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Dakar | Oreca al lavoro per presentare un veicolo ibrido per l’edizione 2023

Siamo in prossimità della Dakar 2022 che partirà il primo gennaio in Arabia Saudita, ma tra le realtà automobilistiche e del motorsport c’è un certo fermento riguardo la direzione sempre più sostenibile di questa corsa. Entro il 2030 si dovrà realizzare la piena transizione energetica e tecnologica verso veicoli in gara a zero emissioni e dotati di propulsioni alternative: già nell’edizione 2022 Audi proporrà l’RS Q e-tron dotato di powertrain elettrico e Prodrive un veicolo alimentato a biocarburante, mentre il team GCK di Motorsport di Guerlain Chicherit punta a gareggiare nel 2024 con un mezzo ad idrogeno.

Oreca alla Dakar 2023 con un veicolo ibrido: nei prossimi mesi i primi test

L’anno prima Oreca potrebbe presentarsi con un progetto un po’ meno ambizioso ma comunque innovativo per la Dakar, ovvero un proprio veicolo ibrido. Nell’edizione 2023 dovremmo quindi vedere in azione un mezzo che coniugherà il motore termico ad una unità elettrica con recupero dell’energia tramite MGU, attualmente in fase di progettazione e sviluppo da parte di Oreca. Motorsport.com parla di primi test che si svolgeranno il prossimo aprile.

Il costruttore francese sta collaborando per questa iniziativa con il team SMG, con l’obiettivo di realizzare un prototipo che possa anche ridurre le emissioni. «Oreca è un’azienda che ha raccolto sempre le sfide mettendo alla prova sé stessa: in questo caso offrire un’auto competitiva con tecnologie in via di sviluppo e mettere queste soluzioni nelle mani dei clienti, sia semi-ufficiali che privati, al fine di ottenere le migliori prestazioni sul Dakar», è il commento del project manager di Oreca Vincent Garreau, che sottolinea l’importanza di far parte di questa gara e «fornire una risposta a breve e medio termine a tutti i clienti per partecipare alla Dakar».

I primi dettagli dell’Oreca ibrida per la Dakar

Inoltre, «le principali discipline del motorsport utilizzano l’ibrido: nell’endurance, nel WRC, nella Formula 1. Dobbiamo avere una soluzione ibrida per i rally raid che abbia senso applicata su queste distanze». Infine, conclude da par suo Philippe Gache di SMG, «la scelta che è stata fatta è quella di realizzare una vettura ibrida: a spingere la vettura sarà un motore termico, ovvero una scelta abbastanza classica. Poi ci sarà un motore elettrico che garantirà più coppia e più potenza, quindi avremo un motore termico non certo esagerato, diciamo un 4 cilindri turbo. L’obiettivo è realizzare una vettura competitiva tanto quanto le altre spinte da un motore termico, ma abbiamo l’obiettivo di consumare la metà del carburante. Dunque, pari prestazioni con la metà delle emissioni».

Crediti Immagine di Copertina: Oreca

Luca Santoro:
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