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Dakar | Rischio terrorismo: la Francia vuole lo stop dell’edizione 2022, ma ASO non cede

La Dakar 2022 che ha concluso la sua prima settimana di gara è stata perturbata alla vigilia da un attentato di possibile matrice terroristica, avvenuto pochi giorni prima del via in pieno centro a Gedda, e che ha colpito un veicolo di assistenza del team Sodicars Racing che si stava dirigendo al bivacco.

Attentato Sodicars: il racconto di Barbet, scampato al peggio

In quella terribile occasione fu ferito Philippe Boutron, finito in coma farmacologico per poi essere trasportato in Francia. Sul mezzo oltre al presidente della squadra di calcio US Orléans c’era anche Mayeul Barbet, suo navigatore, ed altri quattro rappresentanti di Sodicars. Barbet ha parlato per la prima volta di questo attentato ai microfoni della tv francese BFMTV, come riporta anche DirtFish. Questa la sua ricostruzione dell’accaduto: «Non ci aspettavamo affatto una cosa del genere, siamo venuti alla Dakar per divertirci. Stavamo uscendo dall’albergo per andare come al solito al bivacco, per preparare la nostra vettura. Eravamo in sei in auto, quindi c’era una bella atmosfera e avevamo fatto circa 500 metri e dopo… boom, un’esplosione. Non avevamo idea di cosa fosse successo, ma c’è stata un’enorme esplosione. Sono stato spinto sul tetto dell’auto. È stata una situazione complicata dopo, perché c’erano gli airbag che sono usciti e siamo scesi dall’auto velocemente, ma prima che io uscissi, ho sentito Philippe che mi diceva “Mayeul, devi tirarmi fuori”. Allora ho capito che era ferito, quindi noi cinque siamo usciti e siamo rimasti tutti molto scioccati. E lì ho capito che Philippe era stato colpito più gravemente. Ho aperto la portiera e ho visto che aveva le gambe molto gravemente ferite, e inizialmente ho pensato di lasciarlo in auto, per evitare di spostarlo: non sapevo proprio cosa fare perché sanguinava parecchio. Ma poi l’auto ha iniziato a prendere fuoco, quindi abbiamo deciso di tirarlo fuori per portarlo in salvo e prenderci cura di lui fuori dal veicolo».

Il ministro Le Drian: “La Dakar andrebbe fermata”

Sul perché sia avvenuto questo attentato, chi lo abbia ordito e quale sia quindi il movente, al momento non si sa nulla in via ufficiale. Ovviamente sono partite le prime indagini, con l’Agenzia Antiterrorismo Francese che si è subito attivata. Ma sempre a BFMTV il Ministro degli Esteri transalpino Jean-Yves Le Drian ha rivelato la volontà da parte del Governo francese di fermare la Dakar. Volontà che si è scontrata con la decisione della connazionale ASO, ovvero gli organizzatori nella persona dell’Amaury Sport Organisation, di continuare con la corsa. In ogni caso da una parte abbiamo le massime autorità francesi che, come ha detto Le Drian, chiedono la più totale trasparenza agli organizzatori e ai sauditi affinché si faccia piena luce sull’accaduto e sulle presunta matrice terroristica, e dall’altra il direttore della Dakar David Castera che ha annunciato subito dopo l’attentato un giro di vite sulla sicurezza dell’evento.

Ma sempre Le Drian ha ribattuto: «Già in passato abbiamo avuto atti ostili verso i francesi in Arabia Saudita, perciò è importante tutelare i nostri concittadini, allertare, prevenire ed esigere la massima trasparenza. Per questo motivo la procura nazionale antiterrorismo è stata allertata e ora ci troviamo di fronte a una situazione pericolosa: potrebbe esserci un attentato terroristico alla Dakar». In ogni caso il ministro ha riconosciuto gli sforzi fatti dagli organizzatori per aumentare la sicurezza.

Luca Santoro:
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