring, che ha generato un certo clima di confusione per quanto ha riguardato le partenze (per dire, Yoann Bonato ha corso da solo il suo giro che prevedeva sfide uno contro uno, ma nella PS1 è comunque successo di tutto: l’Abarth 124 Rally di Andrea Mabellini che subisce un danno alla sospensione bloccando la prova, poi di nuovo stoppata per l’implosione di un arco gonfiabile); i problemi sono continuati stamattina, in cui Breen ha dovuto fronteggiare alcune imprecisioni ed errori, proseguendo poi nel pomeriggio pure con una foratura.
Nonostante ciò, pur con qualche rammarico e anche grazie a qualche forfait eccelente che vedremo tra poco, il pilota di MRF riesce a salvare il podio davanti ad un sempre costante e sorprendente Grégoire Munster, anche primo nell’ERC1 Junior e pur alle prese con una stallata nella PS3, in difficoltà con una scelta non appropriata delle gomme e dopo essersela vista brutta nella penultima speciale, dove stava per piombare a tutta tra gli alberi a causa dell’asfalto fangoso. Il lussemburghese al momento ha più di un minuto e venti di gap da Mikkelsen.
La top ten della prima giornata
La top ten della prima giornata del Rally Ungheria 2020 vede poi al quarto posto Norbert Herczig su Volkswagen Polo GTI R5, seguito a 16 secondi da Efrén Llarena su Citroen C3 R5. Sulla stessa vettura, Marijan Griebel a sua volta deve difendere il suo sesto posto dall’assalto di Niki Mayr-Melnhof (Ford Fiesta R5 MkII), da lui distante solo sette decimi. Concludono i primi dieci piazzamenti Callum Devine su Hyundai i20 R5, Oliver Solberg su Skoda Fabia Rally2 Evo e Simon Wagner, sulla stessa vettura.
I problemi di Solberg e Lukyanuk
Ma soffermiamoci proprio su Solberg, che dopo il mezzo disastro del Fafe Montelongo sta rischiando di ripetere il copione anche in Ungheria. Il figlio d’arte infatti precipita al nono posto, con 2 minuti e 36 secondi di ritardo dalla vetta, a causa di due forature avvenute nella PS7, dopo aver toccato una rotoballa in una chicane, e nella PS9. A ciò si aggiunge una mattinata in salita per una scelta non ottimale delle gomme, e la frittata è fatta: in questo appuntamento ci sono a disposizione teoricamente 40 punti, che farebbero comodo a Solberg che attualmente è secondo nella classifica a 42 lunghezze di distanza dal leader, Alexey Lukyanuk.
Ma il ragazzo potrebbe fallire l’accorciamento del suo gap, non approfittando dell’occasione d’oro che gli si è paventata a causa dei grattacapi subiti oggi dal russo: quest’ultimo infatti ha commesso un errore (anche se il diretto interessato ha poi negato la paternità dello sbaglio) arrivando con un anticipo di cinque minuti al controllo orario della PS6, nel frattempo posticipata di otto minuti per un cambio di itinerario. Sia come sia, questa disattenzione è costata a Lukyanuk, prima di quel momento secondo alle spalle di Mikkelsen con un ritardo di 5,1 secondi, una penalità di cinque minuti, facendolo precipitare al 22esimo posto. Alla fine risale al 18esimo, ma ormai le speranze di vittoria in Ungheria sono andate, e ci ricorderemo di un Lukyanuk nerissimo che “maltratta” il collega giornalista che alla partenza della PS6 si è macchiato della colpa di avergli mosso “una domanda stupida”, gelandolo.
Ritiro per Rachele Somaschini
Infine, citiamo il ritiro di Rachele Somaschini, che avrebbe debuttato in questo appuntamento con la nuova Renault Clio RSR Rally5 per Toksport WRT. La giovane pilota infatti si è infortunata alla spalla durante la PS1 di ieri, e ha così spiegato come riporta il sito dell’ERC: «Purtroppo nella notte il dolore è aumentato e quindi non potrò correre. Sapete che non sono una che si arrende facilmente e non è la prima volta che succede una cosa del genere, ma stavolta eravamo all’inizio di 15 PS e il rischio che la situazione peggiorasse era alto. Non è una bella cosa e rinunciare alla gara è frustrante, ma non c’erano alternative. Stanotte mi sono svegliata per prendere un antidolorifico e guardando il telefono mi è apparso un messaggio sui social: a volte si vince, a volte si impara. Stavolta è stato così». Poi sui suoi canali social ha aggiunto: «Sono davvero dispiaciuta, avevo lavorato tanto sulla spalla che so essere un mio punto debole, ma probabilmente il fatto di guidare senza il mio sedile personalizzato mi ha portato a fare qualche movimento sbagliato». Auguriamo a Rachele una pronta e completa guarigione.
Domani ultima giornata del Rally Ungheria: qui tutti i dettagli del programma e gli orari.
Crediti Immagine di Copertina: FIA ERC