Se il prossimo anno alla Dakar vedremo in gara il primo veicolo con powertrain elettrico, sviluppato e schierato da Audi, nell’edizione 2024 ci sarà un mezzo alimentato ad idrogeno. L’ambizioso progetto porta la firma del team GCK Motorsport di Guerlain Chicherit, realtà nata nel 2018 nel campo del rallycross e che punta al grande e storico salto nel leggendario rally raid.
L’alimentazione ad idrogeno del GCK e-Blast H2
A tre anni dal suo programmato debutto, sono state diffuse le prime immagini del GCK e-Blast H2, veicolo cross country che ricorda da vicino gli attuali eSuv Odyssey 21 in gara nell’Extreme E. Ma se questi ultimi sono totalmente elettrici, l’e-Blast presenta come caratteristica il fatto che nelle sue fuel cell verrà immesso l’idrogeno che normalmente viene stipato in bombole ad alta pressione: all’interno di queste celle combustibili avviene la reazione di tipo elettrochimico che produce elettricità e libera acqua. Un processo che esclude quindi la combustione termica, e che caratterizzerà il veicolo di GCK sviluppato dalla squadra di progettisti ed ingegneri della Green Corp Konnection, assieme ad un team di altri ventuno ingegneri provenienti da FEV Group.
L’e-Blast H2 evoluzione del veicolo presentato alla Dakar 2021
L’e-Blast H2 segue l’e-Blast 1 che è stato presentato alla Dakar 2021, e ne rappresenta l’evoluzione con una serie di migliorie a livello del motore elettrico e del sistema di raffreddamento delle batterie.
«Le nuove immagini segnano un crocevia importante nel viaggio verso il 2024 e il progresso verso un futuro più verde nel motorsport, in particolare nel cross-country ed oltre. Le innovazioni alla base dell’e-Blast H2 sono una forza trainante che aiuterà ed aumenterà gli sforzi delle tecnologie verdi sia nel motorsport che nei settori industriali. […] Non vedo davvero l’ora di poter testare questo veicolo avveniristico che riflette perfettamente la nostra filosofia che unisce tecnologia verde, prestazioni e design», ha spiegato Chicherit. L’e-Blast H2 sarà presentato alla Dakar 2022 in attesa possa competere in gara un paio d’anni dopo.
Crediti Immagine di Copertina: GCK Motorsport