Anche il campionato ERC si adopera per far passare agli appassionati del campionato europeo rally questi mesi senza gare (forse, stando agli ultimi assestamenti del calendario, si partirà direttamente a luglio con il Rally di Roma Capitale). Al di là delle competizioni virtuali in cui sono impegnati un po’ di piloti, il momento è propizio per intervistare questi ultimi sia per vedere come se la stanno passando tra lockdown e riaperture (sulla scorta di quanto fanno altre serie, come il WRC), sia per scoprire i loro obiettivi.
L’obiettivo di Ingram: la difesa del titolo nell’ERC
Ecco quindi che è partito questa settimana ERC The Stage, programma in onda alle 18:30 di ogni mercoledì sulle pagine ufficiali Facebook e Youtube del campionato. Ed ovviamente il primo ospite non poteva non essere il vincitore uscente della serie continentale rally, ovvero Chris Ingram. Intervistato da Julian Porter assieme al suo navigatore Ross Whittock, il giovane inglese – primo del suo Paese ad ottenere il titolo europeo dai tempi di Vic Elford, era il 1967 – ha assicurato di voler tornare nell’ERC per difendere la corona, «al 100%»: il che di per sé rappresenta una notizia visto che Ingram pareva puntasse ad entrare al più presto possibile nel WRC attraverso il pertugio dei campionati di supporto. Ma le buone intenzioni si scontrano spesso con la dura realtà dei programmi e dei fondi a disposizione, situazione che il britannico conosce bene visto che la sua stagione trionfale dello scorso anno avrebbe potuto concludersi anzitempo per mancanza di sponsor e di budget necessario a correre le ultime gare della stagione. Fortunatamente recuperò la liquidità necessaria per continuare a correre, anche grazie a raccolte online, ed il resto contribuì a creare una delle storie più belle mai viste negli ultimi anni nel motorsport (almeno a parere di chi scrive).
“Nell’ERC 2019 non potevo rischiare troppo”
Certo, ora ci si è messo pure il virus a complicare i piani. «Dobbiamo vedere cosa accadrà nei prossimi mesi perché questa pandemia va risolta come priorità per tutti», ha spiegato Ingram. «Comunque l’intenzione è di correre ancora nell’ERC per vincere qualche gara, ci sono ancora conti in sospeso». Il giovane pilota, classe 1994, ha conquistato il titolo europeo forte della sua consistency, anche perché ha vinto… senza vincere, cioè senza conquistare neppure un primo posto nelle gare continentali del 2019 (al limite due piazze d’onore al Rally delle Isole Canarie e a Cipro). «Molta gente mi fa notare che non ho portato a casa nemmeno un rally – ammette – chiedendomi se sia veloce abbastanza e capace di giocarmela con Alexey Lukyanuk», riferendosi al vicecampione uscente e trionfatore nell’ERC 2018. «Non sono d’accordo con queste considerazioni, ho sempre fatto quello che dovevo fare e al meglio, ma non potevo rischiare troppo». Quando non si hanno le possibilità economiche dei grandi team ufficiali, infatti, un pilota ci pensa due volte ad andare allo sbaraglio con la propria vettura, per la quale ogni ammaccatura potrebbe mettere in croce la squadra e la stagione. «Quindi voglio tornare e dimostrare che ho il passo per fare bene».
“Sono sicuro di farcela”
Insomma, al di là di ogni considerazione di natura economica il ritorno nell’ERC è una questione d’onore per Ingram, però non è esclusa comunque qualche partecipazione anche nel Mondiale Rally. Tutto quanto dipenderà ancora una volta dalla generosità degli sponsor, in una situazione resa più complessa dalla pandemia. Insomma la strada per il giovane britannico è sempre un po’ in salita. «Ovviamente stiamo ancora cercando sponsor perché il problema del coronavirus ha colpito tutti anche sotto questo aspetto. Prima che scoppiasse la pandemia stavo rinegoziando gli accordi con i miei, poi come ho già detto prima non è la priorità ora. La speranza è che quello che abbiamo vinto l’anno scorso e la fantastica copertura mediatica che ha l’ERC ci possa dare una mano. Sono sicuro di farcela, incrociamo sempre le dita». In teoria, se Ingram ripartirà nell’ERC – glielo auguriamo – dovrebbe ancora una volta correre con il team Toksport WRT e sulla Skoda Fabia R5, o meglio Rally2 come si chiameranno secondo la nuova classificazione FIA. Ma non abbiamo al momento certezze in merito: non resta che aspettare e sperare che i campionati, anche l’ERC, possano ripartire.