Dakar | Le prestazioni di Audi impressionano i rivali: Prodrive invoca equilibrio per le prossime edizioni

Le preoccupazioni di Prodrive

Secondo il presidente di Prodrive le prestazioni a tratti impressionanti di Audi e il suo RS Q e-tron impongono alla FIA di rivedere i regolamenti tecnici della Dakar, a suo dire per garantire maggiore equità
Dakar | Le prestazioni di Audi impressionano i rivali: Prodrive invoca equilibrio per le prossime edizioni

Il debutto di Audi alla Dakar 2022 con l’RS Q e-tron dotato di powertrain elettrico, inserito nella nuova categoria T1-Ultimate per veicoli dalla mobilità alternativa, ha avuto qualche momento complicato, ma in generale con quattro vittorie, una serie di podi e prestazioni molto forti la casa dei Quattro Anelli ha stupito un po’ tutti con la sua vettura ibrida, chiudendo una gara «oltre ogni aspettativa». Ed ora i rivali che competono con mezzi dotati di motori termici iniziano a sentire la pressione.

“Audi è più veloce di tutti in questo momento”

È il caso di Prodrive, comunque autrice di un ottimo risultato finale con il secondo posto di Sébastien Loeb sul BRX Hunter T1+ (alimentato a biocarburante), dietro al campione 2022 Nasser Al-Attiyah con Toyota. Secondo il capo della realtà britannica David Richards la FIA dovrà cercare di bilanciare la situazione tra i veicoli con i tradizionali motori e quelli a basse emissioni come Audi. «Penso che adesso bisogna trovare un buon equilibrio, perché è molto chiaro che quest’anno [la lotta] è tra noi e Toyota, ma tutti sanno che Audi è molto più veloce di tutte le nostre auto in questo momento. Hanno di gran lunga il veicolo più veloce. Quindi dobbiamo trovare un equilibrio in modo che tutti concorrano allo stesso livello. E il compito della FIA è raggiungere questo obiettivo. Altrimenti, l’Audi ucciderebbe [sic] lo sport», sono le parole di Richards rilasciate ad Autosport.

“Audi è su un altro livello rispetto a Toyota e Prodrive”

Poi ha proseguito: «È molto difficile per la FIA in questo momento tenere il controllo quando si hanno nuove tecnologie. E quindi dobbiamo dare loro qualche vantaggio, avere un po’ di tempo per analizzare i dati e rimettere tutto alla pari». Secondo Richards tra Prodrive e Toyota le prestazioni sono più o meno le stesse, ma «chiaramente quelle di Audi sono su un livello diverso. Pur avendo 200 kg in sovrappeso sono comunque molto più veloci della nostra auto. Quindi se fossero state pure affidabili avrebbero vinto di un’ora, facilmente». Il miglior piazzamento per Audi è stato il nono posto finale di Mattias Ekström, mentre Carlos Sainz (che pure alla vigilia si era lagnato temendo che l’RS Q e-tron non fosse bilanciato a livello prestazionale con le altre vetture) ha chiuso 12esimo e Stéphane Peterhansel 59esimo, piegati da qualche disavventura tecnica e problemi di navigazione. Ma in effetti, senza questi imprevisti e con due veterani come lo spagnolo e il francese Audi avrebbe potuto anche puntare al podio finale. L’appuntamento sembra solo rimandato al 2023, e la Dakar che aveva raggiunto un difficile equilibro nei regolamenti tecnici tra i veicoli 4×4 e i buggy dovrà a quanto pare rimettersi in discussione per la nuova generazione di mezzi a quattro ruote.

 

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