Daniel Elena dopo la separazione da Loeb: “Seb, molla Prodrive e ripartiamo assieme”
Elena scatenato contro Prodrive
L’eco della separazione tra Sébastien Loeb e Daniel Elena inevitabilmente non si spegne, anche perché parliamo di qualcosa che ha dell’incredibile, sia per la notizia in sé che per le modalità. Un binomio lungo 23 anni di carriera, tra i più vincenti nella storia non solo del motorsport ma dello sport in generale, che cessa di esistere dopo una asettica telefonata avvenuta ieri mattina, in cui il pilota comunicava al proprio navigatore che poteva cercarsi un altro abitacolo, perché Prodrive (il team che li ha schierati alla recente Dakar) non desidera più i servigi di Elena. E Loeb ha accettato il diktat della squadra, facendo pesare sulla bilancia più l’ambizione di vincere nel leggendario rally raid che i rapporti umani.
Lungi da noi comunque emettere giudizi o fare le anime candide, giacché la retorica è un artificio che ci disgusta, perciò amen. Però indubbiamente colpisce questo iato tra i due, più ancora di quelli – sempre in ambito rally, altrettanto sorprendenti ed altrettanto recenti – tra Andreas Mikkelsen ed Anders Jaeger e tra Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul. E se Loeb per il momento va dritto per la sua strada (ma per favore, evitiamo di dipingerlo come un mostro, perché non possiamo conoscere il tormento dietro questa scelta calata dall’alto), Elena non si dà pace ed ormai si è calato l’emetto, ha innestato la baionetta ed è sceso in trincea.
“L’amicizia tra Loeb ed Elena non è finita”
Dopo lo sfogo sui social, il monegasco ha vuotato ulteriormente il sacco sull’emittente RMC, durante il programma Super Moscato Show. «Oggi non conosco i dettagli, ma non voglio saperli. Sébastien aveva la voce tremante quando mi ha chiamato.[…] Un’ora dopo aver dato la notizia sui nostri social, abbiamo fatto una chiamata Facetime insieme. L’amicizia Loeb-Elena non è morta, anzi sarà sempre presente», assicura il navigatore. «Ma vedermi fatto fuori per l’ultima sfida della sua carriera, mi fa parecchio incavolare [il termine usato è un po’ più greve, ma ci siamo capiti, ndr]».
“Ho fatto il mio lavoro, e sono stato trattato come una…”
Elena ha spiegato che anche Loeb non l’ha presa benissimo, per poi proseguire: «Séb mi conosce, conosce le mie motivazioni. Loro [Prodrive, ndr] dicevano che non ero motivato e che non me ne fregava niente. Quando mai! Quando abbiamo avuto problemi nella Marathon Stage e mi sono alzato due ore prima di lui [Loeb, ndr] per riparare il servosterzo, con la sveglia al telefono per conoscere la posizione del camion che poteva portarci i pezzi… ho fatto il mio lavoro. E sono stato trattato come una…», anche qui, ci siamo capiti.
Il mestiere dei copiloti rally, in effetti, è tra i più a rischio ingratitudine nonché tra i più sottovalutati: considerati dei gregari trasparenti, a volte anche da noi giornalisti (facciamo autocritica), in realtà non servono soltanto a dettare le note comodi sul sedile a fianco, ma sono il complemento che fa la differenza tra un grande equipaggio ed uno mediocre, svolgendo inoltre una serie di mansioni fondamentali anche per il successo di un binomio.
“Con Prodrive non lavorerò mai più. Seb, tira fuori gli attributi”
Daniel Elena comunque ha il dente avvelenato contro Prodrive, e non poco. Sempre a RMC, ha aggiunto: «Gli inglesi non capiscono la bella lingua del motorsport. Non importa, che rimangano nel loro mondo. Ho detto a Prodrive di non contare su di me se avessero riconsiderato la loro decisione, perché sono io che non torno», sostiene con malcelato orgoglio. Infine, un appello alla sua ex metà negli abitacoli: «Se Séb ha le palle [sic] e lui mi sta sentendo, ripartiamo insieme. Riprendiamo la sfida e a loro dici “addio roast beef” [altro sic, ci dissociamo, ndr], e ci poniamo nuove sfide con un’altra squadra. E mostreremo loro che sappiamo come vincere. Sono aperto a Séb, ma non con questa squadra».
Crediti Immagine di Copertina: Hyundai Motorsport
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